Forum Da Modica, progetti per l'arte - IngegniCulturaModica2024-03-28T14:30:20Zhttp://ingegniculturamodica.ning.com/group/damodicaprogettiperlarte/forum?groupUrl=damodicaprogettiperlarte&feed=yes&xn_auth=noBuone pratiche per ri-fare città. Tre esperienze italiane di sviluppo locale sostenibile per “Green St. Petersburg Open Festival”tag:ingegniculturamodica.ning.com,2015-06-29:3900264:Topic:641142015-06-29T09:38:25.202Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><a href="https://paesaggisensibili.wordpress.com/2015/06/28/buone-pratiche-per-ri-fare-citta-tre-esperienze-italiane-di-sviluppo-locale-sostenibile/">https://paesaggisensibili.wordpress.com/2015/06/28/buone-pratiche-per-ri-fare-citta-tre-esperienze-italiane-di-sviluppo-locale-sostenibile/</a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Le esperienze che voglio mostrarvi riguardano dei piccoli paesi italiani.…</span></span></p>
<p><a href="https://paesaggisensibili.wordpress.com/2015/06/28/buone-pratiche-per-ri-fare-citta-tre-esperienze-italiane-di-sviluppo-locale-sostenibile/">https://paesaggisensibili.wordpress.com/2015/06/28/buone-pratiche-per-ri-fare-citta-tre-esperienze-italiane-di-sviluppo-locale-sostenibile/</a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Le esperienze che voglio mostrarvi riguardano dei piccoli paesi italiani.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sono esperienze “marginali” nel senso che riguardano dei luoghi fisicamente ai margini (pur se molto vicini) rispetto alle dorsali principali dello sviluppo urbano, economico, produttivo italiano. Ma sono esperienze centrali rispetto al possibile futuro del nostro paese, perché ognuna in modo diverso, propone un modello di recupero di “centralità” e capacità produttiva di questi luoghi, altrimenti caratterizzati da processi di abbandono e perdita di forma. Un modello di rigenerazione “ecologica” perché basata su un approccio dolce, sulla “cura” dell’esistente, sul restauro, filologico e conservativo o liberamente interpretativo, ma sempre senza aggiungere cubatura e recuperando il tessuto abitativo non solo in termini spaziali ma anche e soprattutto relazionali, innescando nuove dinamiche tra le persone che vivono quei luoghi. Sempre attraverso un processo di invenzione di nuove funzioni: turistico ricettive ma anche e soprattutto di produzione culturale, artigianale, artistica, gastronomica. Funzioni compatibili con la storia e la specificità dei luoghi e capaci di riportare la vita ed una economia locale.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In questo senso questi tre progetti imprenditoriali e curatoriali, rappresentano esempi di buone pratiche per ri-fare città e ri-pensare lo sviluppo del territorio: fermare il consumo di nuovo suolo, lavorare sull’esistente, sulla rigenerazione, innescare meccanismi di condivisione e partecipazione recuperando produzioni artigianali e saperi locali (dalla produzione del cibo, come la pasta fatta a mano, ai prodotti di bellezza, alle pratiche costruttive), sottraendo terreno all’abbandono, all’illegalità ed alla criminalità.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tutti questi progetti riguardano infatti l’Italia meridionale, quel Sud che continua ad essere una parte fragile ma anche estremamente creativa del paese. Quel Sud povero ma ricco di cultura e di migliaia di anni di storia dell’abitare.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">SEXTANTIO</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La prima esperienza ha per protagonista il borgo medioevale di Santo Stefano di Sessanio, un paesino disteso sul dorso di una collina a 1.250 metri di altitudine, nel Parco nazionale del Gran Sasso, molto vicino all’Aquila.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quando Daniele Kihlgren, giovane milanese laureato in filosofia, arrivò qui per la prima volta nel 1999 (con una solida dote in banca ma con un passato familiare particolarmente travagliato), vagabondando con la sua moto in giro per l’Abruzzo, il borgo si riconosceva da lontano grazie alla Torre Medicea. Dalla torre (crollata nel terremoto del 2009) la Signoria di Firenze controllava la via della lana verso il tavoliere delle Puglie, quando la pastorizia e la trasumanza erano fiorenti.</span></span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/borgo-santo-stefano-di-sessanio.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399763" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/borgo-santo-stefano-di-sessanio.jpg?w=710&h=471" alt="Borgo-Santo-Stefano-di-Sessanio"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In quel momento, le case di pietra, per la maggior parte abbandonate e diroccate, si vendevano per poche lire e Kihlgren cominciò a comprarle e a costruire la sua visione.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quella di un recupero che avrebbe fatto proprio dell’integrità paesaggistica e del restauro filologico di ogni singola componente dell’abitare, la straordinaria attrattività di un nuovo tipo di albergo: un albergo diffuso tra le strade, le piazze e le case del borgo.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L’albergo oggi si chiama Sextantio, dall’antico toponimo del primo insediamento romano, ed ha contribuito a far salire i prezzi delle case tra i 4 e i 7 mila euro il metro quadrato.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L’idea di una conservazione radicale e della assoluta inedificabilità (che Kihlgren ha proposto come valore e come norme per l’agenda politica dell’amministrazione locale) sono alla base del progetto culturale di tutela e rivitalizzazione del patrimonio storico “minore” di cui l’Italia è ricca: di quel paesaggio costruito che non è nato da un progetto ma piuttosto dalle esigenze e dalle persone che lo hanno abitato e modificato nel tempo, nel corso di centinaia e centinaia di anni.</span></span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/schermata-06-2457176-alle-08-34-34.png"><img class="alignnone size-large wp-image-176399765" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/schermata-06-2457176-alle-08-34-34.png?w=710&h=999" alt="Schermata 06-2457176 alle 08.34.34"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">«Inedificabilità significa rispettare l’esistente, usare solo materiali locali, non costruire nulla, non aggiungere nulla, non cambiare nulla, non aumentare le cubature, non modificare gli arredi, le aperture, al massimo riparare e adattare».