9 GENNAIO 1963: EBBE INIZIO LA FINE
Tra le due profonde gole percorse dai torrenti Asinaro e Salitello, in un luogo solitario e arroccato a 425 m sul monte Alveria sorge
Noto Antica, la gloriosa città che il terremoto del gennaio 1693 rase al suolo.
I ruderi di case, palazzi, fontane, chiese e conventi sembrano fantasmi lapidei
circondati dai resti della poderosa cinta muraria che aveva reso inespugnabile
la città nei secoli. Le mura cinquecentesche diroccate sembrano insistere nel
voler abbracciare e proteggere un mondo che sussurra nel silenzio ma che è
andato perduto. Tutti i secoli che la furia devastatrice spazzò via, sono
ancora sepolti tra le macerie. Ogni rudere è la pietrificazione di un ultimo
istante di vita.
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