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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca


Si tratta di un'operazione culturale che il nostro territorio richiedeva>>: è questo l'incipit del prof.Nino Cirnigliaro alla serata di presentazione del libro della professoressa Piera Dormiente, tenutasi al centro studi "Feliciano Rossitto"curatore dell'azione editoriale.


Una serata all'insegna della civiltà contadina iblea non industrializzata che per secoli ha vissuto in stretto connubio con l'ambiente naturale. E' proprio questo che la Dormiente ha voluto evidenziare nel suo volume la cui tematica intende recuperare, ricostruire e preservare dall'oblio tutto ciò che di tale civiltà e del suo stile di vita, unico e irripetibile, rimane. <Si tratta di utili esperienze di ricerca che - ha puntualizzato il prof.Cirnigliaro, attento studioso di tradizioni popolari siciliane- arricchiscono il nostro bagaglio culturale>.


L'autrice ha messo in luce una tradizione fortemente radicata nel territorio le cui attività giornaliere erano fortemente correlate all'utilizzo del mulo, che malgrado la sua preziosa presenza nell'area mediterranea, è l'animale più bistrattato per la sua proverbiale testardaggine. Animale ibrido degli equini, nato dall'incrocio di un asino con una cavalla, era usato come bestia da soma o da trasporto di persone su terreni impervi, ma anche in zone di guerra e, quotidianamente, per il lavoro dei campi di grano.


L'autrice inoltre presenta testimonianze e documenti inediti sul mulo ibleo che hanno permesso di documentare gli antichi riti campestri (aratura, semina, mietitura, macinatura) di cui ancora oggi, nelle giornate di vento, riecheggia il vocio: Ota utedda / la mula muredda,/ stocca e macina/ la mula murrina, / passiella, passiella / caccia e curri>>.









































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