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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Cresce anche in provincia di Ragusa il numero di coloro che scelgono di vivere interamente il territorio, tra natura , cultura ed enogastronomia

Il turismo lento, sostenibile è una pratica consolidata nei Paesi del Nord Europa - Austria, Olanda, Danimarca, Inghilterra - dove migliaia di persone di ogni età e ceto sociale amano la mobilità “dolce”.

A piedi, a cavallo, in bicicletta, ma anche, per chi non è atletico,in camper, su un treno d’epoca o, perché no, persino in apecar. L’imperativo è comunque “andar piano”. Una nuova ed al contempo antica filosofia del viaggio che sta prendendo sempre più piede non solo tra gli amanti della natura, ma anche tra quanti, stanchi del solito “mordi e fuggi” concepiscono il viaggio come un’opportunità per conoscere a fondo il territorio, tra natura, cultura ed enogastronomia.
Gli italiani stanno sperimentando solo ora lo “slow travel”, ma i numeri promettono bene: secondo un censimento dell’Associazione “città del vino” oltre 150 mila persone hanno viaggiato su treni  charter per scopi turistici, culturali o religiosi.
Migliaia di italiani negli ultimi anni si sono spostati in camper (dati Bit 2009) e altre 4 milioni di
enoturisti sono andati per vigne e cantine. Ma non c’è dubbio che una fetta consistente di questo popolo di viaggiatori sia costituita da turisti stranieri che per scoprire il nostro territorio sono disposti a spendere anche un  bel po’ di soldi.Il cicloturismo, ad esempio, è un segmento ricco. Il cicloturista è un viaggiatore che viene per conoscere e fruire delle cose buone che offre il territorio, vuole mangiare e dormire bene e spendere ogni 10-20 chilometri. Trattarlo bene vuol dire fare buon marketing territoriale.

La Sicilia è già in possesso del “Piano regionale della mobilità non motorizzata” elaborato dall’Assessorato regionale ai trasporti che ha come principale obiettivo il recupero delle linee ferroviarie dismesse e la loro riconversione.Un progetto importante che prevede altresì, la trasformazione delle vecchie stazioni e dei caselli in strutture ricettive per il ristoro: in tutto circa 700 chilometri di ferrovie dismesse.In provincia di Ragusa qualche anno fa è stato sperimentato il cosiddetto “Treno barocco” un  viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta del Barocco siciliano. Due erano gli itinerari uno con partenza da Catania e uno da Siracusa, entrambi per raggiungere Ragusa, Modica e Scicli.Protagonista del viaggio il treno storico, composto da cinque  carrozze centoporte degli anni Trenta e dalle locomotive storiche della Divisione Trasporto regionale di Trenitalia E636-128 e D343-1001, sapientemente restaurate dall’Associazione Treno Doc di Palermo.La linea ferrata percorsa è di assoluto fascino, un classico del turismo ferroviario isolano di inizio Novecento, e che tutt’oggi conserva l’aspetto tipico delle linee ferroviarie non elettrificate.Durante il viaggio veniva illustrata la storia della linea ferrata e all’arrivo venivano visitate nell’ordine le città a riconoscimento Unesco: Ragusa, Modica e Scicli. L’itinerario veniva scandito da degustazione di prodotti tipici della provincia iblea. Purtroppo, par cause non del tutto note, questa importante iniziativa è stata sospesa. E’stata riproposta in occasione di Maratonarte e oggi se ne sollecita il definitivo ripristino.
Anche il Comune di Vittoria sta portando avanti un'iniziativa tesa alla valorizzazione del liberty di Vittoria, città amata dai cultori e dai seguaci della preziosa Art
Nouveau di Ernesto Basile. Trattasi del ” treno liberty” che metterebbe in collegamento oltre alla città del cerasuolo ,altre città d'arte come Caltagirone, Comiso ed Ispica. Si pensa di utilizzare un treno d'epoca da impiegare sul tracciato  ferroviario storico risalente al periodo borbonico .

 Tracciato questo che pur non adatto alle esigenze di collegamento veloce si presenta molto suggestivo e può rappresentare una grande risorsa per lo sviluppo del territorio ibleo.

