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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

INIZIANO OGGI IN SICILIA LE RIPRESE DEL DOCUMENTARIO “AMERICAZUELA” .GIORNO 30 AGOSTO A MODICA, A CAVA PIETRA FRANCO, LE INTERVISTE E LA RACCOLTA DI ALCUNE TESTIMONIANZE.

Si comincia da Lampedusa, con le prime immagini, per raccontare l’emigrazione di oggi per poi tornare indietro negli anni, nei decenni, nel secolo scorso, riabbracciando le storie di quell’esodo di siciliani, in particolare modicani, verso il Venezuela, o meglio, come molti chiamavano quella terra promessa, verso l’Americazuela. E sarà proprio questo il titolo del documentario che percorrerà alcune delle tappe principali di quegli anni difficili, dove si partiva lasciando tutto, cercando una nuova vita, una nuova speranza. A produrre il documentario sarà la Forward Film che è già alla ricerca di nuove testimonianze, racconti e storie e che da Modica inizierà il viaggio a ritroso. Giorno 30 agosto alle 17,30, presso Cava Pietra Franco a Modica, si terrà a tal proposito un incontro per accogliere e confrontare le esperienze di chi è stato in Venezuela, allietati da un aperitivo e dalla bellissima vista sulla città. Chiunque abbia un’esperienza o una storia da raccontare e da poter documentare, magari anche con materiale fotografico, potrà partecipare inviando un’email a info@americazuela.it o contattando la produzione al numero +39 333.9404222. Sarà questa la prima fase del progetto. Il documentario nasce da un’idea del regista modicano Ivano Fachin mentre la fotografia sarà curata da Luca La Vopa con l’audio in presa diretta di Alberto Migliore. “Americazuela è la terra dei sogni – spiega il regista – la terra della speranza, la terra verso cui partivano gli immigrati modicani alla ricerca di fortuna e lavoro. Americazuela, che non è l’America e non è nemmeno il Venezuela, è una terra che non c’è, un miraggio, una chimera. Il nostro documentario vuole raccontare le storie di modicani che sono andati in quella terra e che hanno vissuto il sogno o a cui il sogno si è infranto sotto i piedi”. Il produttore esecutivo, il modicano Giuseppe Garaffo, si dice certo della futura collaborazione di tanti “americazuelani”: “Attraverso le loro storie, i loro volti, i racconti di questi uomini, desideriamo mostrare le immagini dei molti che ora cercano la loro Americazuela, arrivando sulla nostra terra con in tasca due sassi e nessun cognome. Perché l’Americazuela, come dice sempre il regista Fachin, è l’isola che non c’è, il luogo metafisico del diritto alla speranza”.

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