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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La
Sicilia vanta una lunga e ricca storia cinematografica: merito del suo
mosaico di scenografie naturali in cui è possibile scoprire suggestioni
storiche e letterarie. Vi proponiamo a seguire una carrellata degli
scenari più noti, dei temi più importanti e dei personaggi più famosi.

PALERMO E PROVINCIA
Il capoluogo siciliano è stato tra le città italiane pioniere della
settima arte in Italia, ma è soprattutto legato a Luchino Visconti che
l’ha immortalata nel Gattopardo (1963). La famosa scena del ballo è
stata realizzata nelle sale di Palazzo Valguarnera –Ganci; altre scene
ritraggono Villa Boscogrande e Piazza S. Euno. Il capoluogo è tornato
in tempi recenti alla ribalta col duo formato da Daniele Ciprì e Franco
Maresco, che hanno scelto di dare visibilità alle lande desolate della
periferia. Mentre la milanese, ma palermitana d’adozione, Roberta Torre
ne mostra un lato più variopinto: Tano da morire del 1997 è ambientato
nel fragoroso mercato della Vucciria. Uno dei successi degli ultimi
anni è stato I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000), che
racconta la storia della lotta solitaria di Peppino Impastato contro la
mafia di Cinisi e ha rivelato al pubblico il giovane attore palermitano
Luigi Lo Cascio.

CATANIA E PROVINCIA
Le rappresentazioni di Catania sono legate alle sue tradizioni letterarie.
Ispirandosi a I Malavoglia di Giovanni Verga , Visconti ha realizzato
La terra trema (1948) ad Aci Trezza: dal capolavoro del verismo, un
film “verista”, impersonato da attori non professionisti scelti
direttamente sul luogo.
Il nome di Vitaliano Brancati è legato invece a quello del regista Luigi Zampa: da questa collaborazione
nacquero Gli anni difficili (1948), Gli anni facili (1953) e L’arte di
arrangiarsi (1954), una trilogia che si interrogava sulla nuova
identità italiana del dopoguerra. Non dimentichiamo poi Il Bell’antonio
di Mauro Bolognini (1960), con l’interpretazione di Marcello
Mastroianni.
Nel 2002, ha esordito dietro la macchina da presa il cantautore catanese Franco Battiato: Perdutoamor propone una storia
semiautobiografica che descrive il percorso di formazione di un ragazzo
dalla Sicilia assolata alle nebbie milanesi. Il simbolo della città,
l’Etna, compare inoltre ne La vendetta dei Sith (2005), episodio che
(forse) chiude la saga di Guerre Stellari. Nel 2001, infatti, George
Lucas si era recato in Sicilia per riprendere l’eruzione del vulcano.

MESSINA E PROVINCIA
Spesso le altre città siciliane non sono state riprese nella loro specificità,
ma sono state immerse nello scenario mitico e indefinito della
provincia isolana. Un’ambientazione privilegiata per storie di mafia,
come il viaggio in Sicilia di Michael Corleone nel Padrino di Francis
Ford Coppola (1972), le cui scene furono girate a Forza d’Agrò, Savoca,
Francavilla e Nunziata, tutte località in provincia di Messina.

AGRIGENTO E PROVINCIA
I paesaggi dell’entroterra erano invece rappresentativi di una condizione
arretrata ancorata a tradizioni antiche. I film siciliani di Pietro
Germi In nome della legge (1949) e Sedotta e abbandonata (1964),
ambientati a Sciacca (in provincia di Agrigento), avvisavano che sotto
la “tragica e aspra bellezza” della terra siciliana si celavano
problemi antichi di difficile risoluzione.

SIRACUSA E PROVINCIA
È importante ricordare poi Sicilia! di Danièle Huillet e Jean-Marie
Straub (1998), un viaggio iniziatico tratto dal romanzo Conversazione
in Sicilia dello scrittore siracusano Elio Vittorini (1941) che si
configura come una riscoperta delle radici.

RAGUSA E PROVINCIA
In tempi recentissimi, la provincia di Ragusa è stata set della saga
televisiva del Commissario Montalbano. Un successo a cui hanno
contribuito il meticoloso lavoro di sceneggiatura ad opera di Francesco
Bruni e dello stesso autore dei romanzi, Andrea Camilleri ed un cast di
ottimo livello, con Luca Zingaretti nelle vesti del protagonista.

TRAPANI E PROVINCIA
Alcune scene di Ocean's Twelve (di Steven Soderbergh, 2004) sono state girate
presso la Tonnara di Scopello, in provincia di Trapani. La
realizzazione del film, secondo i giornali, attirò l'attenzione della
mafia locale: il che fece scattare straordinarie misure di sicurezza da
parte delle forze dell'ordine.

