E’ sempre più viva in Italia la riflessione sul binomio tra turismo e produzioni cinematografiche e televisive. Questo perché numerosi
territori hanno beneficiato e possono beneficiare di un’esposizione
mediatica garantita da produzioni, rivolte al piccolo o al grande
schermo, che hanno scelto questi luoghi come location per
l’ambientazione della storia . La presenza di una produzione sul
territorio può assicurare benefici economici legati alla presenza di
una troupe che interagisce con il tessuto economico, culturale e
produttivo locale.
La frontiera delle produzioni cinematografiche può rappresentare una traiettoria di sviluppo rilevante, se analizzata e pianificata al
meglio, attraverso un attento esame dei diversi aspetti che possono
caratterizzarla e determinarla.. Una ricerca compiuta da Aci Censis
mostra come oggi moltissimi viaggiatori preferiscono itinerari tematici
con destinazioni specializzate e così scoppia il boom dei
microtematismi.
Il “cineturismo” fa la fortuna di territori prima esclusi dai flussi di massa. Il Castello di Agliè in Piemonte, teatro della fiction “Elisa di
Rivombrosa” registra mediamente 3.500 visitatori a settimana.
L’interessante ricerca oltre a fare riferimento alle 140” strade del
vino” e a “Umbria jazz” cita il fenomeno di richiamo turistico legato
al” Commissario Montalbano”, la cui location evoca inevitabilmente città come Modica, Scicli, Ragusa Ibla.
Nel lavoro del Censis Scicli, assieme a 540 città, viene addirittura paragonata a Monza per via del rapporto tra il Commissario
Montalbano e la città, un po’ come per Monza è l’autodromo e la Formula
Uno.
La ricerca suggerisce ai nostri operatori la tematizzazione organica dell’offerta per cui B&b, alberghi, strutture ricettive e simili
dovrebbero mettersi in rete per potenziare la creazione di un’immagine
forte della destinazione turistica, legata ai luoghi di Montalbano.
Ad oggi, ad una diffusa consapevolezza sui vantaggi acquisibili attraverso l’attrazione delle produzioni cinematografiche e sui
conseguenti effetti economici non corrisponde, purtroppo, una chiara
conoscenza di quelle che sono le azioni da avviare per rendere
possibile le ricadute ed il definitivo decollo del turismo nel Sud.est.
C’è da riflettere e discutere su chi e come mettersi in gioco per attivare meccanismi virtuosi sul fronte del rapporto cinema-turismo e
territorio.
Noi sappiamo che non sempre i luoghi in cui è stato girato un film sono immediatamente riconoscibili, a causa delle riprese che isolano il
contesto spaziale, le scenografie che modificano un ambiente o, ancora,
a causa dei montaggi che addizionano o sottraggono parti e che
combinano le immagini in forme nuove ed originali. Ci sono però
scenari e scenografie riconoscibili indiscutibilmente per i tratti
unici e distintivi che li caratterizzano e questo è il caso del Sud Est
con il barocco , le ville rurali e i muri a secco . Luoghi ormai noti
al grande pubblico come “Luoghi di Montalbano”.
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