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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Un giorno un amico mi disse: "ho una casa, è messa maluccio, la vuoi vedere? Vediamo cosa mi proponi di fare".

Ricordo la prima impressione che ebbi non appena varcai la soglia del palazzo.

Si trattava di un edificio realizzato a cavallo tra il secolo XIX e XX, nel cuore del centro storico di Scicli, in prossimità dell'unico tratto rimasto scoperto del torrente Santa Maria La Nova.

Di getto dissi: "qui è il posto ideale per realizzare un albergo". Con mio grande stupore la proposta fu accolta e da quel momento partì la sfida.

In effetti fu una vera e proprio sfida perchè sia io che il collega con cui ho svolto questo lavoro, l'arch. Bartolomeo Statello, non avevamo esperienza in merito alla realizzazione di strutture alberghiere, ed in più dovevamo raffrontarci con un contenitore storico, con le sue peculiarità costruttive, distributive e non di meno decorative.

Il palazzo si presentava in un avanzato stato di degrago, da anni non era più abitato ma la distribuzione funzionale degli ambienti era rimasto immutato nel tempo (se non consideriamo il fatto che l'attuale palazzo costituisce una porzione di una residenza molto più grande, un tempo divisa tra gli eredi).

L'intervento da noi attuato ha mirato al rispetto dell'identità del palazzo.

Gli elementi di connessione tra le parti ed i servizi necessari alla struttura sono stati realizzati all'interno di scatole ben leggibili per la diversa altezza rispetto all'amiente in cui vengono inserite e per il colore che gli è stato dato nelle finiture; queste hanno permesso di mantenere ben leggibile l'originaria distribuzione degli ambienti: ogni stanza si sussegue all'altra e le volte decorate con dipinti (restaurate mantenendo l'originale disegno e colore) sono rimaste nella loro originaria interezza.

Non essendo più presenti gli antichi arredi ed i materiali di finitura non essendo più gli originari del tempo, si è scelto di intervenire con arredi e materiali che rispecchiano il linguaggio contemporaneo: vetro, acciaio, ferro, boiserie in rovere. Tutto dialoga perfettamente con quanto è rimasto di originario nell'edificio.

Un occhio di riguardo si è speso per quanto riguarda l'energia e l'ambiente: la struttura è dotata di un impianto a pannelli solari per la produzione di acqua calda; tutte le acque provenienti dagli scarichi dei lavandini vengono fatte convogliare in un degrassatore che li purifica dagli olii e dai saponi prima di essere convogliate nella condotta comunale.

Non posso tralasciare di dire che la struttura è stata realizzata con dei finanziamenti europei. Abbiamo infatti partecipato all'ultimo bando POR Sicilia 2000/2006, misura 4.19.

Grazie ai contributi europei si è riusciti a portare a vivere uno dei tanti elementi morti che fanno parte del patrimonio architettonico e storico delle nostre città. Si è contribuito un minimo alla rivitalizzazione di una parte di città in cui non esisteva niente, da cui quasi non si passava più. Si è creato un indotto dal punto di vista occupazionale ed imprenditoriale, non solo generate all'interno della struttura alberghiera, prima con la sua materiale realizzazione e dopo con l'avviamento dell'attività, ma anche intorno ad essa: altre attività infatti sono nate dopo l'apertura dell'Hotel.

Si parla di un imminente uscita di un nuovo bando POR; l'imminente pubblicazione si aspetta dal 2007, siamo nel febbraio 2010 ed è tutto fermo.

Per chi sia interessato o incuriosito può cliccare sul sito dell'Hotel Novecento www.hotel900.it

 

 

 

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