IngegniCulturaModica

Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Sulle tracce della Modica Antica . Check a Santa Maria del Gesù

Prossima tappa per la rassegna "Sulle tracce della Modica antica, uomini e storie, segni e parole" di IngegniCulturaModica.

Venerdì 19 luglio, alle ore 19, presso il Collegio dei Salesiani a Modica Alta, lo storico dell'arte Paolo Nifosì intratterrà gli intervenuti sul tema "Santa Maria del Gesù, tra tardo gotico e tardo barocco".

 A seguire verrà effettuata una visita al Convento e alla chiesa annessa.

Il Convento dei Frati Minori Osservanti con l’annessa chiesa di Santa Maria del Gesù, a Modica Alta è uno dei monumenti superstiti dell’architettura del quattrocento siciliano tra i più rilevanti e meno conosciuti. I resti oltre allo stile gotico chiaramontano mostrano influenze prettamente spagnole. Il complesso venne costruito a partire dal 1478 nell’area “extra moenia”,  in uno spazio non urbanizzato fino al ‘700. Intorno alla chiesa ed al convento vi era una grande piazza e vi si accedeva da un lungo viale che, ai lati, era ornato da statue di Santi e di frati dell’Ordine dei Minori Osservanti; sui pilastri di sostegno erano scolpiti dei versi religiosi. A partire dalla fine dell’Ottocento il viale monumentale venne gradualmente demolito e trasformato in strada d’accesso al nuovo quartiere popolare del Gesù.La chiesa fu costruita restaurando una preesistente chiesa francescana già presente almeno dal 1343, per la volontà della contessa Giovanna Ximenes al fine di celebrarvi nel gennaio del 1481 le nozze della propria figlia Anna Cabrera con  Federico Henriquez, primo cugino del re di Spagna Ferdinando il Cattolico. Il legato perpetuo concesso alla fabbrica sanciva il matrimonio ed esprimeva contemporaneamente la volontà del nuovo conte di risiedere nella Contea di Modica come per obbligo dei capitoli matrimoniali.

Di fatto non avverrà così dal momento che Anna Cabrera e Federico Henriquez , eccezione fatta per un breve  periodo, ebbero residenza stabile in Spagna.
“Il complesso architettonico grande e di notevole rilievo in Sicilia non fu distrutto ma soltanto danneggiato dal terremoto del 1693-così analizza lo storico dell’arte Paolo Nifosì-; è un monumento importante come palinsesto dell’architettura del ‘400-’500, del ‘600 e del ‘700. La facciata è di stile tardo-gotico fiorito per la ricca decorazione”.

Per personali motivazioni, Nifosì è, oggi, il maggiore esperto della storia architettonica e artistica delle città di Scicli e di Modica .Sembra ieri, ma  erano gli inizi degli anni ottanta, quando il prof. Nifosì spinto dagli amici del Circolo  Brancati di Scicli, accettò di essere la guida di visite approfondite alle chiese di Scicli e della vicina –e non meno notevole- Modica.

Uno sparuto gruppo di amatori, i più attivi fra i soci del sodalizio, lo attese, la prima volta, davanti alla chiesa di San Bartolomeo. Da allora sembra passata un’eternità. La scorsa estate le visite sono state organizzate  a carattere provinciale su Modica, Ragusa, Scicli, con un’affluenza di almeno quattrocento persone per volta. C’era gente venuta da tutta l’isola .

IngegniCultura con la  sua rassegna culturale, edizione 2013 intende puntare decisamente sulla promozione e sulla valorizzazione della parte più antica di Modica, il quartiere alto della città che può annoverare al suo interno un complesso tardo catalano uno dei poli culturali più prestigiosi della Città e dell’intera area del Sud- est siciliano.  Un unicum in tutta l'Italia meridionale, con paragoni stilistici sopravviventi solo in Catalogna.

E  “compagni di viaggio”  di questa opera di riscoperta e di rilancio di un borgo, che oltre ad essere antico risulta essere un palcoscenico vivo, in cui si muovono ancora persone vere, per recitare la commedia della vita  con i suoi chiaroscuri, palcoscenico pittoresco che si allarga  in un enorme terrazzo che si affaccia  nella vallata del Passo Gatta e della Fontana Grande, non potevano che essere quegli studiosi, quegli innamorati della propria terra come Paolo Nifosì che nonostante conurbazioni alienanti,  scempi paesistici,  speculazioni intollerabili,  consumati nel tempo , hanno avuto e continuano ad avere la forza ed il coraggio di raccontarlo e di porlo come blocco di partenza per un rilancio  di Modica e del Sud-est siciliano.

 Raduno al Collegio dei Salesiani a Modica Alta, con ingresso  libero.

Per ulteriori informazioni contattare gli uffici di IngegniCultura:

cultura@ingegnicultura.it

tel/fax 0932 763990

cell.338 4873360  333 3301656

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