</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E’ così che una stalla è diventata la reception dell’albergo. Nelle camere il riscaldamento a pavimento corre sotto i sassi, il cotto o il legno originali. Le lenzuola sono quelle di lino fatte a mano, che le mamme ricamavano per i corredi matrimoniali delle figlie. I copriletti vengono dal telaio di una tessitrice assunta per questo lavoro. Nel ristorante si mangia a «chilometro zero». Liquori, tisane, prodotti di bellezza e biancheria sono prodotti dai laboratori artigianali che hanno riaperto nel borgo. E qui non c’è né televisore, né frigobar, né telefono. Uniche concessioni: la rete wireless per Internet, i bagni con i sanitari minimali di Philippe Starck.</span></span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/homess_mini3.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399764" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/homess_mini3.jpg?w=710&h=431" alt="homeSS_mini3"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E il modello ha funzionato, Santo Stefano di Sessanio è risorto: non soltanto Kihlgren ha assunto 25 dipendenti e ha creato lavoro per altre 300 persone nell’indotto, ma in un’Italia nel pieno della crisi e nell’Abruzzo aquilano colpito dal terremoto del 2009, sulla scia del suo «albergo diffuso», nel paese sono nate ben 23 fra locande e bed and breakfast. Il tutto senza costruire un singolo metro quadrato ex-novo, invertendo quell’abbandono della montagna e quella scesa a valle alla ricerca del lavoro, che durava da quasi due secoli.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tra l’Aquila, Ascoli e Chieti, Kihlgren ha comprato immobili in altri villaggi abbandonati – Frattura Vecchia, Serra, Rocca Calascio, Martese, Rocchetta al Volturno, Montebello al Sangro -. Un investimento complessivo di oltre 50 milioni di euro, in cerca di soci.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In Italia, il Paese della Storia per eccellenza, ci sono 2.000 borghi abbandonati e oltre 15.000 in disfacimento che hanno perso il 90 per cento della popolazione. Questo modello di recupero e di economia è ripetibile.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Al momento, oltre a Santo Stefano, Sexantio ha una seconda base a Matera, in Basilicata, nel borgo che rappresenta l’espressione paradigmatica del Patrimonio Storico Minore, squalificato negli anni ’50, con le sue grotte e chiese rupestri abitate nonostante la malaria e le precarie condizioni igieniche, come “vergogna d’Italia”, evidente espressione del sottosviluppo del Meridione.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Scriveva</span></span> <em><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Carlo Levi nel suo</span></span></span></em> <em><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Cristo si è fermato a Eboli</span></span></span></em> <em><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(1945) a proposito dei Sassi di Matera:<br/></span></span></span></em> <em><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">“…Dentro quei buchi neri dalle pareti di terra vedevo i letti, le misere suppellettili, i cenci stesi, Sul pavimento erano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha in genere una sola di quelle grotte per abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini, bestie… Di bambini ce n’era un’infinità… nudi o coperti di stracci… Ho visto dei bambini seduti sull’uscio delle case, nella sporcizia, al sole che scottava, con gli occhi semichiusi e le palpebre rosse e gonfie. Era il tracoma. Sapevo che ce n’era quaggiù: ma vederlo così nel sudiciume e nella miseria è un’altra cosa… E le mosche si posavano sugli occhi e quelli pareva che non le sentissero… coi visini grinzosi come dei vecchi e scheletrici per la fame: i capelli pieni di pidocchi e di croste… Le donne magre con dei lattanti denutriti e sporchi attaccati a dei seni vizzi… sembrava di essere in mezzo ad una città colpita dalla peste…”</span></span></span></em></p>
<p align="justify"><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il capovolgimento della immagine dei Sassi da vergogna a ricchezza d’Italia si realizza soltanto verso la fine del secolo, soprattutto grazie agli studi di Pietro Laureano sulla eccezionalità di un habitat di origine preistorica. Un habitat, nel 1993 iscritto nelle liste del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove la scarsezza di risorse (la mancanza d’acqua sopratutto) e le potenzialità del luogo, hanno dato vita a soluzioni abitative che sono tutt’uno con tecniche di scavo, costruzione e raccolta delle acque. Un sistema quello dei Sassi, talmente in sintonia con l’altopiano calcareo, da riuscire a utilizzare in modo combinato</span></span></span> <span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">i diversi principi di produzione dell’acqua:</span></span></span> <span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">la captazione, la percolazione e la condensazione.</span></span></span></p>
<p align="justify"><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E se dagli anni Novanta la Matera storica ha cominciato a ripopolarsi e rivalutarsi, l’anno scorso la città è stata designata capitale europea della cultura per il 2019.<br/> In questa ricostruzione dell’identità culturale e materiale della città, Sexantio è un piccolo grande caso di successo.</span></span></span></p>
<p>EXFADDA<br/> <span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dall’Abruzzo alla Puglia. San Vito dei Normanni è un comune di circa 20.000 abitanti a pochi chilometri dalla costa adriatica e pochi minuti di distanza in macchina da Brindisi.<br/> Reperti archeologici attestano che la zona era abitata già durante l’età del bronzo (tra il primo e il secondo millennio avanti Cristo), ma la fondazione della città viene fatta risalire al normanno Boemondo d’Altavilla (1050 – 1111 d.c.), il quale, per assecondare il suo amore per la caccia, ordinò la costruzione della torre quadrata che ancora oggi caratterizza il centro del paese.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il piccolo borgo crebbe sul finire del Medioevo quando molti coloni vi si trasferirono cercando riparo dagli attacchi dei Saraceni proprio nella presenza della torre normanna. Durante il Ventennio fascista il borgo conobbe un notevole sviluppo urbanistico con la costruzione di molti edifici importanti come la scuola elementare, la sede del municipio e il palazzo delle “poste italiane”.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nei primi anni sessanta la speranza lavorativa del territorio si focalizza sulla nascente industria petrolchimica di Brindisi: in molti sperano che un passaggio dal lavoro nei campi alla catena di montaggio possa portare una qualità della vita migliore.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">La maggiore industria chimica italiana infatti, la Montecatini (poi Montedison), approfittando dei forti incentivi previsti dallo Stato per gli interventi nel Mezzogiorno (soprattutto per risolvere le difficoltà finanziarie in cui si trova) avvia la costruzione a Brindisi dell’impianto Montecatini – Polymer. L’impianto produce materie plastiche: polipropilene, polietilene, elastomeri, polimeri per fibre sintetiche, aldeidi, alcoli, solventi organici, per complessivi 700.000 tonnellate all’anno di derivati dal petrolio.