Tutte le discussioni con tag 'IngegniCulturaModica' - IngegniCulturaModica2024-03-28T15:32:48Zhttp://ingegniculturamodica.ning.com/group/fattorieelaboratorididattici/forum/topic/listForTag?tag=IngegniCulturaModica&feed=yes&xn_auth=noSabato 8 giugno con IngegniCultura , agli "Aromi"tag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-06-06:3900264:Topic:562702013-06-06T21:08:24.888Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>Nell'ambito della rassegna "Sulle tracce della Modica antica. Uomini, storie, segni e parole", sabato 8 giugno alle ore 18,00 presso "Gli Aromi" di Russino, strada provinciale Sampieri Scicli, si terrà il terzo appuntamento della rassegna culturale di IngegniCulturaModica.<br></br> Tema della serata percorso olfattivo su” Gli aromi ,regali antichi della natura negli Iblei”.<br></br> Il percorso olfattivo è curato da Enrico Russino, seguirà l'aperitivo al tramonto. <br></br> Costo 18 euro a persona,…</p>
<p>Nell'ambito della rassegna "Sulle tracce della Modica antica. Uomini, storie, segni e parole", sabato 8 giugno alle ore 18,00 presso "Gli Aromi" di Russino, strada provinciale Sampieri Scicli, si terrà il terzo appuntamento della rassegna culturale di IngegniCulturaModica.<br/> Tema della serata percorso olfattivo su” Gli aromi ,regali antichi della natura negli Iblei”.<br/> Il percorso olfattivo è curato da Enrico Russino, seguirà l'aperitivo al tramonto. <br/> Costo 18 euro a persona, durata 180 minuti (18-21).<br/> Prenotazione obbligatoria entro il 5 giugno, ai seguenti contatti:cultura@ingegnicultura.it, tel./fax 0932 763990, 338 4873360, 333 3301656.<br/> Una volta i contadini iblei che lavoravano nella valle del fiume Irminio, partivano di casa all’alba e ne tornavano al tramonto. Sulla strada del ritorno, risalendo le cave, raccoglievano lungo il percorso tutte quelle piante “utili”, latu sensu. Quindi piante officinali e medicinali e soprattutto piante commestibili, quelle che i botanici chiamano “fitoalimurgiche” .<br/> Oggi nessuno al tramonto risale le trazzere, ma nei ragusani di oggi si è tramandato il piacere di raccogliere erbe spontanee o visitare luoghi ove è praticato questo tipo di coltivazione.<br/> Una delle aziende che si è dedicata al recupero di questa antica tradizione è quella della famiglia Russino in contrada Santa Rosolia provinciale Sampieri Scicli . <br/> Da oltre 10 anni si occupa della produzione e commercializzazione di erbe officinali e aromatiche, puntando sulle specie endemiche delle coste siciliane e in particolare della fascia iblea.<br/> L’azienda, a conduzione familiare, produce più di 150 diverse varietà utilizzando metodi tradizionali; la lavorazione delle piante avviene ancora manualmente a favore della qualità dei prodotti, il tutto in un contesto unico, fatto di profumi inebrianti e panorami superbi.<br/> La pianta di cappero, fra tutte, è il punto di forza dell’azienda: viene utilizzata sia come pianta ornamentale da incastonare, per esempio, nelle mura di antichi casali, sia in vaso, sia per la produzione in pieno campo.</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614933?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614933?profile=original" width="497"/></a></p> Il pane tipico casareccio dell'antica tradizione della Contea di Modicatag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-05-28:3900264:Topic:467202012-05-28T14:33:38.786Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<h5><span style="font-family: Arial;"><strong>E’ risaputo che in una società contadina, come quella riconducibile alla Contea di Modica, la preparazione dei cibi ed in particolare del pane, alimento base e di primaria necessità, assunse nel gesto quotidiano una specifica importanza .</strong><br></br> <strong>Questo cibo, per l’usualità della materia e per la quotidianità del consumo, potrebbe essere considerato semplice e naturale, rimanda invece ad una lunga e raffinata civiltà…</strong></span></h5>
