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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca



Tra Noto e Pachino, su un tratto di costa bassa e sabbiosa che si estende per circa 1512 ettari, si adagia la Riserva Naturale di Vendicari, un'area che racchiude aspetti naturalistici e storici di grande interesse. Per la presenza di biotopi differenti - costa rocciosa e sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d'acqua dolce), saline, garighe e aree coltivate - la zona è diventata un importante punto di riferimento per l'avifauna proveniente dal continente africano che qui sosta prima di raggiungere le mete migratorie di tutta Europa.



La riserva inoltre, presenta degli aspetti interessanti anche dal punto di vista storico infatti, la presenza dell'uomo in questi luoghi è antichissima ed ha avuto un ruolo strategico, militare e commerciale. Molto suggestivi  sono la torre sveva che fu, fino all'800, un importante mezzo per l'avvistamento e la tonnara, che dal '700, ha continuato la sua attività sino al 1943.



A circa 21 Km da Ragusa invece, in una zona collinare, a 665 metri sopra il livello del mare, sorge Chiaramonte Gulfi, autentico scrigno ricco di mille tesori, immerso nel verde. Si tratta di un piccolo centro agricolo e artigianale nel quale è possibile rilassarsi e gustare gli ottimi prodotti tipici locali, come i vini di altissimo pregio, l'olio extravergine d'oliva dop 'Monti Iblei', oppure la cucina a base di carne di maiale. Il paesaggio è molto vario e accanto ai percorsi naturalistici attraverso i monti, si scorge l'altipiano Ibleo e da lontano la piana Ipparina con la distesa degli ulivi secolari 'saraceni', simbolo di questa terra. La maggiore attenzione mostrata dell'attuale amministrazione comunale verso la cultura, l'arte e le tradizioni della città sta favorendo lo sviluppo del turismo in questo paesino ibleo definito 'Il balcone di Sicilia' per via del suo invidiabile panorama che spazia da Gela all'Etna, con tutta la valle dell'lppari e i suoi paesini sullo sfondo: Comiso, Vittoria, Acate, Gela e le dorsali degli Erei fino a Caltagirone, oltre ad una bella fetta del mare d'Africa e dei Monti lblei.



E' proprio in questi luoghi che il regista Roberto Faenza nel 1997 ha ambientato il suo film 'Marianna Ucria', liberamente tratto dal romanzo della scrittrice bagherese Dacia Maraini intitolato 'La lunga vita di Marianna Ucria', pubblicato nel 1990 e vincitore, nello stesso anno, del premio Campiello.



Protagonista è la Sicilia del '700 con il suo clima cupo e pieno di contraddizioni. Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi a Palermo, in un  tempo scandito da impiccagioni, matrimoni d'interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna Ucria, discendente di una delle più nobili famiglie siciliane. Sia nei 43 capitoli del libro che nel film si assiste all'evoluzione di questa donna sordomuta, antenata della Maraini, costretta ad andare in sposa a soli 13 anni allo zio materno. In una famiglia, imparentata per via femminile con le più grandi famiglie palermitane e dove "sposarsi e figliare" è la regola, lei, donna e per giunta sordomuta, riesce ad elevarsi dalla chiusura e dal mondo meschino che la circonda. Marianna Ucria è un personaggio di straordinaria sottigliezza che riesce a sottrarsi alla schiavitù imposta alle sue compagne che in quel periodo non avevano altra scelta che 'farsi morte per non dover morire'. La storia del film è un pò rielaborata rispetto al libro soprattutto nel finale, mentre il cast è molto ricco e tra i protagonisti spicca l'interpretazione di Emmanuelle Laborit, sordomuta, ed Eva Grieco, entrambe nel ruolo di Marianna Ucria, Laura Morante nei panni della madre, Roberto Herlitzka in quelli del sinistro duca Pietro, Philippe Noiret il duca Signoretto e tanti altri. Splendidi i costumi e la ricostruzione degli ambienti, pienamente in grado di restituirci una Sicilia patrizia e opulenta anche se moralmente bacata.
Il film è riuscito ad aggiudicarsi tre David di Donatello 1997 per la miglior fotografia, miglior scenografia e migliori costumi. La colonna sonora è di Ennio Morricone e Franco Piersanti.