Altra iniziativa è quella riguardante la ferrovia, a tutti nota come quella di Ciccio Pecora, la vecchia strada ferrata che dal cuore di Ragusa si inerpica  sino all'altopiano ibleo per raggiungere il territorio nei pressi di Chiaramonte Gulfi. La tratta è ormai in disuso da tempo e la Provincia Regionale di Ragusa sta pensando, utilizzando risorse UE , di rimodulare l'antico tracciato per fini turistici. Si pensa alla creazione di piste ciclabili, di tracciati per percorsi a cavallo e di tutto quanto può essere funzionale all'intrattenimento dei visitatori.

 Sono numerose, altresì, in Sicilia e anche in provincia di Ragusa le “uscite” legate all’enogastronomia, a novembre si va per cantine con i “sapori del novello” e alla fine dello stesso mese si va alla volta dei frantoi con i “sapori dell’olio” a Chiaramonte Gulfi e a Frigintini.

Tra le altre manifestazioni, nel mese di maggio,“Cantine aperte” a Vittoria, ad Acate, a Comiso, a Pedalino a ad Ispica .Per chi invece preferisce tenere i piedi per terra, non c’è turismo più lento di quello fatto camminando. La Sicilia offre il territorio ideale per le escursioni nella natura a partire dai parchi regionali, fino alle numerose Riserve dell’Isola (Oasi di Vendicari , Macchia foresta del fiume Irminio) dotati di una sentieristica adatta a chi ama il trekking.

 Il periodo che va da settembre a novembre è quello ideale per fare questo tipo di turismo. Bisogna portare con sé uno zaino con colazione a sacco e una borraccia, ed indossare scarponcini appositi, giaccone a vento e berretto.

Anche per chi ama andare a cavallo la Sicilia offre molti percorsi nella natura. L’Isola è una regione particolarmente vocata all’equiturismo, grazie anche a una sentieristica rurale, si possono percorrere fino a 300 chilometri senza attraversare strade asfaltate.
A praticare l’ippotrekking non sono soltanto coloro che fanno equitazione regolarmente, ma chi occasionalmente, magari durante un fine settimana in agriturismo si cimenta in un’escursione a cavallo.
E’opportuno, comunque rivolgersi a centri che offrono adeguata assistenza e mettono a disposizione tecnici capaci di sostenere chi va in sella per la prima volta.
Fra gli itinerari più affascinanti oltre a quello del Parco della Madonie, un paradiso botanico di quarantamila ettari,  del Parco dell’Etna con ippovie uniche al mondo lungo tutti i versanti ed il Parco
dei Nebrodi ,c'è un angolo sconosciuto della Sicilia dove il tempo sembra essersi fermato: i Monti  Iblei .Aridi tavolati calcarei geologicamente facenti parte della placca africana e geograficamente siti fra le province di Ragusa e Siracusa, vera e propria terra d`Africa in Europa.

Qui  su tutto e su ogni cosa c’è il vento. Vento che soffia dai monti e dal mare, scuotendo le poderose pale di fichi d`india e portando con sé mille profumi e mille storie. Il vento, voce degli Iblei, voce che narra di un tempo e di una storia ; voce d`amore e passioni, voce di avventure che  può cogliere chi in sella nei silenzi ,attraversando suggestivi canyon,visita questa terra .

E per non dimenticare nessuna delle occasioni per far conoscere una Siciliaimpossibile  da immaginare e magica da vivere”, da girare e visitare senza fretta, concludiamo segnalando che a Pantelleria è possibile visitare l’Isola a dorso d’asino. L’obiettivo è quello di valorizzare, oltre all’asino pantesco, le zone interne dell’isola, conservandone e ripristinandone l’habitat naturale per una fruizione sostenibile che metta in risalto quelle che sono le peculiarità naturalistiche, storiche culturali e archeologiche di questa suggestiva terra sospesa nel Mediterraneo. E intanto anche in provincia di Ragusa notevole l’impegno per la valorizzazione e l’impiego dell’asino di razza ragusana, famoso oltre che per la nota resistenza ad ogni tipo di fatica alla bontà del suo latte.
Il latte d'asina è il latte animale che si avvicina maggiormente al latte umano, sia come composizione che per caratteristiche organolettiche e quindi rappresenta l'unica alternativa naturale ai prodotti commerciali quali "il latte di soia" e il "latte idrosilato".

 

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