<br/> La localizzazione a Brindisi è determinata dai vantaggi geografici: il petrolio greggio, la materia prima, arriva agevolmente dai Paesi Arabi attraverso il canale di Suez e, per l’esportazione dei prodotti finiti, il porto di Brindisi è proiettato verso i mercati potenziali del Medio Oriente, dell’est Europeo e del Nord Africa, per i quali a quel tempo si facevano previsioni di rapida crescita economica e commerciale.</span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/montedison.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399766" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/montedison.jpg?w=710&h=472" alt="montedison"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Le previsioni d’occupazione per l’impianto, che intanto occupa oltre 800 ettari di terreno pianeggiante (in parte agricolo), parlano di 15-18.000 addetti. A questo impiego diretto si aggiunge la convinzione che la presenza di un colosso della chimica possa generare un indotto di imprese capaci di lavorare e trasformare in prodotti ulteriori i materie di base.<br/> Nel 1977 però una esplosione in uno dei reparti provoca danni in tutta la città e la morte di 3 persone. É l’inizio della parabola discendente. Non solo quel reparto non viene riaperto ma la progressiva crisi dell’azienda (la cui storia si intreccia alle vicende politiche italiane di quegli anni), determina l’inizio di un continuo ridimensionamento, sino alla chiusura definitiva nel 2000.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A Brindisi resta oggi un polo petrolchimico suddiviso in varie fabbriche che dà lavoro ad alcune migliaia di dipendenti. E restano, della Montecatini, una amplissima area da bonificare, ricca di sostanze altamente inquinanti e poco identificate, oltre al diffuso inquinamento del suolo, del mare, delle spiagge e delle falde su un’area molto più vasta del confine della stessa fabbrica.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tornando a San Vito, concluso il periodo di un sogno occupazionale legato alla industrializzazione pesante, il paese punta oggi sul turismo e sullo sviluppo e la commercializzazione di prodotti locali di qualità. In questo quadro, nel contesto di un territorio bellissimo ma fortemente violato, in cui un orizzonte di sostenibilità ambientale e sociale è tutto da ricostruire, nasce l’esperienza ExFadda Officina del Sapere.</span></span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/effadda_0.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399767" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/effadda_0.jpg?w=710&h=472" alt="effadda_0"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La storia comincia nel 2010 quando la società di comunicazione under 40 Sandei, vince 60 mila euro (attraverso il</span></span> <em><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">bando regionale per le politiche giovanili</span></span></em> <em><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Bollenti Spiriti</i></span></span></em><em><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">)</span></span></em> <span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">per riqualificare uno stabilimento enologico del primo Novecento, l’opificio Dentice di Frasso. Lo stabilimento, articolato in tre corpi di fabbrica per 3.000 mq coperti (con meravigliose volte a spigolo e capriate in legno) e 15.000 mq di area esterna recintata, è stato per anni utilizzato dal comune come deposito dei mezzi della nettezza urbana.</span></span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Il cantiere diventa una occasione per stabilire legami di collaborazione con il territorio: associazioni, imprese, cittadini, falegnami, designer, architetti, tutti possono partecipare in modo volontario. E dopo quattro anni, ex Fadda è un piccolo miracolo. C’è un centro ludico per la prima infanzia, una falegnameria, una scuola di musica, un collettivo fotografico, una libreria, un bar, una radio. C’è XLive, lo spazio all’aperto che i ragazzi affittano per i concerti e le feste. C’è XFood, ristorante sociale a km 0, che impiega sedici ragazzi disabili in sala, in cucina e nella gestione dell’orto biologico. Sono stati selezionati con avviso pubblico, formati e avviati attraverso il programma regionale di job coaching destinato alle persone svantaggiate.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Roberto Covolo è uno dei fondatori di Ex Fadda: “In questo momento utilizziamo circa 2.000 mq della struttura: li abbiamo resi fruibili attraverso un cantiere di auto-costruzione in cui abbiamo coinvolto designer e architetti di tutt’Italia, insieme a volontari locali. Ad ispirare il cantiere sono state le pratiche del recupero dei materiali, della sperimentazione di architetture con materiali naturali, della partecipazione diffusa alla riqualificazione. Gli spazi sono dedicati a uffici, laboratori, aule, sala prove, gallerie di esposizione, spazi per le performance. È uno spazio modulare, un posto così flessibile da poter essere, al tempo stesso, uno spazio per concerti e una palestra, un laboratorio di ricerca e una galleria d’arte”.<br/> Il progetto “ExFadda”, ha continuato Roberto, “è basato su meccanismi di carattere comunitario: non vogliamo concepirci come uno spazio che eroga servizi, quanto piuttosto come un luogo in cui costruire relazioni tra le persone e i progetti e creare opportunità. Ospitiamo progetti e aziende che lavorano assieme, ma abbiamo un concetto differente rispetto al co-working tradizionale. Il nostro obiettivo non è “affittare scrivanie”: noi vogliamo condividere idee. Lasciamo che siano le persone stesse a stabilire quanto “vale” la loro presenza all’interno di ExFadda. In pratica, siamo qualcosa a metà tra uno spazio di co-working, un incubatore di idee e uno spazio sociale”.</span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/ex_fadda-2368.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399768" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/ex_fadda-2368.jpg?w=683&h=1024" alt="EX_FADDA-2368"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ex Fadda è un laboratorio di costruzione, “un luogo d’innovazione sociale dove si condividono idee, strumenti, difficoltà e competenze”, dicono i ragazzi che lo gestiscono. Chi vuole chiede uno spazio, paga l’affitto se può, e se non può contribuisce alla manutenzione, e intanto avvia la sua piccola attività imprenditoriale e prova a costruirsi il futuro che s’immagina.