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Prof. Zichichi : "Gli snobbati, da Galilei in poi"

Ragusa
Zichichi superstar: Gli snobbati, da Galileo in poi. E il sugo
"Se l'atomo fosse indivisibile non potremmo fare la salsa di pomodoro"

Ragusa - "Perché la scienza serve ancora nel terzo millennio?".

A rispondere al retorico interrogativo è stato il prof. Antonino Zichichi, siciliano, classe 1929, fisico e divulgatore scientifico di fama mondiale.

Ha parlato nell'affollatissimo auditorium della Camcom dove in centinaia sono arrivati per ascoltare l'intervento del professore. Probabilmente si sarebbe dovuta scegliere una sala più capiente vista la ghiotta occasione di sentire un luminare della scienza, pronto a parlare, con assoluta semplicità, di supermondo, di scoperte del passato, del lavoro su cui si sta impegnando attualmente la comunità scientifica internazionale pronta ad aiutare il mondo, traghettandolo nel futuro tra particelle elementari e fisica subnucleare, guardando sempre al difficile rapporto tra scienza e fede anche se Zichichi crede nell'assenza di eventuali contrasti.

Il fisico ha parlato incantando il pubblico soffermandosi sulla figura di alcuni scienziati e in particolare di Galileo Galilei a cui ha fatto riferimento più volte.

Galilei, ha ribadito Zichichi, è stato più volte snobbato nonostante nei fatti abbia profondamente segnato la strada della ricerca, delle scoperte, dell'importanza che c'è tra la logica, la scienza e la cultura, ambiti che tra loro devono sempre andare di pari passo e devono essere considerate allo stesso modo. Soffermandosi ancora su Galilei, l'illustre professore ha ricordato che i cinesi sono riusciti ad esaltare maggiormente questa figura, anche per loro antesignano di numerose ed importanti scoperte.





«Se l'atomo fosse indivisibile – ci ricorda il professor Antonino Zichichi – non potremmo fare il sugo di pomodoro».


Il dibattito è stato aperto dal vescovo Paolo Urso: «Sentiamo la necessità – ha avvertito – di collegare la fede con la scienza, purché quest'ultima non rinneghi la sua naturale tendenza verso il bene. La scienza è utile per sollecitare la nostra curiosità e dare maggiore conoscenza».

A confermare tale indirizzo è lo stesso Zichichi. Il suo è un viaggio dalla nascita del linguaggio a quello della logica e della scienza. «Occorre evitare – ha detto citando Enrico Fermi – che alla Hiroshima storica segua quella culturale. Essere scienziati vuol dire fare scienza con metodo e rigore galileano».

«La scienza nasce con Galileo perché è lui il primo ad avere scoperto le leggi fondamentali della natura. Non è un falso credente, ma un divin'uomo che ha scelto di cercare nelle pietre le impronte del Creatore. Non un ateo, bensì un nemico della cultura atea dominante».
Dall'antimateria al supermondo, le parole di Zichichi appassionano, anche quando lanciano le sfide per la scienza del futuro.

«Bisognerà spiegare il passaggio dalla materia vivente a quella razionale e per far questo occorre umiltà intellettuale e portare la scienza nelle scuole. Dobbiamo appassionare i ragazzi allo studio. Dallo sviluppo della ricerca dipende il progresso del mondo».

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