<h5><span style="font-family: Arial;"><strong>E’ risaputo che in una società contadina, come quella riconducibile alla Contea di Modica, la preparazione dei cibi ed in particolare del pane, alimento base e di primaria necessità, assunse nel gesto quotidiano una specifica importanza .</strong><br/> <strong>Questo cibo, per l’usualità della materia e per la quotidianità del consumo, potrebbe essere considerato semplice e naturale, rimanda invece ad una lunga e raffinata civiltà alimentare.</strong><br/> <strong>Dalla semina al raccolto del grano, dalla trebbiatura dei chicchi alla loro macinazione per ridurli in farina e ai sistemi per conservarla lungo il corso dell’anno, dall’impasto della farina con l’acqua alla sua cottura nel forno, è tutto un processo che si svolge per tappe obbligate che necessitano un sapiente controllo ed un alto grado di conoscenze, capacità ed esperienza. Decisiva, in questa procedura, la tecnica della lievitazione.</strong><br/> <strong>Gli antichi Egizi furono tra i primi a perfezionare la confezione del pane con la lievitazione di tipo artigianale e con la costruzione dei primi forni a cupola. In Grecia la tecnica della panificazione fu notevolmente migliorata, sia nella costruzione dei forni sia nella varietà del pane i cui nomi prendevano origine dalle forme, dal tipo di cereali usati, dagli ingredienti e dal modo di cottura.</strong><br/> <strong>Ai Romani, tutti i segreti dell’arte panificatoria furono svelati da esperti fornai greci, fatti prigionieri dalle legioni vittoriose nella guerra contro Perseo.</strong><br/> <strong>Sappiamo, inoltre, che tutte le popolazioni hanno attribuito al pane un significato sacro, come simbolo del nutrimento e quindi della vita. Quella della preparazione del pane è sicuramente una millenaria tradizione di lavoro che, in particolare, nel territorio Ibleo restituisce segni, forme, ritmi e gesti di indimenticata memoria. E tutto ciò a dispetto delle semplici soluzioni offerte dall’attuale società consumistica “impegnata” a veicolare la scelta del cibo in generale e quindi anche del pane,sulla base della sua appetibilità visiva e commerciale piuttosto che sull’appetibilità sostanziale e naturale.In questi ultimi anni stiamo, comunque, assistendo ad una rivalutazione del mestiere dell’artigiano panificatore e del processo tradizionale di fabbricazione del buon pane.</strong><br/></span></h5>
<div>Chi come noi, non più giovane, ricorda ancora come veniva preparato un tempo il buon “<span style="font-weight: bold;">pani ri casa</span>”.Il primo passaggio era costituito dalla preparazione del <span style="font-weight: bold;">lievito madre</span> (<span style="font-weight: bold;">cruscenti</span>). Un impasto, questo, a base di farina, acqua e zuccheri che mescolati tra loro e rinfrescati con costanza, fermentano spontaneamente. Questa fermentazione ha come effetto visibile la produzione di anidride carbonica che fa aumentare il volume dell’impasto producendo delle bolle interne. Così, semplicemente, complici il tempo ed i rinfreschi, nasce il lievito madre.La pasta acida ottenuta può essere già usata, ma non darà un pane molto lievitato. Affinché si raggiunga il giusto grado di maturazione del lievito occorrerà effettuare una serie di "<span style="font-weight: bold;">rinfreschi</span>" giornalieri, per almeno 15-20 giorni, finché l'impasto non raddoppia in sole tre ore.<span style="font-family: Arial;">Per rinfresco si intende l'operazione di impastare il lievito con uguale peso di farina e metà di acqua. L'impasto va poi messo al caldo finché non raddoppia in volume.</span></div>
<div>A questo lievito, nella “<span style="font-weight: bold;">maidda</span>”, contenitore in legno, veniva aggiunta la farina, setacciata con il “<span style="font-weight: bold;">crivu</span>”, e dell’acqua calda e si procedeva quindi all’impasto..<span style="font-family: Arial;">Una volta che l’impasto raggiungeva la compattezza voluta dalle esperte mani della massaia, si depositava per essere amalgamato e ben lavorato sulla “<span style="font-weight: bold;">briula</span>”, una tavola piana, poggiante su due</span></div>
