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AgendaMODICA - 15/04/2010
Modica: l´evento in programma per domenica alle 18
Al teatro Garibaldi omaggio al Nobel Quasimodo
Una prima assoluta, realizzata in collaborazione con il «Club Amici di Salvatore Quasimodo», di cui Nausica Zocco è presidente Redazione
Uno spettacolo teatrale su Salvatore Quasimodo, ma non semplicemente questo. «Non sposto un segno al mio cuore», in programma domenica 18 aprile 2010 alle 18 al Teatro Garibaldi di Modica, non a caso inserito nella sezione «Il Teatro per l’Identità» della Stagione 2010 della Fondazione, è un omaggio interamente modicano al Poeta: la scrittrice Nausica Zocco e la regista Tiziana Spadaro hanno costruito un dialogo monologizzato intorno ai «minuti pensati» da Salvatore Quasimodo, nel breve tratto che ha percorso la notte del 10 dicembre 1959 a Stoccolma, dal momento in cui ha lasciato la sua postazione, accanto agli altri destinatari illustri del Nobel e si è diretto verso il funzionario preposto all´assegnazione del Premio.

Lo spettacolo che andrà in scena domenica è dunque una prima assoluta, realizzata in collaborazione con il «Club Amici di Salvatore Quasimodo», di cui Nausica Zocco è presidente, ed è stato inserito anche nella rassegna delle «Isole quasimodiane 2010».

«Lo spettacolo muove da uno scritto di Quasimodo a D´annunzio –spiega la Zocco- una lettera senza risposta che contiene tutta l´ingenuità spontanea di un uomo umile, ma determinato, pacatamente superbo, sicuro di un sentire che trova la sua forza d´espressione in ciò che diventa l´arma contro l´apatia, anche a costo della solitudine e dell´esilio dall´ordinario: la Poesia». L’attore Germano Martorana affronta un percorso particolarmente intenso e disarmante, a tratti complesso, ma sempre appassionante e appassionato: il testo cerca la chiave per leggere mente e accostarsi al cuore del Poeta.

Salvatore Quasimodo è fanciullo, adolescente, giovane lavoratore e studente, sempre viaggiatore, passando da Modica, Roccalumera, Roma, Milano, fino ad arrivare a Stoccolma. Il valore dell´amicizia, la vicinanza di personaggi come La Pira, il legame con la moglie Maria Cumani, gli affetti cari, la nostalgia per la sua terra, il desiderio del ritorno, ma anche la necessità di inseguire l´ispirazione più alta che solo la Poesia riesce a dargli: con questi elementi forti «Non sposto un segno al mio cuore» diventa una confessione resa dal Poeta sulla sua verità di vivere e sentire, sulla sua grande sensibilità espressiva, sul potere della parola per nobilitare il mondo e spalancare il cuore dell´umanità.

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