Chi desidera conoscere il passato della città di Modica e vuole andare alla ricerca delle sue testimonianze più eloquenti, può recarsi a vedere quel che resta del vecchio Ospedale di Santa Maria della Pietà , poi Sifilicomio Campailla , quindi Ospedale Campailla e oggi Museo “Tommaso Campailla”.
“Lì dentro tutto è nuovo e moderno. Solo quattro stanze sono miracolosamente
sfuggite al cemento ed agli insulti dei tempi nuovi. In esse ogni pietra ha un
suo significato, ha una sua storia da raccontare.
Due stanze vogliono essere un ricordo del vecchio Ospedale di Santa Maria della
Pietà, uno dei più antichi ospedali d’Italia:“Lo studio medico” e “Il museo della medicina”
Nelle altre due si può ammirare il Campailla vivo.
Nel “Teatro Anatomico” con Diego Matarazzo, Gaspare Cannata,
Michele Gallo e Pietro Polara ove insegnano l'anatomia umana attraverso la
dissezione dei corpi.
Nella stanza al piano superiore ove sono conservate “le Botti”, con l’alta volta annerita dal fumo, il
pavimento dissestato fatto di piastrelle quadrate ora rosse ora avana, le
pareti crepate in più punti, l’umido, il lungo ovattato silenzio, l’odore del tempo, riportano decisamente indietro, al 1600 e qui il Campailla cura gli ammalati di lue.
Lì dentro, dove la coltre del tempo si è fatta assai spessa, dove come in un rito
pagano i luetici bruciavano cinabro ed incenso per curare i loro mali, si innalzano le tre sfingi, le tre stufe, intatte dopo trecento anni, crudeli, inviolate e misteriose delle quali si sa solo che rimontano al 1698 e che don
Tommaso Campailla le costruì.”(V:Guccione)