<div>panchetti e dotata di una stanga, “<span style="font-weight: bold;">u briuni</span>”, ben levigata che presentava ad una delle sue estremità un foro per connettersi alle due alette, “<span style="font-weight: bold;">palummedde</span>”, sporgenti dallo stesso piano di lavoro, nel punto in cui esso si restringeva.Si procedeva, quindi, ad un’antica e familiare gestualità che prevedeva in genere l’impegno dell’uomo a muovere dall’alto verso il basso la stanga,che, facendo leva su un perno ligneo, “<span style="font-weight: bold;">u cavigghiuni</span>”, pressava l’impasto, mentre la donna, seduta a cavallo sulla parte più stretta della gramola , imprimeva alla massa bianca un moto rotatorio, assecondando con perizia e precisione il cadenzato tamburellare del briuni.La ritmata movenza del lavoro (<span style="font-weight: bold;">scaniatura</span>) sembrava scandire i passi e le pause di una simbolica danza, di cui la tradizione orale ha conservato intatti i riferimenti anche di tipo metaforico come documentato nelle sue opere da <span style="font-weight: bold;">Serafino Amabile Guastella</span>.Ultimata tale operazione la corposa e informe massa veniva contrassegnata con una croce e quindi tagliata a pezzi singoli del peso di circa un chilogrammo.<span style="font-family: Arial;">Ciascun pezzo veniva modellato, con delicata fattura, da mani sicure e quindi sistemato sopra un letto e lasciato a riposare per un po’ sotto calde coperte (<span style="font-weight: bold;">a misa ro pani o liettu</span>).<br/></span></div>
<div>Durante tale pausa veniva preparato il fuoco nel <span style="font-weight: bold;">forno rigorosamente a legna</span>.Conclusa questa fase , anch’essa laboriosa, si procedeva ad infornare il pane e quindi a cuocerlo realizzando calde e profumate “<span style="font-weight: bold;">cudduredde</span>”.Il pane nella nostra tradizione oltre ad essere buono da mangiare svolgeva anche una funzione simbolica. Ci si riferisce, ad esempio, al <span style="font-weight: bold;">pane natalizio</span> denominato “<span style="font-weight: bold;">cannizzu</span>” che confezionato alla vigilia di Natale veniva consumato per il Capodanno quando il capofamiglia lo affettava e lo distribuiva a tutti i componenti il nucleo familiare.Esso aveva una valenza rituale e propiziatoria come si desume dalla simbologia raffigurata- u “cannizzu”, contenitore di frumento- e dalla convivialità del consumo.<span style="font-family: Arial;">Il pane poi nelle dimensioni miniaturizzate, “<span style="font-weight: bold;">cudduredde</span>”, assolveva il ruolo di <span style="font-weight: bold;">pane-giocattolo</span>, mentre “ <span style="font-weight: bold;">a cruna ro Signori</span>” realizzata durante le festività pasquali, appesa al bavaglino dei bambini,</span>richiamava la <span style="font-weight: bold;">sofferenza della dentizione</span>.Non si possono, infine, non ricordare i pani speciali quali “<span style="font-weight: bold;">cucciddati</span>”, “<span style="font-weight: bold;">vastuna</span>”, “<span style="font-weight: bold;">iadduzzi</span>” e “<span style="font-weight: bold;">palummedde</span>” che sintetizzano in maniera esemplare il legame dell’arte panificatoria con la figurazione dei simboli delle grandi feste, rivelandone la sacralità.<span style="font-family: Arial;">In questa nostra riflessione facevamo prima riferimento al <span style="font-weight: bold;">grano duro della varietà</span> “<span style="font-weight: bold;">russello</span>”tipica del territorio modicano. Trattasi di una vecchia</span></div>
<div>varietà di frumento duro selezionata oltre cinquant’anni addietro e presente ancora in alcune aree della Sicilia centro orientale.Nell’area degli Iblei, e segnatamente negli <span style="font-weight: bold;">altipiani di Modica e Ragusa</span>, alcuni agricoltori hanno continuato a coltivarla ed a riprodurne il seme per il mantenimento delle sue caratteristiche distintive.Le caratteristiche delle semole, l’adattabilità ai suoli superficiali dell’area iblea, la taglia alta che comporta l’utilizzazione della paglia, rappresentano le principali motivazioni per il mantenimento in coltura , di questa varietà ,da parte dei contadini.Nelle prove di valutazione bioagronomica di questo biotipo condotte in più ambienti e per più anni, è emerso che la varietà “ russello” oltre a resistere alle situazioni pedoclimatiche più difficili, risulta particolarmente idonea alla panificazione secondo la tecnologia tipica prevista dal processo di panificazione a pasta dura, in particolare per la produzione del <span style="font-weight: bold;">tipico pane e pasta dura degli Iblei</span>.La diffusa presenza, nel nostro territorio, di piccole imprese, spesso a carattere familiare, che producono il tipico pane a pasta dura testimoniano la vivacità di un mercato rivolto al consumo di prodotti locali, fortemente ancorati alle tradizioni culturali e gastronomiche che giustificano un potenziamento della produzione dei prodotti primari, quali ad esempio la varietà “russello”.