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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

MODICA (Rg) * La Madonna vasa – vasa

 

La Pasqua si segnala a Modica per l’immancabile appuntamento con la Madonna Vasa-Vasa. Due processioni partono entrambe dalla Chiesa di Santa Maria di Betlem, una con il simulacro del “Cristo Redento”, l’altra con il simulacro della Madonna Addolorata. Le due processioni percorrono le vie cittadine ma con itinerari diversi e, intorno a mezzogiorno, confluiscono in Piazza Municipio dove avviene ù ‘ncontru, l’incontro, tra la Madre e il Figlio, e la vasata (il bacio e l’abbraccio tra i due). L’operazione si effettua mediante un marchingegno grazie al quale i meccanismi del fercolo, mossi adeguatamente, fanno muovere le braccia delle Madonna tese verso il Figlio. I portatori accentuano teatralmente i gesti dei due simulacri. La scena si ripete altre due volte. Al primo incontro alla Madonna viene fatto cadere il manto nero scoprendo la veste azzurra e   si lasciano libere di svolazzare un gruppo di colombe bianche. L’abbraccio tra la Madonna a Gesù contagia il popolo, tanto che molti, esultando, abbracciano il proprio vicino. I contadini del luogo traggono auspici per l’annata agricola a seconda del modo in cui si svolge la “Vasata”.

Nella tradizione modicana alla Pasqua seguono “u luni ri Pasqua” e ”u marti ri l’Itria”,la pasquetta e il martedì dedicato alla visita della Madonna dell’Idria chiesetta posta su una delle colline che circondano la città di Modica.

 

U Marti i l’Itria, o Martedì dell’Idria. Si tratta di una sorta di “proseguimento” delle festività pasquali, che si festeggia nell’omonima chiesetta sita sulla collina dell’Idria che si affaccia sulla città. Ci si diverte scherzando, giocando ma soprattutto gustando i classici cedri, o piretti, come da tradizione. Questa piccola festicciuola nacque da un vero e proprio equivoco da parte di due massari modicani: la tradizione popolare narra che i due, giunti in prossimità di Modica dopo essere tornati da un lungo viaggio, persero il senso del tempo e, credendo si trattasse del giorno di Pasqua, invece che del lunedì successivo, non attesero oltre e si fermarono per strada banchettando a base di pastieri e cassate.


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