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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Si è tenuto ,venerdì 25 ottobre  nel salone della società Operaia di Mutuo Soccorso “Carlo Papa” di piazza Santa Teresa a Modica Alta il penultimo incontro della  rassegna annuale di IngegniCultura “Sulle tracce della Modica antica, uomini e storie segni e parole”.

 Tema della serata le “Tecniche costruttive di una volta”. Con il coordinamento di Mario Incatasciato, presidente di IngegniCultura,  sono intervenuti  sul tema Giorgio Belluardo, assessore all’urbanistica ed al centro storico del Comune di Modica, che ha  portato a conoscenza dei convenuti le “Politiche di sviluppo per il centro storico, nei programmi dell’amministrazione comunale”,  l’ing. Simona Incatasciato, specialista in economia del recupero e della valorizzazione dei beni culturali, che trattando il tema della “Conoscenza delle fabbriche tradizionali come premessa per il recupero e la salvaguardia”. ha posto l’attenzione sull’affermarsi fra le popolazioni di un’esigenza nuova quale quella dello slow living (il vivere lento) contrapposto al ritmo frenetico delle grandi città. Tale tema  trova applicazione nel cosiddetto turismo esperenziale che si sostanzia in quei progetti imprenditoriali riconducibili al recupero dei borghi storici aventi come modello quello elaborato da Daniele Kihlgren a Santo Stefano di Sessanio e a Matera  caratterizzato da un’attenzione nuova all’identità del luogo, al  suo patrimonio storico-architettonico, al paesaggio, agli abitanti e ai loro usi e costumi. E così quelle che prima erano considerate le vergogne d’Italia come i Sassi di Matera o le Grotte di Chiafura, a Scicli, si sono trasformate in orgogli nazionali e sono diventate mete privilegiate di un turismo culturale di alta qualità o di comunità di colti forestieri che vi si sono insediati in maniera permanente subendo il fascino dei centri storici arroccati, composti da una moltitudine di casette in pietra e grotte.

Severino Cassone, proprietario di una villa antica  nel territorio di Modica,ereditata da un suo illustre avo, Reineri già docente dell’Itc “Archimede” di Modica, ha presentato un caso di studio riferibile alla “Coibentazione nelle fabbriche tradizionali” ed in particolare alle “Volte in canne e gesso”. Tema ripreso dall’ing. Antonino Belluardo, che soffermandosi su “Le tecniche costruttive delle volte nelle strutture in muratura, nel tempo” ha illustrato il progetto di conservazione e restauro della Chiesa di San Giovanni a Scicli .Tale progetto ha contemplato in particolare la salvaguardia e la conservazione di una volta a botte in canne e gesso, di notevole ampiezza e di inedita bellezza, testimoniate da numerose foto proiettate a beneficio degli attenti partecipanti.

E’ seguito un articolato dibattito sul modello di sviluppo possibile  per il centro storico della città di Modica, e quindi una conclusione a cura di Mario Incatasciato,  che ha confermato l’impegno di IngegniCultura, laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e  beni culturali, supportato dall’ente associativo omonimo, a spendersi con  progetti già prossimi alla realizzazione, per la promozione e la valorizzazione del centro storico ed in particolare di quei quartieri della Modica Antica che si caratterizzano per la loro straordinaria bellezza. Con l’auspicio,infine, che  l’amministrazione locale riesca ad esprimere politiche nuove, sinergiche e partecipate nell’ambito culturale, turistico e del riuso dell’antico costruito.

 

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