<span style="font-family: Arial;">Occorre, pertanto, impegnarsi per iscrivere al <span style="font-weight: bold;">Registro delle varietà</span> il “russello” dimostrando che le caratteristiche qualitative di questa varietà di frumento siano fondamentali e non surrogabili per la produzione del tipico <span style="font-weight: bold;">pane e pasta dura degli Iblei</span> e che l’incentivazione delle produzioni dei prodotti tipici locali può rappresentare, in questo particolare momento storico, oltre che un motivo per la valorizzazione e la promozione del territorio, un fattore importante per lo sviluppo ed il rilancio economico dello stesso.</span></div>
<h5>Servizio curato da <span style="font-weight: bold;">Ingegnicultura</span>, laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beniculturali di <span style="font-weight: bold;">Modica</span></h5>
<p><span style="font-weight: bold;"><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610123?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610123?profile=original" width="737"/></a></span></p> Con IngegniCultura, una domenica in cantinatag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-05-23:3900264:Topic:466292012-05-23T20:32:44.129Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>L'associazione IngegniCulturaModica, in occasione della manifestazione <strong>Cantine aperte</strong> è lieta di invitarVi a "<strong>Una domenica in cantina</strong>" presso Feudo Ramaddini , Marzamemi (Sr)</p>
<p>Domenica 27 maggio ore 10 -16…</p>
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610327?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610327?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a></p>
<p>L'associazione IngegniCulturaModica, in occasione della manifestazione <strong>Cantine aperte</strong> è lieta di invitarVi a "<strong>Una domenica in cantina</strong>" presso Feudo Ramaddini , Marzamemi (Sr)</p>
<p>Domenica 27 maggio ore 10 -16</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610327?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610327?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p> Modica Museo d'Estate 2011.Preparazione e degustazione di ricotta calda in piazza Campaillatag:ingegniculturamodica.ning.com,2011-08-16:3900264:Topic:302032011-08-16T12:30:38.013Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><b>Giovedì 18 agosto Aperitivo ad arte.</b></p>
<p><b>Ore 19,30 mostra personale di pittura”Nuova dimensione” di Angelo Tricoli .</b></p>
<p><b>Ore 21,30 lettura di poesie “Il colore delle lacrime” a cura di Francesco Silvestri con accompagnamento musicale di Simona Cannata</b></p>
<p>Nel corso della serata per il popolo dei vacanzieri ferragostani e per i turisti la degustazione che non ti aspetti “Ricotta calda ”preparata in loco, formaggi, olio e pane casereccio a cura delle aziende…</p>
<p><b>Giovedì 18 agosto Aperitivo ad arte.</b></p>
<p><b>Ore 19,30 mostra personale di pittura”Nuova dimensione” di Angelo Tricoli .</b></p>
<p><b>Ore 21,30 lettura di poesie “Il colore delle lacrime” a cura di Francesco Silvestri con accompagnamento musicale di Simona Cannata</b></p>
<p>Nel corso della serata per il popolo dei vacanzieri ferragostani e per i turisti la degustazione che non ti aspetti “Ricotta calda ”preparata in loco, formaggi, olio e pane casereccio a cura delle aziende agricole Bussello e Pisana - Mercati Contadini.</p>
<p>Ingresso libero</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061605240?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061605240?profile=original" width="341"/></a></p> Modica "Museo d'estate 2011".Peccati di gola, per locali e turisti, con le degustazioni ad arte! I prossimi irrinunciabili incontri.tag:ingegniculturamodica.ning.com,2011-08-10:3900264:Topic:288442011-08-10T08:42:41.987Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
