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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

IL SILENZIO DELL'ABBANDONO SCORRE NEI MULINI AD ACQUA


Scoprire la Sicilia vuol dire anche rivolgere l'attenzione al silenzio e all'abbandono che avvolge e divora i resti dei vecchi mulini ad acqua che per secoli furono protagonisti di un'importante attività economica.

Oggi non è facile trovarli. Nascosti e abbandonati tra la lussureggiante vegetazione o in luoghi poco accessibili, sono per lo più ridotti a miseri ruderi. Eppure hanno contribuito a disegnare il profilo economico e storico-antropologico di tante comunità!

L'arte di macinare cereali è vecchia come il mondo e si è evoluta nei secoli: in tempi biblici e per lungo tempo, per molire i cereali si ricorreva a una sorta di mortaio e alla forza delle braccia di schiavi e donne: ...

"Figliola di Babilonia, non continuerai più a chiamarti Morbida e Delicata. Metti mano alle macine e macina la farina..."

Col tempo, la forza motrice delle macine fu affidata alla forza degli animali (giumenta, asini e buoi) e allo sfruttamento dell'energia prodotta dall'acqua. Nel III secolo esistevano tre tipi di mulino: il mulino a mano(molae manuarie) e il mulino ad acqua (molae aquarie).

Poco usati dai Romani, i muliniidraulici (la cui proprietà era in genere appannaggio della nobiltà e del clero per i notevoli vantaggi economici), si diffusero nell'alto medioevo nelle vallate e lungo i corsi d'acqua della Sicilia. Sopravvissero fino a quando, nei primi decenni del '900, furono gradualmente soppiantati dai mulini alimentati dall'energia elettrica.

I ruderi dei mulini ad acqua tuttavia continuano a raccontarci la storia degli antichi mugnai che accoglievano i contadini che giungevano al mulino con muli carichi di grano. E tra il fragore delle acque e il cigolio dei meccanismi, si udivano le conversazioni dei contadini che dopo ore di attese erano chiamati a turno dal mugnaio per caricare i sacchi di farina. Quella farina che doveva avere la giusta granulosità (nè troppo fine nè troppo "semulusa") si trasformava nei forni nei forni in quella grande varietà di pani che ancora oggi distingue ogni area della Sicilia!

La speranza di non perdere queste importanti tracce del passato deve essere affidata ad una azione di valorizzazione: salvare, riutilizzare, valorizzare e promuovere anche a livello turistico-rurale queste antiche strutture produttive significa restituire dignità alla nostra storia.



Giuseppe Nuccio Iacono






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