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Questo metodo ha portato per il 2013 la copertura di circa un terzo dei fabbisogni delle spese, un terzo è coperto dalle attività commerciali interne alla struttura (bar, asilo privato, eventi estivi, affitto spazio eventi privati), un terzo è coperto da finanziamenti pubblici. Il budget ammonta a 120.000 euro, di cui 80/90.000 vengono coperte da risorse generate dalla struttura dando lavoro sino a 10 persone in estate.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">FAVARA CULTURAL FARM</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Andando ancora più a sud, Favara è un piccolo comune con circa 30 mila abitanti a meno di 10 km di distanza da Agrigento in Sicilia. Si tratta di un centro molto antico, abitato sin dall’età del rame (2500 2000 a.c.), in età storica diventato città greca e successivamente arabo normanna (il castello Chiaramonte fu costruito nel 1270 come residenza di Federico II di Svevia).</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Nel 2010 un evento tragico segna la vita della città: muoiono due bambine nel crollo di una palazzina del centro storico.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Da anni il notaio Andrea Bartoli e sua moglie l’avvocato Florinda Saieva, già collezionisti d’arte, sognavano di provare a usare l’arte per far nascere in Sicilia qualcosa che potesse fermare l’abbandono e innescare un processo virtuoso di rigenerazione. “Questo fatto ha accelerato il processo di realizzazione del nostro progetto. A quel tempo ci trovavamo all’estero e su Favara si cominciò a concentrare una grande attenzione mediatica. L’amministrazione, allora, decise di buttare giù le case del centro storico e di costruirne uno nuovo. Noi ci siamo precipitati e da allora abbiamo cominciato a ristrutturare piano piano le case del centro storico come spazi culturali da restituire alla città e lo abbiamo fatto soprattutto per ridare speranza agli abitanti di Favara.”</span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/fav00.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399769" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/fav00.jpg?w=710&h=474" alt="fav00"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Nasce così Favara Cultural Farm: “una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere”.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">L’obiettivo è quello di recuperare tutto il centro storico di Favara e trasformare il paese nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi. Al momento è composto da un aggregato costituito da sette piccoli cortili circondati da palazzi nel centro storico di matrice araba della città. Le attività consistono in mostre temporanee e permanenti, residenze per artisti, workshop, presentazioni di libri, concorsi di Architettura e molto altro.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Farm al momento è un’istituzione culturale privata, impegnata in un progetto di utilità sociale, ma il sogno è di trasformarla in una fondazione di comunità. “Tanta gente viene a visitarci da fuori, tante persone si innamorano di questo posto e comprano delle case a bassissimo prezzo che poi piano piano ristrutturano e entrano a far parte della comunità…. Ciò che è stato fatto è stato fatto senza fondi pubblici… Abbiamo investito noi e chi ci ha creduto. Oggi la sfida è trasformare questa comunità attorno a FARM in una comunità che genera valore e che possa essere sostenibile. Stiamo ragionando sui modelli organizzativi e giuridici, per esempio sul modello Fondazione di Comunità”.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Una fondazione di comunità è un ente no profit, che mette insieme i soggetti rappresentativi di una comunità locale (cittadini, istituzioni, associazioni, operatori economici e sociali) con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della comunità stessa, attivando energie e risorse e promuovendo la cultura della solidarietà e della responsabilità sociale. La principale peculiarità di questo tipo di fondazione è la possibilità per una collettività di investire nel proprio sviluppo e nelle sue qualità, attivando risorse proprie per realizzare progetti ed interventi per il territorio. La Fondazione di Comunità, grazie alla capacità di attrarre risorse, sotto forma di donazioni e altre liberalità, valorizzarle attraverso una attenta gestione patrimoniale e di investirle in progetti locali di carattere sociale, rappresenta un importante strumento di sussidiarietà, cioè di risposta ai bisogni dal basso, in modo periferico piuttosto che attraverso un’amministrazione centrale, riducendo gli sprechi, l’inefficienza, l’assistenzialismo.</span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/farmculturalpark21.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399770" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/farmculturalpark21.jpg?w=710&h=474" alt="Farmculturalpark21"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Tra Luglio e Settembre 2014, Farm ha fatto affluire a Favara circa 25.000 turisti da tutto il mondo, dando nuova vita alla città, nuovi sbocchi lavorativi e nuovi spazi giovanili.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">In questo momento (primi di giugno 2015) Farm sta ospitando la diciassettesima edizione del</span> <span style="font-family: Arial, sans-serif;"><i>Compasso Volante</i></span> <span style="font-family: Arial, sans-serif;">organizzata dal Politecnico di Milano, in collaborazione con The University of Tokyo e la Japan Women’s University. Il tema di questa edizione sarà la ristrutturazione di Palazzo Giglia, splendido palazzo nobiliare abbandonato nel centro storico di Favara. La progettazione sarà focalizzata al riutilizzo delle parti esterne del palazzo con la creazione di una sorta di piazza pubblica, per poter ospitare eventi culturali e musicali, la realizzazione di un grande spazio di coworking e di incubazione per start up, una area destinata all’agricoltura urbana con relativo ristorantino a km 0 e un piccolo ostello per l’ospitalità di studenti e creativi. L’obiettivo è quello di creare uno spazio in cui arte e food ben miscelati possano essere attrattivi per persone di tutte le età.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Questo 27 giugno Farm festeggerà i suoi 5 anni di vita con una grande festa intitolata “Solo per gente comune”.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">I Sette Cortili accoglieranno “Stripes”, una mega installazione bianco-nera optical di Make e ospiteranno la mostra fotografica di Stefano Ginestroni, pubblicitario che ha reso famoso un marchio di fast fashion con “gente comune”, una serie di campagne dalla forte connotazione polita e sociale. Ed ancora la grande installazione luminosa interattiva per trovare l’amore “Potrei amare il mondo intero” di Sergio Cascavilla; “Make art not war”, il reportage fotografico della Comunità Officina del fotografo Paolo Galletta; le opere, installazioni e performance sul tema della crisi del collettivo di creativi Dimora OZ.