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La mostra "La Ferrovia di Salvatore Quasimodo" raccontata per immagini.
Un'esposizione storico-documentale ed etno-antropologica che ha coniugato la...

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Commento da Associazione Ferrovie Siciliane su 16 Ottobre 2010 a 16:13
Accogliendo l’invito dei gestori del Parco Letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera, luogo di diffusione di arte e cultura, nei giorni 7 ed 8 agosto 2010, la nostra Associazione ha organizzato un'esposizione di immagini, cimeli e modelli ferroviari "sui binari della Poesia Quasimodiana".



E’ stata una straordinaria occasione culturale: un’esposizione storico-documentale ed etno-antropologica che ha coniugato la Poesia Quasimodiana all’affascinante mondo dei treni, reali ed in miniatura, dei primi anni del ‘900.



Una mostra nuova, diversa e di elevata originalità, allestita nei 5 carri ferroviari in dotazione al Parco Quasimodo, ricca di spunti culturali, in particolare letterari, che –grazie all’intesa maturata tra la nostra AFS e i gestori del Parco- ha costituito un punto di riferimento irrinunciabile per gli amanti della storia del Nobel Quasimodo (figlio e nipote di ferrovieri) e per gli appassionati di treni e ferryboats, reali e in miniatura.



Abbiamo proposto cimeli e diorami ferroviari, modelli di automotrici, vaporiere, carri, traghetti, interessanti e rare fotografie d'epoca della stazione di Messina Centrale e di altri scorci della linea ferroviaria Messina – Siracusa, affiancandoli ai versi del Poeta, riprodotti e collocati per bloccare l'attenzione del visitatore, farlo soffermare, farlo riflettere.

Così, anche chi non ha mai letto Quasimodo, ha potuto cogliere la sensibilità, l'amore, il dolore, del poeta di fronte alla catastrofe del terremoto di Messina del 1908 allorché, ricorda: "Il terremoto ribolle / da tre giorni, è dicembre d'uragani / e mare avvelenato. Le nostri notti cadono / nei carri merci e noi bestiame infantile / contiamo sogni polverosi”.



E, proseguendo all’interno dei carri, il visitatore ha poi potuto soffermarsi sul rapporto tra il Poeta e la Ferrovia, incarnata dalla figura del padre capostazione (vedi foto a sinistra) tratteggiato da Quasimodo con il berretto rosso su cui spiccavano le ali d’aquila (“Quel rosso del tuo capo era una mitria / una corona con le ali d’aquila”) e, ancora con i suoi “segnali di partenza / colorati dalla lanterna notturna” .



I qualificati e numerosi visitatori, sempre più attratti dal curato allestimento, hanno anche potuto osservare immagini curiose e gratificanti: filmati storici quali quello del varo della nave traghetto S. Francesco di Paola (maggio 1964), del recupero (1949) della "Cariddi" affondata dai tedeschi il 16 agosto 1943 a Paradiso per rallentare l'avanzata delle truppe alleate e, ancora, quelli dedicati al servizi di traghettamento nello Stretto all’indomani del secondo conflitto mondiale.



Insomma, un’altra iniziativa riuscita e, possibilmente, da ripetere.

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