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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Luoghi di aggregazione, patrimonio culturale di inestimabile valore


Antica è la passione negli iblei per il teatro. La tradizione teatrale vanta antiche origini, sin da quando
l’aristocrazia locale preferiva costruire teatri privati all’interno di
eleganti e sontuose dimore. L’esempio più significativo è il  teatro Donnafugata a Ragusa Ibla, realizzato nel palazzo del barone Arezzo, e che

costituisce in Sicilia l’unico esempio di teatro privato che ha mantenuto una continuità nell’uso.
 La costruzione di un teatro pubblico ha segnato per ciascuna comunità
un fondamentale passaggio da una società prevalentemente aristocratica
nobiliare nella quale lo spettacolo era un intrattenimento privato
all’interno di palazzi signorili, ad una società aristocratico borghese
in cui il teatro, realizzato in spazi pubblici, diveniva simbolo e
luogo di aggregazione sociale e di convivenza civile tra le popolazioni.
L’importanza del teatro per una comunità è dimostrata dalla grande
sollecitudine con cui venivano seguite le azioni, anche di carattere
burocratico e amministrativo, che portavano alle scelte e alla
realizzazione di questi edifici, alla loro gestione e manutenzione.
Rilevante era l’attenzione rivolta alla programmazione artistica tanto
che i teatri iblei possono vantare la presenza nei propri palcoscenici
di opere importanti quali i melodrammi di Giuseppe Verdi e Vincenzo Bellini , il Faust, la Carmen, i Pagliacci, il Barbiere di Siviglia, la Cavalleria Rusticana, la Bhoème, la Norma, il Rigoletto.
Dall’Ottocento
il teatro  svolgerà per la borghesia  una funzione rappresentativa, 
emblema di nuova municipalità e centro della  vita culturale. Diventerà
l’anello di congiunzione tra aristocrazia, borghesia e popolo 
riuscendo ad assemblare i valori artistici e culturali della città.
Le città più ricche e potenti si dotarono di teatro civico , spesso
caratterizzato da modelli architettonici diversi, ma con prerogative
comuni che ne identificavano il ruolo e ne testimoniavano il valore
simbolico. Nasceva nel contesto urbano quale elemento di rilevante
presenza monumentale e di notevole interesse architettonico.
In provincia di Ragusa 
la passione per il teatro è abbastanza antica tanto che le attività
teatrali in molti casi venivano approntate in antichi magazzini e
modesti locali adattati alle esigenze sceniche. Ma è nell’Ottocento che
molte amministrazioni locali, prendendo coscienza del ruolo del teatro,
si impegnarono finanziariamente nella costruzione di teatri storici, le
cui strutture sono ancora oggi  ben visibili, nonostante i vari
restauri e le alterne  vicende. I codici architettonici di riferimento
sono spesso diversi: dal neorinascimentale dell’architetto Morselli, di scuola romana, al neocinquecentismo dell’architetto napoletano Riga, dal classicheggiante stile dell’ingegnere Sortino al neoclassicismo dell’ingegnere ragusano Filippo Nicita.
Mario Incatasciato

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