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Inoltre, Ancora “War Dance” la video installazione dell’artista israeliana Inbal Shirin Anlen; l’installazione fotografica tratta dal reportage Faces of Japan di Roselena Ramistella; il pungente lavoro installativo che indaga concetti di appartenenza e di identità culturale di Barbara Cammarata; l’opera pittorica di Paolo Amico; “8 million steps” lo straordinario lavoro video che racconta il progetto di Juraj Horniak che partendo dal sud della Spagna a piedi per arrivare in Turchia sta raccogliendo le più belle storie di tradizione e innovazione del Mediterraneo. Se qualcuno volesse comprare qualcosa, per ricordare una serata straordinaria, potrà farlo presso 7 SHOP, il tempio del vintage e dell’handmade curato da Nadia e Rino che per l’occasione presenteranno i progetti FARM di co-branding con Moak, Improntabarre e Chioccioline Lab.</span></p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/and_4811.jpg"><img class="alignnone size-large wp-image-176399771" src="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/and_4811.jpg?w=710&h=474" alt="AND_4811"/></a></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Infine (ma in realtà c’è molto altro!), “Oltre la linea”, una videoistallazione di Mosaicoon, azienda siciliana premiata in tutto il mondo per la sua innovatività grazie ad un sistema unico per la gestione integrata del video online. Mosaicoon dà il suo contributo al Farm Cultural Park in una rivisitazione del concetto di orizzonte, inteso come metafora di esplorazione e linea immaginifica di congiunzione tra gli obiettivi e la visione delle due realtà siciliane. ”Oltre la linea” è un tributo alla “visione”, alla scoperta e alla capacità di superare i propri limiti.</span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Chi avrà passato una bella serata potrà inoltre aiutare Farm nella sfida delle sfide: raccogliere un milione di euro per completare i lavori di ristrutturazione di Palazzo Miccichè e aprire un vero Children’s Museum: un luogo per il futuro, dove i bambini di tutte le età, potranno giocare, sognare e imparare a costruire un mondo migliore di quello che gli stiamo consegnando.</span></p>
<p align="justify">Il pdf con le immagini:</p>
<p align="justify"><a href="https://paesaggisensibili.files.wordpress.com/2015/06/28giugno2015.pdf">28giugno2015</a></p>
<p><span style="color: #000080;"><span lang="zxx" xml:lang="zxx"><u><a href="mailto:malupa@libero.it"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">malupa@libero.it</span></span></a></u></span></span><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br/></span></span></p>
<p>.</p>
<div class="wpcnt"><div class="wpa wpmrec"><a class="wpa-about" href="https://wordpress.com/about-these-ads/" rel="nofollow">About these ads</a><div class="u"><div id="automattic-id-9652" style="width: 300px; height: 250px;"><div id="gpt_unit_/9240792/WordAds_MIS_Mrec_adsafe_1_ad_container"></div>
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<p>Nell'ambito della rassegna "Sulle tracce della Modica antica. Uomini, storie, segni e parole", sabato 8 giugno alle ore 18,00 presso "Gli Aromi" di Russino, strada provinciale Sampieri Scicli, si terrà il terzo appuntamento della rassegna culturale di IngegniCulturaModica.<br></br> Tema della serata percorso olfattivo su” Gli aromi ,regali antichi della natura negli Iblei”.<br></br> Il percorso olfattivo è curato da Enrico Russino, seguirà l'aperitivo al tramonto. <br></br> Costo 18 euro a persona,…</p>
<p>Nell'ambito della rassegna "Sulle tracce della Modica antica. Uomini, storie, segni e parole", sabato 8 giugno alle ore 18,00 presso "Gli Aromi" di Russino, strada provinciale Sampieri Scicli, si terrà il terzo appuntamento della rassegna culturale di IngegniCulturaModica.<br/> Tema della serata percorso olfattivo su” Gli aromi ,regali antichi della natura negli Iblei”.<br/> Il percorso olfattivo è curato da Enrico Russino, seguirà l'aperitivo al tramonto. <br/> Costo 18 euro a persona, durata 180 minuti (18-21).<br/> Prenotazione obbligatoria entro il 5 giugno, ai seguenti contatti:cultura@ingegnicultura.it, tel./fax 0932 763990, 338 4873360, 333 3301656.<br/> Una volta i contadini iblei che lavoravano nella valle del fiume Irminio, partivano di casa all’alba e ne tornavano al tramonto. Sulla strada del ritorno, risalendo le cave, raccoglievano lungo il percorso tutte quelle piante “utili”, latu sensu. Quindi piante officinali e medicinali e soprattutto piante commestibili, quelle che i botanici chiamano “fitoalimurgiche” .<br/> Oggi nessuno al tramonto risale le trazzere, ma nei ragusani di oggi si è tramandato il piacere di raccogliere erbe spontanee o visitare luoghi ove è praticato questo tipo di coltivazione.<br/> Una delle aziende che si è dedicata al recupero di questa antica tradizione è quella della famiglia Russino in contrada Santa Rosolia provinciale Sampieri Scicli . <br/> Da oltre 10 anni si occupa della produzione e commercializzazione di erbe officinali e aromatiche, puntando sulle specie endemiche delle coste siciliane e in particolare della fascia iblea.<br/> L’azienda, a conduzione familiare, produce più di 150 diverse varietà utilizzando metodi tradizionali; la lavorazione delle piante avviene ancora manualmente a favore della qualità dei prodotti, il tutto in un contesto unico, fatto di profumi inebrianti e panorami superbi.<br/> La pianta di cappero, fra tutte, è il punto di forza dell’azienda: viene utilizzata sia come pianta ornamentale da incastonare, per esempio, nelle mura di antichi casali, sia in vaso, sia per la produzione in pieno campo.</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614888?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614888?profile=original" width="527"/></a></p> IngegniCulturaModica presenta la rassegna annuale 2013tag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-05-19:3900264:Topic:560132013-05-19T20:33:32.514Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><strong>Venerdì 24 maggio alle ore 11,30 presso la Taverna Nicastro di Modica Alta</strong> IngegniCultura presenterà la rassegna culturale, edizione 2013 "<em>Sulle tracce della Modica antica-Uomini e storie segni e parole</em>", incentrata prevalentemente sul quartiere alto della città e sulla Modica pre terremoto.<br></br> E' previsto un aperitivo ad arte con Peppe Casa che intratterrà i presenti su "I taverni, i putie ro vino e i suttasulara, nella Modica Alta di una volta", uno spaccato di…</p>
