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"La dignità del morire" di Rita Floridia e altri - sarà presentato a Modica il 6 luglio p.v. alle 19,30 a Palazzo San Domenico

Libri
La dignità del morire, si presenta a Modica
Martedì 6 luglio nell’atrio di Palazzo San Domenico

Modica - Il libro “La dignità nel morire” scritto a otto mani da Rita Floridia, assistente sociale all’Ospedale Maggiore di Modica, da Patrizia Lisi, Nicola Martinelli e Ugo Albano sarà presentato martedì 6 Luglio p.v. alle ore 19,30, nell’atrio di Palazzo San Domenico.

All’evento presenzierà la Signora Mina Welby, che ha curato la premessa del libro.

Essere convinti che in Italia “Abbiamo le migliori leggi in materia di assistenza, ma non c’è giorno che i più deboli non debbano lottare per i propri diritti.”, ci induce a citare PierGiorgio Welby: “Uno Stato che saprà rispettare le scelte di fine vita, sarà più capace di rispettare le tante straordinarie vite che siamo”.

L’iniziativa è organizzata dalla cooperativa “Oltre la luna C.O.E.”, e patrocinata dal Comune.

“Per noi, commenta Antonello Buscema, affrontare un tema così delicato ma essenziale per ognuno di noi è motivo di profonda riflessione sul come bisogna approcciarci ad un momento tanto delicato quanto intimo.

La presentazione del libro c’è ne dà ampia occasione atteso che potremmo contare sulla presenza della signora Welby che su questo versante ha delle esperienza da raccontare e sulle quali confrontarsi con animo sereno. Affrontare il tema del trapasso diventa un valore se lo leghiamo alla dignità della persona e al suo vissuto ”.

“Oltre la luna C.O.E.”, spiega la Presidente Enrica Guerrieri, “non poteva avere miglior battesimo, essendo, infatti, alla sua prima uscita ufficiale organizzativa, pur avendo già all’attivo altre corealizzazioni di eventi. La Cooperativa si è impegnata, grazie all’entusiasmo che contraddistingue le sue socie, nella creazione di un vero e proprio evento: miscelando e stemperando una tematica forte come l’eutanasia, con immagini, musiche e parole”.

“Non tutti vogliono fermarsi a ragionare e ad affrontare temi così impegnativi, in un momento dell’anno, soprattutto, in cui si aspettano o si stanno già godendo le tanto attese vacanze estive” continua la Guerrieri “eppure crediamo che i momenti di riflessione vadano ricercati, e la presentazione di un libro che affronta in modo delicato, ma obiettivo e preciso, la tematica è un regalo che ognuno di noi dovrebbe farsi, anche perché il libro non è rivolto soltanto ad un pubblico tecnicamente preparato, ma si lascia leggere da lettori semplicemente interessati”.





Tags: La dignità del morire , modica , Mina Welby , rita floridia ,

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Risposte a questa discussione