La trama - Come già detto, Marianna Ucria è una 13enne sordomuta, figlia di una nobile famiglia palermitana della  prima metà del '700. La ragazza comunica mediante bigliettini ed è molto legata al padre, mentre ha con la madre un rapporto improntato alla reciproca diffidenza. All'età di 7 anni viene portata ad assistere all'esecuzione di un condannato a morte sperando che lo schock possa guarirla dalla menomazione causata da un grosso spavento, ma senza alcun risultato. A 13 anni viene data in sposa allo zio, Pietro Ucria di Campo Spagnolo, fratello della madre, da cui avrà 5 figli.



Dopo le gravidanze, Marianna si ritira nella sua villa di campagna (che nel libro è Villa Valguarnera di Bagheria, dove la stessa Maraini è vissuta per anni, mentre nel film è villa Fegotto, una tipica  masseria di campagna degli Iblei) dove accoglie la visita di un istruttore francese che l'avvia al linguaggio dei segni e le fa conoscere le idee filosofiche che si muovono per l'Europa. Quando il marito muore, Marianna si trova a dover gestire la propria vita e i rapporti con gli altri. Dimostra così di aver acquisito una forte personalità che le permette di governare i rapporti con la servitù e un'importante relazione sentimentale con il fratello della propria serva Fila, il giovane Saro che diventa il suo amante. A questo punto cominciano a tornargli in mente i terribili ricordi del trauma subito da piccola, cioè lo stupro subito a 5 anni dallo zio-marito. Intanto Saro si sposa ed ha un figlio e Marianna decide di troncare la sua relazione con lui e di partire con la sua serva Fila per Napoli dove incontrerà un nuovo amore.



I luoghi del set - Pur essendo ambientato a Palermo, come del resto il libro della Maraini, in realtà il film fu girato in molte altre località. In apertura si vede ad esempio la carrozza della famiglia Ucria attraversare Porta Nuova, il monumentale accesso al corso Vittorio Emanuele di Palermo, ma subito dopo si riconosce la bellissima piazza Duomo di Siracusa.



Il set principale, poi, venne allestito nella villa Fegotto, una tipica masseria di campagna degli Iblei che si trova in territorio di Chiaramonte Gulfi. Qui da non perdere sono i musei dell’Olio, Ornitologico, degli Strumenti Musicali, la Casa-Museo Liberty e la Pinacoteca De Vita (tutti in palazzo Montesano), dello Sfilato in via San Giovanni, dei Cimeli Storici e di Arte Sacra, entrambi in piazza Duomo.



Alcune riprese, poi, sono state effettuate nella magnifica riserva naturale di Vendicari, il cui paesaggio è caratterizzato da una serie di caratteristici acquitrini vicini al mare, della profondità di circa 30-40 cm, e separati da esso da una sottile striscia di terra. Gli specchi d'acqua sono alimentati dalle scarse piogge e da infiltrazioni di acqua marina. L'area inoltre, è famosa per la presenza di una lunghissima spiaggia di sabbia fine e bianca, meta ogni anno di numerosi visitatori.
Anche il panorama è molto suggestivo: sulla sinistra si vede l'antica tonnara che ha concluso la sua attività nel 1943 e sulla destra la piccola isoletta di Vendicari. Notevole importanza economica  ebbero inoltre, le saline di Vendicari che facevano da supporto alla tonnara per la conservazione del pesce. I primi impianti risalgono al XV secolo e, a tutt'oggi, ne restano vestigia sul Pantano Grande.


Fonte: www.guidasicilia.it

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