<p><strong>Venerdì 24 maggio alle ore 11,30 presso la Taverna Nicastro di Modica Alta</strong> IngegniCultura presenterà la rassegna culturale, edizione 2013 "<em>Sulle tracce della Modica antica-Uomini e storie segni e parole</em>", incentrata prevalentemente sul quartiere alto della città e sulla Modica pre terremoto.<br/> E' previsto un aperitivo ad arte con Peppe Casa che intratterrà i presenti su "I taverni, i putie ro vino e i suttasulara, nella Modica Alta di una volta", uno spaccato di modicanità.<br/> In occasione dell'incontro sarà a disposizione dei convenuti l'intero programma, con gli appuntamenti previsti fino a dicembre 2013</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610915?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610915?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p>
<p></p> Servizi televisivi sulla mostra fotografica Karibu Africa di Guido Cicerotag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-12-17:3900264:Topic:538052012-12-17T22:17:18.322Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><a href="http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8130-edizione-delle-1945-vm-tg.html" target="_blank">http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8130-edizione-delle-1945-vm-tg.html</a></p>
<p><a href="http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8129-edizione-delle-1415-vm-tg.html" target="_blank">http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8129-edizione-delle-1415-vm-tg.html</a></p>
<p><a href="http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8130-edizione-delle-1945-vm-tg.html" target="_blank">http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8130-edizione-delle-1945-vm-tg.html</a></p>
<p><a href="http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8129-edizione-delle-1415-vm-tg.html" target="_blank">http://www.videomediterraneo.it/notizie/vm-tg/8129-edizione-delle-1415-vm-tg.html</a></p> Karibu Africa, foto e testimonianzetag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-12-11:3900264:Topic:535162012-12-11T14:23:21.295Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611167?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611167?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a></p>
<p>Ultimo appuntamento per la rassegna di IngegniCulturaModica “Arte e Cultura tra Museo & Territorio” fissato per sabato 15 dicembre alle ore 18,30 nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Modica con “Karibu Africa”.</p>
<p>Tema della serata ancora una volta l’Africa con la partecipazione di Guido Cicero che proporrà una mostra fotografica frutto di…</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611167?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611167?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p>
<p>Ultimo appuntamento per la rassegna di IngegniCulturaModica “Arte e Cultura tra Museo & Territorio” fissato per sabato 15 dicembre alle ore 18,30 nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Modica con “Karibu Africa”.</p>
<p>Tema della serata ancora una volta l’Africa con la partecipazione di Guido Cicero che proporrà una mostra fotografica frutto di scatti unici carichi di emozioni, sensazioni, impressioni e sentimenti, realizzati nella Repubblica Democratica del Congo.</p>
<p>Precederanno racconti e testimonianze di volontari ed operatori impegnati in iniziative umanitarie in Africa che <strong>comunicano con forza, poesia e fantasia, la voglia di vivere e la dignità di un popolo in perenne guerra contro le malattie, la sete e la mancanza di strutture essenziali.</strong></p>
<p><strong>Interverranno fra gli altri, nel corso della serata, i sacerdoti , padre Salvatore Giordanella, padre Deo Grazias del Congo, il prof. Peppe Cugno, l’avv.Diego Guadagnino.</strong></p>
<p><strong>Voce narrante sarà quella di Giorgio Sparacino</strong></p>
<p>La rassegna autunnale di IngegniCulturaModica, sostenuta dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa , con il patrocinio del Comune di Modica, assessorato alla Cultura,supporter Istos (soluzioni web) e IngegniCultura, laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beni culturali, ha preso avvio il 14 settembre 2012 con la presentazione dell’opera di Carlo Stoppani e Pietro Lancetta “Passeggiate nei dintorni di Modica” (1882) a cura dei coniugi Cassone discendenti di Stoppani, per concludersi alla vigilia delle festività natalizie con un ricco programma di incontri, dibattiti, mostre personali di pittura , di scultura e di fotografia, recital, conversazioni d’arte e testimonianze che si sono susseguiti per ben tre mesi nei locali del Museo Campailla, della chiesa di San Paolo e della Società Operaia di Mutuo Soccorso e hanno visto ,quali protagonisti, espressioni creative ed artistiche locali : pittori emergenti come Antonella Sarta, Alessia Greco, Pina Cannarella e musicisti molto noti in città come Enzo Alfano</p>
<p> Nell’ambito delle conversazione d’arte si è parlato del restauro della Chiesa di San Paolo a cura della Vincass Restauri, e nella stessa serata il ceramista Simone Incorvaia di Gela ha presentato la sua collezione di opere in terracotta riprodotti con pigmenti usati dall’arte greca dal VI al IV secolo a.C.</p>
<p>Ospiti illustri sono stati Francesca Gringeri Pantano, autrice di monografie e saggi, che ha presentato il suo volume <i>L’Isola del Viaggio,</i> Ed. Domenico Sanfilippo ,catalogo del Museo dei Viaggiatori in Sicilia di Palazzolo Acreide e l’ex provveditore agli studi Rocco Agnone che ha riservato ai tanti suoi amici in città il piacere di condividere l’ultima sua fatica letteraria “<b>Il fenomeno religioso e la concezione non religiosa del divino di Gesù l’ebreo”, Ed. Gruppo Albatros il Filo</b></p>
<p>Una rassegna quella di IngegniCulturaModica, ancora una volta condivisa e partecipata che è piaciuta ai molti ed è riuscita a coinvolgere giovani e meno giovani, attratti dall’arte e dai temi culturali, a tutto tondo.</p>
<p>Da parte degli organizzatori al centro ancora una volta il Museo “Tommaso Campailla” quale strumento efficace, innovativo, dinamico e flessibile per la diffusione della cultura. Esso quale istituzione permanente a servizio del territorio e del suo sviluppo, svolge opera di ricerca sulle testimonianze materiali e immateriali del luogo, le acquisisce, le conserva, le comunica e soprattutto le esprime per educare e formare le future generazioni.</p> INSIEME PER L'AFRICA - Alessia Greco, Tulime Onlus e IngegniCulturaModicatag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-11-19:3900264:Topic:532022012-11-19T22:06:19.156Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>L’Africa con i suoi volti, la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi luoghi e le sue problematiche saranno i protagonisti d’eccezione di un altro qualificato appuntamento della Rassegna “Arte e Cultura tra Museo e Territorio”, ideata e promossa dall’associazione IngegniCulturaModica con il patrocinio del Comune di Modica ed il sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Un’occasione imperdibile per volgere lo sguardo ad una terra dall’inesauribile fascino, per conoscere più da vicino…</p>
