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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La Contea di Modica "Regnum in Regno" [modifica]

La Contea di Modica non fu uno Stato nel significato contemporaneo del termine, piuttosto fu uno dei più importanti stati feudali del Mezzogiorno d'Italia, di certo a partire dall'investitura di Bernat Cabrera del 1392, da parte di Re Martino I di Spagna, dopo la condanna a morte di Andrea Chiaramonte. La formula "sicut Ego in Regno Meo et Tu
in Comitato tuo" contenuta nel documento d'investitura del Cabrera,
lascia pochi dubbi a proposito dell'ampiezza dell'autonomia di questo
stato, sì feudale, ma nei secoli considerato un "Regnum in Regno",
tanto che le investiture erano in realtà una sorta di "atto dovuto", un
cerimoniale che veniva fatto in date spesso posteriori all'insediamento
dei nuovi conti, mentre il potere del conte in carica veniva esercitato
senza alcuna soluzione di continuità. Con l'avvento poi in Contea della
famiglia Enriquez, grazie al matrimonio, nel 1481, di Anna Cabrera con Federico Enriquez, Almirante di Castiglia e primo cugino del Re di Spagna Ferdinando il Cattolico,
l'autonomia ed il potere del Conte ebbe un'ulteriore affermazione. La
contea possedeva un'amministrazione simile a quella di uno stato
sovrano. Risiedevano in Modica il Governatore, un Tribunale
di Gran Corte ed una Curia per le I e per le II appellazioni, dotate di
propri Giudici, Avvocato, Procuratore fiscale e Capitano di Giustizia
(che aveva potere sulle Corti Capitaneali), il Tribunale del Patrimonio
(con il suo Maestro Razionale, i Contatori, un suo Avvocato e
un suo Procuratore fiscale), il Protomedico, il Protonotaio, il
Capitano militare, il Tesoriere, il Maestro Segreto (che coordinava i Segreti dei singoli comuni), il Maestro Giurato (che ispezionava il lavoro dei quattro Giurati di ogni comune della contea) ed il Maestro Portulano
per il controllo delle coste della Contea. Figure successive di
funzionari che resero sempre all'avanguardia l'amministrazione della
Giustizia nella contea di Modica, furono nei secoli XVII e XVIII quelle
del Procuratore Generale della Contea, del Procuratore dei poveri e dell'Avvocato dei poveri. Inoltre, con l'avvento del protestantesimo, il papato istituì a Modica anche una sede del Tribunale dell'Inquisizione
(o Sant'Uffizio), per difendere la dottrina cattolica dalle "eresie"
che portavano confusione fra il popolo. Il "commissario" di questo
tribunale ecclesiastico veniva, per dignità, immediatamente dopo quelli
di Palermo, Messina e Catania. Modica era fra l'altro sede di uno dei
tre commissari siciliani della Apostolica bolla di Santa Crociata, con competenza su tutto il Val di Noto. Nel 1641 il Conte di Modica Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera fu nominato dal Re di Spagna Viceré di Sicilia e nel 1644 anche Viceré del Regno di Napoli,
fino al 1646. Questo, pur non togliendo la dipendenza dal Re di Spagna,
fece si che per alcuni secoli, di certo dal 1392 al 1702, anno in cui
Filippo V di Borbone privò Giovanni Tommaso Enriquez Cabrera del titolo
di Conte di Modica e di Almirante di Castiglia, per alto tradimento, la
Contea fosse considerata e trattata come uno Stato autonomo; come tale,
nei documenti del Seicento e del Settecento, Modica era difatti
definita e citata come "capitale" di questo Stato. Nel Ragguaglio succinto (Archivio storico di Vienna) che il ministro Blanco invia all'imperatore Carlo VI d'Asburgo il 7 agosto 1721, si leggeva: «... Perciò
dovrà ricadere incontrovertibilmente nel legittimo successore
dell'Almirante di Castiglia lo Stato e la Contea di Modica. Comprende
codesto Stato otto considerabili città numerosamente popolate, e
composte di Gente la più commoda e ricca fra tutti i vassallaggi di
Sicilia... Modica è la Metropoli del Contado... Risiedono in essa Capitale li Tribunali...
».
Questo si scriveva e leggeva di Modica, e dello Stato feudale di cui
essa era a capo, da parte dei potenti dell'epoca, agli inizi del
Settecento.

Bando sopra l'istituzione della Contea (25 marzo 1296) [modifica]

Noi, Frederique II de Aragon, por gracia de Dios Rey de Sichilia, por festejar nuestra encoronacion, stabilimu et ordinamu ki l'Excellentissimus Senor Manfredi de Claramonte, nuestro amigo liali et discendenti de Carlu Magnu Imperaturi, haya en su possedimiento la
Condea de Mohac. Per li meriti offeriti a la Nuestra Persona dintra lu
Parlamentu di Catania del mese de Jnnaru de kisto ano mil doscientos
novanta seis, akkussì stabilimu et ordinamu ka dictu Excellentissimu
Manfredi de Claramonte haya titulo Comes Mohac y Senor Ragusiae,
Caccabi, Xicli, et delli terri de Gulfi et Posallus, finu a lu feudu de
Spaccafurnu. Et per l'opera da dictu Comes Manfredi facta en Nuestro
favor contra li preputentii de li Francisi, cussì stabilimu et ordinamu
ka dictu Manfredi de Claramonte haya nomina de Gran Siniscalcu di lu
Regnu de Sichilia. Por gracia de Dios, dicta investitura sara'
festejada y resa publica dintra el duomu de s. Giorgiu de la ciudad de
Mohac, con cuncursu de nobili, signuri et curtigiani. E tutti li genti
di lu cuntadu de Mohac et li rimanenti, vicini o luntani, di tutta la
terra di Sichilia, Noi, Frederique II, ordinamu chi currunu fistanti pi
la gloria di lu novu Comes Manfredi et di la Condea de Mohac.

Datu in Palermu el dia 25 de marzo del ano del Senor MCCXCVI

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