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Sul finire del XIV secolo si ha un Sacra domus Hospitalis, ospizio per pellegrini annesso alla Commenda gerosolimitana di Modica, ampliato nel secolo
XVI e nel 1600. Subito dopo la struttura venne ribattezzata
“Ospedale di Santa Maria della Pietà”, dove nel 1698 Tommaso
Campailla fece costruire una stufa per la cura della lue.

Tommaso
Campailla (1668-1740), pur non essendo medico, riuscì a
diffondere nel territorio della Contea la passione per gli
studi di medicina. Il suo impegno gli consentì la
sperimentazione delle famose "botti" per la cura non solo
della sifilide ma anche dei reumatismi ed in genere di
qualunque forma di artrosi. I risultati furono talmente
soddisfacenti che Modica divenne conosciuta in tutta Europa
per le "botti" del Campailla.

Fino agli inizi di
questo secolo nelle stazioni ferroviarie climatiche
frequentate da un pubblico internazionale, grandi cartelli
annunciavano: "A Modica le botti di Campailla per la cura
della lue". La "botte" in realtà è una stufa mercuriale con
all'interno, uno sgabello sul quale il paziente veniva fatto
sedere, in attesa della cura. Questa consisteva nel
versare,in un braciere che si trovava pure all'interno della
stufa, la dose di cinabro, i cui vapori erano poi assorbiti
dal corpo del paziente in piena sudorazione. Le stufe o
botti mercuriali funzionarono nell'Ospedale già S. Maria
della Pietà di Modica, oggi Museo Campailla. 


Ex ospedale "San Martino"

Nel secondo Ottocento, l’Ospedale della Pietà per i poveri funse da sifilocomio (sifilocomio Campailla). Un nuovo Statuto organico è del 1873. Nel 1774,
nella parte alta di Modica, sorse un altro ospedale laico,
detto “Ospedale degli Onesti” (atto di fondazione 8 novembre
1774). Il sacerdote Rosario Di Benedetto e il sig. Giovanni
Lucifora concorrono all’erezione di questo ospedale per i
poveri e gli ammalati non di morbo gallico, riversandovi
donativi, lasciti di beni immobili e denaro. Gli Statuti
organici dell’ospedale furono approvati nel 1873 e 1904.
Accanto all’Ospedale degli Onesti, nel 1832 sorse l’Albergo
dei Poveri, a spese della marchesa donna Cristina Schininà,
vedova Lorefice Platamone. Nel 1886, le due istituzioni,
allocate in due ali di un unico fabbricato, si fusero
amministrativamente. Nel 1906, il titolo dell’ospedale mutò
in quello di “Ospedale Maggiore”. Nel 1909 fu inaugurato un
nuovo edificio ospedaliero, sotto lo stesso titolo,
ampliando il vecchio fabbricato di San Martino, concesso dal
Comune.

Il palazzo è oggi sede del CdL universitario in Scienze del Governo e
dell’Amministrazione (Facoltà di Scienze Politiche,
Università di Catania). Era strettamente annidato nel
tessuto urbano del quartiere (foto). Sebbene in parte, esso
ha funzionato fino alla fine degli anni ’90.


Chiesa di S. Maria delle Grazie - iscrizione sulla destra della chiesa



Ex ospedale "San Martino
"

Un lazzaretto fu istituito nel convento dei Padri Mercenari,
dietro la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sul lato
destro della chiesa vi è l’iscrizione “Epidemica lue….”,
datata 1709, settembre (foto). Narra della processione
dell’effige della Madonna miracolosa fatta in città durante un episodio di peste (6.000 morti).

 



Ospedale Maggiore
 


 

 

 

L’Ospedale Maggiore è l’attuale ospedale nuovo, nato negli
anni ’70 (foto)

G. Cavallo, L’Ospedale degli Onesti, AUSL n.7 di
Ragusa editore, Ragusa 2008, pp. 274

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