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<p>La rassegna "Museo d'estate 2011", promossa da Ingegnicultura d'intesa con il Comune di Modica e con il sostegno della Provincia Regionale di Ragusa ,si caratterizza oltre che per le numerose e apprezzate iniziative di carattere culturale ,per le degustazioni dei prodotti tipici della città della Contea ,ad esse abbinate.</p>
<p>A sostenere il progetto la Camera di Commercio di Ragusa, la cooperativa dei Mercati contadini di Modica e in qualche occasione le stesse aziende come nel…</p>
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<p>La rassegna "Museo d'estate 2011", promossa da Ingegnicultura d'intesa con il Comune di Modica e con il sostegno della Provincia Regionale di Ragusa ,si caratterizza oltre che per le numerose e apprezzate iniziative di carattere culturale ,per le degustazioni dei prodotti tipici della città della Contea ,ad esse abbinate.</p>
<p>A sostenere il progetto la Camera di Commercio di Ragusa, la cooperativa dei Mercati contadini di Modica e in qualche occasione le stesse aziende come nel caso dell'azienda agricola Terre di Noto, di Artigiana Biscotti di Modica e di Bibite Polara.</p>
<p>I partecipanti ai vari eventi sono stati deliziati da assaggi sublimi di prodotti all'avanguardia realizzati dai bravi artigiani locali ,fedeli alle antiche ricette delle nonne.</p>
<p>Le prossime irrinunciabili delizie :</p>
<p><span style="color: #993300;">Mercoledì 10 agosto alle ore 19,30 in occasione della Conversazione d'arte e architettura, presso la Chiesa del SS. Salvatore degustazione di cioccolato di Modica con torrone, cobaita e dolcetti;</span></p>
<p><span style="color: #0000ff;">Giovedì 11 agosto, Aperitivo ad arte presso il Museo Campailla, con mostra personale di pittura di Massimo Cataldi ore 19,30, a seguire spettacolo teatrale "Cygnus" incentrato sulla figura di Tommaso Campailla e quindi degustazione a base di legumi e vino del "Cancelliere";</span></p>
<p><span style="color: #0000ff;">Giovedì 18 agosto ,incontro da non perdere, Aperitivo ad arte con mostra personale di pittura di Angelo Tricoli alle ore 19,30, lettura di poesie e poi ...la degustazione che non ti aspetti "Ricotta caura co pani ri casa" ,per il popolo dei vacanzieri ferragostani;</span></p>
<p><span style="color: #ff0000;">Sabato 20 agosto,ore 18-22, visite animate e teatralizzate al Museo Campailla e degustazione di miele e confetture locali;</span></p>
<p><span style="color: #ff0000;">Domenica 21 agosto,ore 21,30 Chiesa del Carmine ,Recital di poesie di Saro Spadola e Assunta Adamo e degustazione di Cannoli siciliani a cura di una rinomata e antica dolceria di Modica</span></p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061605207?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061605207?profile=original" width="450"/></a></p>
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<p> </p> Con IngegniCulturaModica i percorsi del gusto. Viaggi fra le tipicitàtag:ingegniculturamodica.ning.com,2011-05-03:3900264:Topic:224442011-05-03T13:01:35.671Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>Sabato 7 alle ore 17 il primo incontro ad Ispica presso l'A.S.C.A. (Analisi e servizi per la Certificazione in agricoltura) uno dei pochi centri accreditati nel Meridione d'Italia.…</p>
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603135?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603135?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a> <a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603383?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603383?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a></p>
<p>Sabato 7 alle ore 17 il primo incontro ad Ispica presso l'A.S.C.A. (Analisi e servizi per la Certificazione in agricoltura) uno dei pochi centri accreditati nel Meridione d'Italia.</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603135?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603135?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603383?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061603383?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p>