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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

 L’edificio, che ospita il Liceo Classico “Tommaso Campailla”, non rientra più nei piani di 
acquisto della Provincia. L’ente di Viale del Fante ha seguito
la volontà espressa dal Consiglio di Istituto del “Campailla”, e cioè di
richiedere, oltre all’eventuale restauro del Palazzo degli
Studi, la costruzione di un nuovo edificio scolastico al Quartiere
Sacro Cuore, così da ospitare le numerose classi dei corsi afferenti al Liceo
Artistico, lasciando nello storico palazzo le classi del Liceo Classico. “È per questo
motivo – dicono i consiglieri comunali, Diego Mandolfo e Nino Cerruto – che, a
quanto pare, l’Amministrazione provinciale, dovendo scegliere tra l’acquisto del
Palazzo degli Studi (con annessa ristrutturazione del terzo piano) sommato agli
oneri per la costruzione di un edificio ex-novo, scelga di percorrere solo la
seconda strada e di concentrarsi quindi sulla costruzione del nuovo
istituto scolastico. Così facendo, quindi, le classi già allocate in Corso
Umberto rimarrebbero nella loro attuale sede. Le altre classi invece, ossia quelle dei corsi
“artistici”, lascerebbero le attuali sedi per trovare sistemazione in questo
eventuale nuovo edificio previsto al quartiere Sorda”. L’Amministrazione
comunale, invece, vedrebbe, come anche Mandolfo e Cerruto, più ragionevole,
razionale e consigliabile che la Provincia di Ragusa si concentrasse sullo
storico Palazzo degli Studi, il cui restauro completo, con annesso recupero del
terzo piano, permetterebbe a tutte le classi dell’Istituto “Campailla” di
trovare spazio nella propria sede naturale. Grazie all’utilizzo del terzo piano,
infatti, sia le classi del “Classico” che quelle dell’Artistico potrebbero
essere allocate in un unico edificio che rappresenta la storia della formazione
e della cultura a Modica. “Se la Provincia non dovesse dunque acquistare
l’immobile – aggiungono i due consiglieri di centrosinistra – lo stesso sarebbe
destinato al totale degrado, visto che il Comune di Modica non è attualmente
nelle condizioni di poter provvedere al suo recupero e restauro. Perderlo
significherebbe perdere la fucina e la palestra di molti dei più illustri
intellettuali della nostra città, significherebbe perdere la sede del primo
istituto superiore, significherebbe perdere il teatro della crescita culturale
di moltissimi professionisti e di centinaia di validi studenti, non solo
modicani”.
Mandolfo e Cerruto chiedono all’Amministrazione e al Consiglio
comunale stesso che si facciano portavoce, in primis, con il Consiglio
d’Istituto del Liceo, affinché questo riveda la propria posizione e si concentri
invece solo sulla possibile ristrutturazione. “Chiediamo – concludono – un nuovo
confronto con la Provincia affinché si trovi comunque la strada per evitare
l’abbandono definitivo dell’iniziale progetto relativo all’acquisizione, da
parte dell’Ente provincia”.
Fonte saro cannizzaro -21

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