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Cultura RAGUSA - 03/06/2011

L´elezione a capoluogo nella ricerca di Mario Nobile e Giuseppe Calabrese
Ragusa provincia, "Al di sopra delle Aquile" spiega il perchè
Modica pagò le divisioni della sua classe politica ed una identità socialista
Duccio Gennaro

Come e perché nasce la Provincia di Ragusa? Se lo sono chiesti Mario Nobile e Giuseppe Calabrese che nel loro libro «Al di sopra delle Aquile» danno una lettura inedita della nascita della provincia iblea oltrepassando disusi stereotipi. La ricerca di Giuseppe Calabrese e Mario Nobile si avvale di un ricco apparato di documenti, molti dei quali inediti, e ristabilisce la verità dei fatti , così come si svolsero nel momento in cui il regime fascista decise di dare un nuovo assetto territoriale-amministrativo alla nazione subito dopo il 1925.

Una città divisa come Modica, un gerarca spregiudicato ma non «inquadrato» come Filippo Pennavaria, e, soprattutto, il fallimento del progetto Caltagirone come nuovo circondario. portarono Ragusa all’elevazione a provincia nel gennaio del 1927. Lo studio dei due autori dunque rilegge i fatti da una angolazione nuova partendo dalla spartizione del territorio di una parte del territorio della provincia di Catania con la "cessione" di ben 12 comuni ad Enna; nel piano del governo fascista c’era anche la nona provincia siciliana e questa era destinata a Caltagirone ma il flop della visita nella città calatina da parte del Duce nel maggio del 1924 aprì subito le porte a Ragusa. Filippo Pennavaria si adoperò infatti per portare il Duce a Ragusa e a convincerlo che sarebbe stata la scelta giusta anche se c’era da superare la concorrenza di Modica. Qui lo scontro sociale e familiare tra la classe dirigente fascista della città ebbe tuttavia il sopravvento; la condizione di grande instabilità interna al Fascio di Modica influì sulla capacità di rapportarsi in modo unitario con Mussolini a Roma e tutto questo pesò alla fine sulle legittime aspirazioni della città a diventare capoluogo.

Se a questo si aggiungono un movimento operaio e socialista ben attivo sul territorio, quello che i due autori chiamano un «vero e proprio laboratorio», si capisce bene come Modica fosse destinata a soccombere. Anche perché Filippo Pennavaria, allora sottosegretario del governo Mussolini, continuava a tessere le fila tra Ragusa e Roma. Proprio alla figura ed alla personalità di Pennavaria i due autori dedicano un capitolo per dare una risposta ai tanti interrogativi che gli eventi del ventennio e della guerra hanno posto. Filippo Pennavaria emerge come fascista della prima ora, capace tuttavia di prendere le distanze quando il regime assume toni e comportamenti squadristi; viene riabilitato nel 1946 e muore il 7 marzo del 1980. «Al di sopra delle Aquile» racconta quasi trenta anni di storia in dodici capitoli, con una prosa scorrevole ma densa di eventi e circostanze. Quasi una cronaca dalla quale non si potrà prescindere per rileggere la storia della nostra provincia

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