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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Un fiore dal significato dibattuto nel corso dei secoli.

Ritenuto nell’antichità simbolo dell’armonia dell’universo per la caratteristica delle sue foglie di essere raccolte a gruppi di tre, l’oleandro assume durante il Medioevo la connotazione di fiore del buon augurio. Una leggenda riportata nei libri apocrifi narra di come un sacerdote, al momento di decidere a chi concedere in sposa la Vergine Maria, chiede ai pretendenti di scagliare un ramo da donare alla donna; Giuseppe opta per un ramo di oleandro che, poggiato sull’altare, germoglia fiori bellissimi. Il sacerdote lo interpreta come segno divino e decide di dare Maria in sposa proprio a Giuseppe.

Con il passare degli anni, l’oleandro diviene simbolo funerario, probabilmente a causa della scoperta della sua tossicità.

Ancora oggi, nel linguaggio dei fiori, l’oleandro simboleggia l’oblio e regalarne i fiori equivale a dire “ti ho dimenticato”. Il suo nome scientifico, Nerium Oleander, deriva dal greco neos= acqua ed è riferito alla predilezione di questo arbusto per i terreni umidi, caratteristica che gli consente di crescere spontaneamente lungo i corsi dei fiumi (in Italia se ne possono ammirare in grande quantità anche lungo le autostrade). Appartenente alla famiglia delle Apocinacee e forse originario dell’Asia, questo sempreverde comprende due sole specie: il Nerium Oleander, che produce fiori con una colorazione che varia dal bianco al rosa, dal rosso al porpora, dal crema al giallo e il Nerium Odorum, che produce delle corolle di fiori profumati.

Adatto per dare vita a folte siepi di separazione e ad arricchire anche giardini rocciosi, le foglie dell’oleandro si presentano lanceolate e coriacee, con una robusta nervatura centrale, e di colore verde scuro. Ha rami lunghi, sottili ed eretti che producono dei frutti simili a baccelli della lunghezza di 10-15 cm che giunti a maturità, lasciano fuoriuscire dei semi, di circa 1mm di diametro, ricoperti da una peluria rossastra(pappo) che gli permette di essere trascinati dal vento per lunghe distanze.

CURIOSITA’

Sembra che l’oleandro sia una delle piante più tossiche che si conoscano.

Ingerire i suoi semi porta infatti a

- tachicardia con aumento della frequenza respiratoria;

- disturbi gastrici, tra cui nausea e vomito;

- disturbi del sistema nervoso centrale, tra cui assopimento;

- Se assunti in grande quantità, possono anche portare alla morte.

A riguardo, si racconta che in Sri Lanka, circa venti anni fa, un paio di ragazzine morirono. Quando la notizia si diffuse, si cominciò anche a registrare un notevole aumento del numero di suicidi con semi di oleandro.

E la storia narra che anche alcuni soldati delle truppe napoleoniche morirono dopo averne utilizzato i rami come spiedo per la cottura della carne.

E’ quindi opportuno e consigliabile lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato qualunque parte della pianta


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