IngegniCulturaModica

Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca




CATURRU E MACINA

Cos'è il caturro

Il caturro al centro con i condimenti attorno Recuperare tradizioni, usi, modalità di
vita è diventato l'hobby preferito di un
medico in pensione, il quale scavando
nelle sue radici territoriali e sociali,
ci consente di fare un tuffo nel passato,
magari modesto ed in alcuni casi povero
ma ricco di tanta semplicità e
convivialità. Torniamo a parlare della
macina realizzata in varie dimensioni:
esistevano piccole macine familiari e
macine più grandi da mulino; la macina
piccola era il segno di sopravvivenza ed
esisteva quasi in ogni famiglia. Infatti
si usava per macinare il frumento in
casa e cuocere il caturro (la polenta
del Sud), pasto dei poveri. Nei tempi
passati ma di recente memoria il
macinare il frumento in casa per il
caturro non era legale, in quanto si
sfuggiva all'obbligo del pagamento della
tassa sul macinato imposta, allora, dai
baroni del luogo. Buona parte
dell'alimentazione familiare era basata
su questo piatto semplice, ma genuino e
, completo. Oggi, riscoprire il caturro
vuoi dire non solo un romantico ritorno
al passato, ma valorizzare le
potenzialità tipiche della dieta
mediterranea, sia a livello nutrizionale,
sia a livello curativo; infatti quanto
contiene è importante per la prevenzione
di molte patologie: l'aterosclerosi. la
vasculopatia del colon, la dove l'assenza
di fibre naturali nella dieta crea i
presupposti per l'instaurarsi di un
processo neoplastico. Il caturro è un
alimento completo, ricco di fibre
naturali, proteine, sali minerali,
vitamine, grassi e zuccheri in giusta
proporzione. Il caturro era il pasto dei
poveri: il grano duro frantumato e
macinato, veniva versato lentamente ed a
pioggia, in acqua bollente e salata. Per
almeno un'ora e di continuo veniva
mescolato lentamente con un cucchiaio di
legno, per evitare che si formassero
grumi. Occorrevano circa tre litri d'acqua
per mezzo chilo di frumento. A cottura
ultimata veniva versato nei piatti e
condito con vari ingredienti: olio di
oliva, salsa di pomodoro, ricotta,
legumi, verdure. Si consumava anche
freddo oppure fritto in padella con un
filo d'olio. Oggi grazie alla
disponibilità del dott. Gaetano Mormina,
tanti hanno avuto la possibilità di
gustare il sapore e la bontà di questo
piatto; magari gli ingredienti usati per
condirlo si sono fatti più ricchi e
sofisticati ma è rimasto il buon gusto
antico e tanti hanno provato piacere di
mangiarlo assieme, seduti attorno ad un
tavolo, al cui centro fa bella mostra di
sé un'enorme piatto di caturro
attorniato dai colori vivaci dei
contorni che accompagnano le chiacchiere
ed i ricordi di una bella serata d'estate
in contrada Trippatore. E mentre la luna
risplénde sorniona giocando a nascondino
tra gli alberi ed il vento sussurra il
suo canto d'amore, i commensali di
questa tavola particolare sono contenti
e soddisfatti per questa bella
reminiscenza dei tempi andati.

Giovanna Di Raimondo

Visualizzazioni: 7

© 2024   Creato da mario giovanni incatasciato.   Tecnologia

Badge  |  Segnala un problema  |  Termini del servizio