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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Nell’area iblea la comunità che è riuscita ad interpretare meglio l’esigenza della costituzione di una rete museale è stata sicuramente la città di Chiaramonte Gulfi.
Ben sei i musei, allestiti nel cuore della piccola cittadina montana
offrono a visitatori e turisti la possibilità di spaziare fra arte,
cultura, storia e tradizioni in un itinerario tanto denso quanto
affascinante.

Il Museo dell’olio, allocato nei bassi del palazzo barocco Montesano, grazie ad una fedele
ricostruzione fa rivivere al visitatore riti, usanze e tradizioni
riferibili alla frangitura e spremitura delle olive e quindi alla

realizzazione dell’olio. In esso è presente una splendida presa in legno con incisa la data del 1614 , una
macina in pietra e a corredo tutta una serie di utensili quali giare,
di varie dimensioni, e “stipa”, contenitori in terra cotta per  la
conservazione delle olive. Ai muri bellissime foto di millenari ulivi
saraceni. Sapientemente ricostruite, anche, la camera del fattore con a
“tuccena” un giaciglio poverissimo  fatto di frasche e una cucina con
le immancabili “buffetta” piccolo tavolo, “a crirenza” la credenza e “u
lemmu”, piatto concavo di Caltagirone.
Poco più avanti il Museo Ornitologico,
interamente dedicato all’avifauna. Vi si trovano esposti oltre 600
esemplari di volatili, in ottimo stato di  conservazione, collegati e
raggruppati in specie.

La collezione  risale alla fine del 1950, ed è frutto della passione dei fratelli Paolo e Giuseppe Azzara,
un tempo cacciatori per vocazione ,dopo convinti protezionisti.
La  collezione fu prima acquistata dalla Regione Sicilia e
successivamente ceduta al Comune di Chiaramonte Gulfi ,che l’ha resa
fruibile.
Vi si possono ammirare esemplari tipici degli iblei come l’Avvoltoio
monaco ed il Capocavaccaio, il più piccolo degli avvoltoi, il Nibbio
reale, il Grifone e l’Acquila  dei bonelli .
Interessanti le specie marine e palustri quali  Cormorani, Pellicani, Fenicotteri e Gru.

Nei pressi si trova il Museo dei cimeli storico-militari, costituito da oltre 900 pezzi ,frutto del lavoro di un privato
collezionista  certo Emanuele Gulino. Si tratta prevalentemente di
cimeli della prima e seconda guerra mondiale con qualche pezzo recente
risalente anche alla guerra in Vietnam. Di notevole interesse alcune
divise in uso durante il 2° conflitto mondiale,  bandiere, tra cui
quella dei Savoia, i resti di una mitragliatrice MG42; una serie di
elmetti, caschi coloniali, copricapo metallici, cuffie da pilota;
gagliardetti, distintivi e occhiali .
Il museo storico militare di Chiaramonte costituisce un punto di
riferimento per quanti vogliono approfondire la storia degli ultimi due
secoli e funge da spunto di riflessione per giovani e meno giovani.
Nella cittadina montana degli iblei di rilevante importanza è anche la Pinacoteca dedicata a Giovanni De Vita
conservata nel Palazzo Montesano. De Vita fu artista quotato ed
apprezzato tanto da ottenere riconoscimenti internazionali per la sua
maestria nella non facile tecnica dell’acquarello. Il visitatore potrà
ammirare, attraverso le opere esposte, i tratti spontanei ma decisi
degli acquarelli, la cromia ariosa degli oli e delle tempere. Nella
Pinacoteca ,delle opere dell’autore, sono presenti “I fiori” Il
ritratto della sorella” “Le api” e un autoritratto. Da esse traspaiono,
i valori, tanto radicati nella comunità chiaramontana,  della famiglia
e del lavoro domestico.

Sempre nel Palazzo Montesano è allocato il Museo degli strumenti etnici musicali.
Sono presenti strumenti provenienti da ogni angolo del mondo, la cui
sequenza dà l’esatta cognizione della storia della musica e degli
sviluppi epocali delle tecniche musicali.
Affascinante l’ampia rassegna di strumenti a corda fra i quali
mandolini, cetre, balalaike; a percussione come tamburi ed a fiato tipo
zufoli, flauti, fischietti.
Originale e rara la collezione proveniente dall’africa realizzata con materiali di origine animale.
Nei pressi della Casa natale di S.A. Guastella, in una viuzza del quartiere medioevale, si trova allocato

il “Museo dello sfilato”. All’interno si trova uno splendido telaio tessile dei primi dell’800
realizzato in puro legno di platano, noce ed albicocco. Montate e
pronte per l’uso “i canni ro lizzu” le canne che intrecciando fibre
diverse davano vita a tessuti ottimi per confezionare bisacce, sacchi e
perfino ombrelli. Presenti nella stanza due arcolai e due “matassari”,
arnesi di canna usati per formare la matassa. Agli angoli una macchina
in ferro per tessere le calze e una macchina per cardare la lana.
Rinchiusi nelle teche e negli armadi, copriletto, copritavolo ricamati
ed arricchiti da decori - motivi floreali, puttini, amorini- .; 
collezioni di camicie da notte, sottovesti, canotte in sfilato ‘500 e
‘700.
Ricostruita pure una camera da letto con baldacchino ,con lenzuola con
ricamo”chiaramontano”, arredata con mobili in massello di noce ,di
artigianato locale.

Il Museo d’arte sacra  si sviluppa, infine, su quattro sezioni espositive: il rito
religioso,l’arte plastica,la pittura, l'arredo e il rivestimento
ceramico.
La prima sezione presenta paramenti e arredi sacri, quasi interamente
collocati nella sala grande. Vi si ammirano piviali in oro e seta; un
ostensorio in argento con alla base la statuetta di Santa Caterina,
calici in argento, una

croce d'altare in madreperla, finissime stole e mantelline.
Dell'arte plastica il museo presenta le sculture in terracotta del
maestro Giuseppe Criscione e dei figli Alberto e Paola; oltre trenta
“statuine” del Presepe Etnografico degli Iblei nello stile classico di
Criscione così come è conosciuto in tutta Europa.
Nella sezione pittorica sono esposte alcune tele di S. Montanucci che
riproducono gli interni delle Chiese di San Giovanni Battista, del SS.
Salvatore, di San Vito e del Santuario di Gulfi.

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