Uno Stato che saprà rispettare le scelte di fine vita, sarà più capace di rispettare le tante straordinarie vite che siamo." Piergiorgio Welby. Un incontro importante quello tra la gente di Modica e gli scrittori del libro “La dignità nel morire” Lisi, Floridia, Martinelli, Albano, all’atrio comunale di Palazzo San Domenico. La Cooperativa Sociale “Oltre la luna” si è occupata di organizzare con puntualità l’evento che ha richiamato un gran numero di persone. Erano presenti in tanti e molti tra le autorità anche se, si intuisce che in occasioni come queste chi partecipa di certo arriva con la propria zavorra di sofferenza e di esperienza della sofferenza. Così se è vero che c’era il Sindaco Antonello Buscema in veste di primo cittadino ad accogliere gli scrittori del libro è vero che c’era Antonello che ha espresso le sue perplessità e i suoi dubbi di fronte al pensiero del momento di fine vita e di come affrontarlo. Un momento importante per riflettere su un argomento delicatissimo che divide le coscienze di chi non ha mai avuto esperienza di sofferenza e di chi con la sofferenza da anni ha ingaggiato una lunghissima battaglia anche a vantaggio di chi non ha parole per esprimersi. È il caso per esempio della responsabile del Movimento a Difesa del Cittadino a capo del Dipartimento Nazionale dedicato alla salute, Giovanna Tona, che con la malattia del padre convive da anni. Ma il messaggio che ha tuonato importante è stato un messaggio di vita e di rispetto della vita ad ogni livello e del diritto alla vita ma anche al diritto alla morte che ognuno di noi sente sacrosanto. Così si sono alternati i saluti di coloro che hanno patrocinato il libro Barbara Arena per la Classe Forense, Salvator­­­­­­­­­­e Poidomani in rappresentanza del S.U.N.A.S Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali. Bianca Lo Bianco, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali che ricorda che il ruolo degli assistenti sociali è quello di accompagnare la persona nelle scelte senza prevaricare. In una sera come questa ci sarebbe stato spazio a sufficienza per aprire polemiche a grappolo sull’argomento. Il concetto di dignità del morire accoglie infatti due opposte posizioni entrambe a cercare di capire quale è quella giusta rispetto alla dimostrazione di amore nei confronti di chi soffre prima di morire e di coloro che lo accompagnano in questo sentiero di dolore e di congedo dalla vita. Da un lato si dispongono i cattolici che attribuendo alla vita del corpo un primato assoluto negano qualunque possibilità di accorciarne i tempi. Fa da contraltare a questa posizione quella di fedeli di altre confessioni e di non credenti e atei che ritengono come assurda ogni forzatura che allunghi inutilmente la vita di colui che sta per morire. Ma l’accento è caduto su altro grande tema: sull’inadeguatezza di strutture ospedaliere nelle quali oggi sempre più si spengono i riflettori su molti di noi. Sempre di più si delega agli ospedali e al personale ospedaliero il compito di accompagnare nel delicato passaggio dalla vita alla morte il malato terminale e questo senza dubbio pone quesiti importanti sul senso della famiglia e sulla solitudine in cui sempre di più il malato terminale si trova proprio quando al contrario avrebbe più bisogno di sentirsi vicino a chi ama. L’argomento certamente è tra i più delicati: la fine della vita pur riguardandoci tutti indistintamente nessuno però sa come avverrà e quando avverrà e ciò che è peggio in casi estremi non c’è libertà di scegliere. E la gravità del fatto risiede nella frattura tra la famiglia e l’istituzione ospedaliera. Oggi, “assistere i morenti” come ci ricorda Rita Floridia una degli autori, “rappresenta un dovere fondamentale della società civile nei confronti delle persone. Il fenomeno è nuovo perché si muore sempre più spesso in ospedale lontano da casa e dall’affetto dei propri cari. E l’ospedale, costretto ad accogliere molti malati in fase terminale, si trova impreparato. Dispone infatti di personale specializzato ma giustamente impreparato a colmare quei vuoti lasciati dalla famiglia che oggi è sempre più spezzata e perciò assente. Conseguenza naturale di tutto questo è che il malato terminale si trova spesso in una condizione di isolamento conseguenza del nostro modo di organizzare il momento della morte. È in questo contesto che si configura l’azione di un servizio sociale che operi per ricucire la frattura relazionale tra il paziente, i suoi cari e il sistema sanitario”. Si legge in quarta di copertina del libro: “ Senza quella relazione risanata, infatti, non è possibile recuperare fino in fondo il senso profondo della compassione dalla quale può maturare la decisione sul momento ultimo. Nessuna norma giuridica, infatti, può sostituire il valore etico di un accompagnamento sensibile e umano che consenta a ciascuno di aspirare a congedarsi con dignità.” Toccante è stata la testimonianza di Mina Welby moglie del compianto Piergiorgio Welby,che ha raccontato con grande dignità e semplicità la sua esperienza con il marito e la grande sofferenza nel momento in cui ha deciso di lasciare che oltrepassasse quella frontiera tra la vita e la morte con serenità e grande semplicità rispetto ad un momento difficile ma naturale come quello della fine della vita. Modica ha avuto per una sera l’opportunità di riflettere profondamente grazie alla sensibilità e al lavoro accurato e delicato degli assistenti sociali e di coloro che hanno permesso la riuscita della serata.
(Marcella Burderi) su www.tvprogress.net

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