<p>L’Africa con i suoi volti, la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi luoghi e le sue problematiche saranno i protagonisti d’eccezione di un altro qualificato appuntamento della Rassegna “Arte e Cultura tra Museo e Territorio”, ideata e promossa dall’associazione IngegniCulturaModica con il patrocinio del Comune di Modica ed il sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Un’occasione imperdibile per volgere lo sguardo ad una terra dall’inesauribile fascino, per conoscere più da vicino chi per questa terra si adopera e si impegna e chi ne è attratto al punto da farla diventare fonte primaria di ispirazione per la propria arte. <b>Sabato 24 Novembre a partire dalle ore 18.30</b> presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso (C.so Umberto I Modica) si potrà assistere alla presentazione dei progetti di cooperazione svolti nei villaggi della Tanzania dall’Associazione Tulime Onlus e si potrà inoltre visitare la mostra personale di pittura dell’artista modicana Alessia Greco. Nel corso della serata verrà allestito inoltre un mercatino in cui sarà possibile acquistare i prodotti artigianali africani, realizzati a mano. Il ricavato delle vendite servirà a sostenere le iniziative di Tulime.</p>
<p>Immancabile la consueta degustazione di prodotti tipici, offerta in quest’occasione dalla Pasticceria 2001.</p>
<p><b>Tulime</b> è un insieme di persone che cooperano in nome della tutela dei diritti umani, della solidarietà, dello sviluppo sostenibile, dell’ecologia e dell’incontro tra culture diverse. In kiswahili Tulime vuol dire “...coltiviamo!”: ed è ciò che questo gruppo di persone fa in Italia e nei villaggi dell’altopiano di Iringa,in Tanzania dal 2001.</p>
<p>E’ stato scelto questo nome perché l’impegno in Africa di Tulime è cominciato proprio coltivando alberi per la produzione del legno. Perché Tulime coltiva la speranza di poter contribuire, con il lavoro e l’impegno dei tanti volontari che la sostengono alla creazione di un mondo più giusto e più equo, con una nuova visione più solidale ed ecologica... e non solo in Africa, ma soprattutto in Italia. Tulime organizza eventi, mostre, convegni e concerti su tutto il territorio italiano con l'obiettivo di "coltivare" le ricchezze che l'Africa dona ad ogni contatto con le persone dei villaggi. Portavoce di Tulime sono tutti: sia chi in Tanzania ci è stato con i viaggi consapevoli (organizzati e gestiti dai volontari dell'associazione), sia chi sogna di andarci. Tulime supporta i villaggi “adottati” con vari progetti: sostenendo il sistema scolastico con l’erogazione di borse di studio, la costruzione di scuole e il sussidio per le famiglie dei villaggi che accolgono gli orfani, finanziando progetti per le strutture sanitarie e gli allevatori locali, attraverso la creazione di una banca basata sul microcredito per finanziare piccoli progetti.</p>
<p><b>Alessia Greco</b> è una giovane e promettente pittrice modicana che è riuscita a trasferire nelle sue opere, in modo egregio, la sua straordinaria infatuazione per una terra affascinante e misteriosa come l’Africa. Una terra a cui Alessia guarda provando un senso di profonda partecipazione e per la quale auspica un radicale cambiamento delle condizioni sociali.</p>
<p>La sua arte vuole narrare infatti la bellezza della gente africana ma vuole essere anche testimonianza e denuncia della sofferenza e dei drammi con cui questa gente quotidianamente si confronta. I quadri e le pirografie in mostra, richiamano la mente sulla condizione della donna e dei bambini e raffigurano anche scene di vita quotidiana nei villaggi.</p>
<p>La mostra di Alessia Greco è dedicata alla sig,ra Enza Giannone, prematuramente scomparsa. </p>
<p> <a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611118?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611118?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p> Sabato 10 novembre, partecipato appuntamento della rassegna "Arte e Cultura tra Museo e Territorio"tag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-11-11:3900264:Topic:529102012-11-11T20:43:35.191Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><strong>Sabato 10 novembre presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso,</strong> nell’ambito della rassegna Arte e Cultura tra Museo & Territorio, ideata e promossa da IngegniCultura con il patrocinio del Comune di Modica ed il sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa, è stata inaugurata la mostra personale di pittura dell’emergente Antonella Sarta, a cui è seguito il recital di chitarra classica del Maestro Enzo Alfano.</p>
<p>L’associazione IngegniCultura, come…</p>
<p><strong>Sabato 10 novembre presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso,</strong> nell’ambito della rassegna Arte e Cultura tra Museo & Territorio, ideata e promossa da IngegniCultura con il patrocinio del Comune di Modica ed il sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa, è stata inaugurata la mostra personale di pittura dell’emergente Antonella Sarta, a cui è seguito il recital di chitarra classica del Maestro Enzo Alfano.</p>
<p>L’associazione IngegniCultura, come ha dichiarato nel saluto di apertura il presidente Mario Incatasciato, è ben lieta di avere promosso, in linea con le nuove tendenze, valide iniziative che hanno fatto apprezzare e conoscere a Modica una realtà museale di eccellenza, come il Museo della Medicina “Tommaso Campailla” e dato spazio a tanti giovani talenti locali , non sempre opportunamente coinvolti nei processi organizzativi riguardanti i beni culturali ed il turismo .</p>
<p>Antonella , come scrive Giovanni Sarta è una giovane e promettente pittrice che ha avviato un percorso di ricerca con straordinaria capacità ed intensità,espressione di una profonda e silenziosa passione.</p>
<p>Dipingere, per lei, risponde ad una imperiosa esigenza di comunicare, nell’accezione del “rappresentare” per “testimoniare”, la sua personale esperienza della vita e della realtà.</p>
<p>Una pittura figurativa che ritrae le campagne iblee, il mare, i tramonti, le spiagge o se stessa. Ma i soggetti rappresentati sono, in primo luogo, segmenti di un percorso emotivo, istanti cristallizzati del processo eternamente variabile del sentimento, che si impressionano sulla tela, come la luce su di una pellicola fotografica.</p>
<p>La traccia, quale testimonianza, è un soggetto frequentemente utilizzato da Antonella.“Guardando una antica casa rurale mi piace pensare alle persone che vi hanno vissuto” come lei stessa afferma.</p>
