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Il lucido genio di Tommaso Campailla
Filosofo e scienziato



Modica - "Tanto lavoro è stato fatto, ma tanto ancora si può fare. In questi 23 anni di studi sono stato solo - sottolinea il prof. Guccione togliendosi qualche amarezza di dosso -. Nessun collaboratore, mentre i medici contattati erano troppo impegnati in altro e mi hanno dato assai poco. Ho catalogato il materiale esistente seguendo il metodo inglese da me appreso nel 1975, ed oggi, che il Museo è finalmente fruibile al pubblico, ritengo che si potrebbero mettere su altre due stanze in cui catalogare tanti ferri medici che i privati sarebbero felici di donare".

Ricordando la stretta connessione tra passato, presente e futuro, il prof. Guccione ha dato una plausibile spiegazione sul perché la città di Modica abbia obliato per lungo tempo Campailla.

"È stato un Giano Bifronte: da una parte il genio, dall'altra ha legato il suo nome al male terribile che simboleggiava il vizio. Era pertanto da dimenticare".

Per l'occasione è stato presentato il volume "Cultura e medicina nel '700. Tommaso Campailla e la scuola Medica Modicana, il Museo delle botti, il Teatro anatomico" a cura dello stesso Guccione, di Francesco Iemolo, Simona Incatasciato e Mirella Spillicchi, nonché un prodotto multimediale finalizzato a favorire una piacevole visita virtuale del museo. L'evento è coinciso con una due giorni convegnistica sulla "Cultura e medicina nel '700 a Modica" ed Updcate in Neuroscienze, tenutisi al teatro Garibaldi, alla presenza di organismi medici e scientifici di rilievo.

"Un'idea nata dall'incontro con il dott. Marco Catani, italiano ricercatore al King's College di Londra - spiega il dott. Francesco Iemolo, direttore dell'U.O.C. di Neurologia - Asp di Ragusa e associato di ricerca Cnr di Palermo -. Insieme a lui e ai colleghi Pippo Zappalà e Luigi Pastore abbiamo maturato l'idea di istituire una International School of Clinical Neuroanatomy, che diventasse lo strumento per un nuovo approccio neurocognitivo nell'ambito delle neuroscienze. E a tale scopo quest'incontro, preceduto da un Workshop a Palermo l'anno scorso, rappresentano l'attività preparatoria all'istituzione della scuola".

I relatori non hanno risparmiato sapienza storica, letteraria, scientifica, sullo scenario di una centralità europea di Modica tracciato con dovizia dal prof. Uccio Barone.

Una Modica che faceva rete con le grandi corti europee, una città fatta anche di mecenati che hanno permesso agli studiosi di proseguire nel loro lavoro, "come è avvenuto - ricorda Barone - al Campailla, legato ad alcune famiglie nobiliari tra cui quella dei Grimaldi, e che era socio di diverse Accademie letterarie".

Lo studioso e conoscitore del Campailla Giovanni Criscione ha tracciato analogie e differenze tra il nostro e Cartesio, analizzando il 'Trattato del moto degli animali' di Campailla. È seguita l'analisi di un'altra opera, l'"Adamo", a cura della prof.ssa Rita Verdirame. L'opera, consacrata a Carlo VI, d'argomento filosofico con impalcatura epicale, è, secondo la docente, il primo tentativo di cantare in versi temi di trattato tecnico-scientifico". Il prof. Antonio Sichera ha illustrato l'"Apocalisse di San Paolo", attribuendo l'eclissi della figura del Campailla ad una mancata sua apertura alla nuova filosofia newtoniana.

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