ISOLE
Le isole Eolie , grazie ai loro paesaggi unici e suggestivi, sono vere e
proprie coprotagoniste delle storie che accolgono. Ricordiamo
Stromboli, Terra di dio di Roberto Rossellini (1950) con Ingrid Bergman
e Vulcano (1949) di William Dieterle con Anna Magnani. E ancora
L’avventura di Michelangelo Antonioni (1960), Caro diario di Nanni
Moretti (1994) e Il postino di Michael Radford, l’ultimo film di
Massimo Troisi, girato a Salina. Ma il cinema non si è interessato solo
alle Eolie. Respiro di Emanuele Crialese (2002) è stato infatti
realizzato a Lampedusa, mentre per L’isola la giovane regista
palermitana Costanza Quatriglio (rivelazione a Cannes nel 2003) ha
scelto Favignana: due opere in cui il tono documentaristico si tinge di
sfumature da favola.

TEMI E FIGURE
La Sicilia è stata un importante scenario, ma anche una grande fonte
d’ispirazione per temi e storie. La mitologia arcaica de La terra trema
lasciò successivamente il posto alle storie di mafia, che hanno dato
vita a un ricco genere cinematografico. Roberto Benigni affronta questo
soggetto in chiave parodistica in Johnny Stecchino del 1991. Ma
troviamo anche un “controtema” costituito dalle storie di chi ha
resistito alla mafia. Il regista Pasquale Scimeca, nato ad Aliminusa
(PA) nel 1956, si è rivelato al pubblico con Placido Rizzotto (2000),
storia del segretario della camera del lavoro di Corleone assassinato
il 10 marzo del 1948. Un’altra figura importante è quella di Rita
Atria, che ha ispirato fiction televisive (Non parlo più, prodotta per
Rai 2), un documentario del regista palermitano Marco Amenta (Una
Siciliana Ribelle, 1997) e un mediometraggio di un altro autore
palermitano, Alberto Castiglione (Picciridda, 2003). Bisogna
considerare poi il ricco catalogo dei film di denuncia, tra cui
Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi (1976) e Giovanni Falcone di
Giuseppe Ferrara (1993).
Un altro tema è quello dell’insularità, affrontato in letteratura da Leonardo Sciascia. Le sue opere hanno
ispirato molti film: A ciascuno il suo di Elio Petri del 1967, Il
giorno della civetta di Damiano Damiani dello stesso anno e Porte
aperte di Gianni Amelio del 1989, per citarne solo alcuni.
Oltre a queste tematiche, incontriamo spesso la figura tipica del siciliano,
talvolta risolta in macchiette senza spessore o affidata a personaggi
noti per motivi più o meno positivi. Salvatore Giuliano, per esempio,
ha ispirato Francesco Rosi (Salvatore Giuliano, 1962), Michael Cimino
(Il Siciliano, 1987) e più recentemente Paolo Benvenuti (Segreti di
stato, 2003).

SGUARDI E VOLTI
Fin qui abbiamo parlato del cinema in Sicilia, ma esiste anche un vero e
proprio cinema siciliano. Oltre a quelli già citati, tra i registi è
doveroso menzionare Vittorio de Seta, nato a Palermo nel 1923, che è
stato tra i nomi fondamentali del documentario italiano, e Giuseppe
Tornatore. Tornatore, nato a Bagheria, ha conquistato con Nuovo Cinema
Paradiso (1988), prestigiosi premi come il Gran Premio Speciale della
giuria a Cannes, il Golden Globe della stampa estera a Los Angeles e,
soprattutto, l'Oscar come miglior film straniero. Tra i volti più noti
degli ultimi anni ricordiamo, oltre a Luigi Lo Cascio, altri due attori
palermitani: Enrico Lo Verso e Corrado Fortuna. Lo Verso ha legato la
sua carriera al nome di Gianni Amelio, realizzando insieme a lui Il
ladro di bambini (1993), Lamerica (1994) e Così ridevano (1998).
Fortuna si è imposto grazie a My name is Tanino di Paolo Virzì (2002) e
a Perdutoamor.

SICILIANI AD HONOREM
La Sicilia è terra d’origine di molte star americane come gli attori Al
Pacino (i cui nonni materni erano originari di Corleone), John Travolta
(la cui famiglia è originaria di Godrano), John Turturro e i registi
Martin Scorsese e Francis Ford Coppola.

Marianna Marino

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