<p>In ciò sembra potersi cogliere l’essenza della ricerca che emerge in questi lavori. I soggetti rappresentati nella visione pittorica sono testimonianze di una realtà altra, che ci emoziona per gli eventi che in detti luoghi sono accaduti o che vi stanno per accadere.</p>
<p>Enzo Alfano, studioso ed appassionato di chitarra classica ha deliziato i presenti con pezzi di musica classica francese, spagnola e greca e con colonne sonore di film di grande successo. Tutto eseguito rigorosamente con lo strumento a lui più caro, la chitarra.</p>
<p> L'autore ha seguito i corsi del Maestro Alirio Diaz, chitarrista venezuelano di fama mondiale; le master class del Maestro Hopkinson Smith (liutista), anch’egli ritenuto una vera autorità mondiale per quanto riguarda la musica antica; i consigli del Maestro Pierluigi Cimma, docente di chitarra al Conservatorio di Torino.</p>
<p> Oggi è impegnato nello studio dello strumento, nella composizione, nella ricerca, ritenendo importante il confronto con gli altri artisti, siano essi locali che nazionali.</p>
<p>La serata ha visto la partecipazione appassionata di tante persone, innamorate della musica e della pittura.</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611311?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611311?profile=original" width="737"/></a></p> All’insegna dell’arte il prossimo appuntamento a Modica, della rassegna Arte e Cultura tra Museo & Territorio.tag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-11-05:3900264:Topic:528522012-11-05T16:28:54.667Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><strong>Sabato 10 novembre alle ore 18,30, presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso,</strong> nell’ambito della rassegna Arte e Cultura tra Museo & Territorio, ideata e promossa da IngegniCultura con il patrocinio del Comune di Modica ed il sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa, sarà inaugurata la mostra personale di pittura dell’emergente Antonella Sarta, a cui seguirà il recital di chitarra classica del Maestro Enzo Alfano.</p>
<p>L’associazione…</p>
<p><strong>Sabato 10 novembre alle ore 18,30, presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso,</strong> nell’ambito della rassegna Arte e Cultura tra Museo & Territorio, ideata e promossa da IngegniCultura con il patrocinio del Comune di Modica ed il sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa, sarà inaugurata la mostra personale di pittura dell’emergente Antonella Sarta, a cui seguirà il recital di chitarra classica del Maestro Enzo Alfano.</p>
<p>L’associazione IngegniCultura, reduce dalla positiva esperienza del Lu.Be.C di Lucca, salone sui beni culturali ove sono state presentate le nuove strategie di valorizzazione e fruizione dei beni culturali ed in particolare dei siti museali, è ben lieta di avere promosso, in linea con le nuove tendenze, valide iniziative che hanno fatto apprezzare e conoscere a Modica una realtà museale di eccellenza, come il Museo della Medicina “Tommaso Campailla” e dato spazio a tanti giovani talenti locali , non sempre opportunamente coinvolti nei processi organizzativi riguardanti i beni culturali ed il turismo .</p>
<p>Antonella Sarta, è una giovane e promettente pittrice che ha avviato un percorso di ricerca con straordinaria capacità ed intensità,espressione di una profonda e silenziosa passione.</p>
<p>Dipingere, per lei, risponde ad una imperiosa esigenza di comunicare, nell’accezione del “rappresentare” per “testimoniare”, la sua personale esperienza della vita e della realtà.</p>
<p>Una pittura figurativa che ritrae le campagne iblee, il mare, i tramonti, le spiagge o se stessa. Ma i soggetti rappresentati sono, in primo luogo, segmenti di un percorso emotivo, istanti cristallizzati del processo eternamente variabile del sentimento, che si impressionano sulla tela, come la luce su di una pellicola fotografica.</p>
<p>La traccia, quale testimonianza, è un soggetto frequentemente utilizzato da Antonella.“Guardando una antica casa rurale mi piace pensare alle persone che vi hanno vissuto” come lei stessa afferma.</p>
<p>In ciò sembra potersi cogliere l’essenza della ricerca che emerge in questi lavori. I soggetti rappresentati nella visione pittorica sono testimonianze di una realtà altra, che ci emoziona per gli eventi che in detti luoghi sono accaduti o che vi stanno per accadere.</p>
<p>Enzo Alfano, anch’egli nato e vissuto a Modica. Ha studiato chitarra classica a Milano, con il Maestro Gianni Orlandi.</p>
<p>Ritornato in Sicilia ha svolto attività didattica e concertistica, con ampio consenso di pubblico.</p>
<p>Ha seguito i corsi del Maestro Alirio Diaz, chitarrista venezuelano di fama mondiale; le master class del Maestro Hopkinson Smith (liutista), anch’egli ritenuto una vera autorità mondiale per quanto riguarda la musica antica; i consigli del Maestro Pierluigi Cimma, docente di chitarra al Conservatorio di Torino.</p>
<p> Oggi è impegnato nello studio dello strumento, nella composizione, nella ricerca, ritenendo importante il confronto con gli altri artisti, siano essi locali che nazionali.</p>
<p>E’ iscritto all’albo dei compositori dal 1982.</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611096?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611096?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611241?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611241?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p> Le rassegne museali di IngegniCulturaModicatag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-10-24:3900264:Topic:527322012-10-24T16:03:43.473ZGino Salinahttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/GinoSalina
<p>Nuove strategie di marketing per valorizzare i beni culturali<br></br>Le rassegne museali di IngegniCulturaModica<br></br>si raccontano al Lu.Be.C di Lucca<br></br> <br></br>Scritto da Giorgia Frasca Caccia <br></br>Mercoledì 24 Ottobre 2012 - 10:40<br></br>Modica - L’associazione IngegniCultura di Modica ha partecipato all’ottava edizione di Lu.Be.C., il salone sulle tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali e allo sviluppo del territorio sotto un’ottica di marketing territoriale che si svolge…</p>
<p>Nuove strategie di marketing per valorizzare i beni culturali<br/>Le rassegne museali di IngegniCulturaModica<br/>si raccontano al Lu.Be.C di Lucca<br/> <br/>Scritto da Giorgia Frasca Caccia <br/>Mercoledì 24 Ottobre 2012 - 10:40<br/>Modica - L’associazione IngegniCultura di Modica ha partecipato all’ottava edizione di Lu.Be.C., il salone sulle tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali e allo sviluppo del territorio sotto un’ottica di marketing territoriale che si svolge ogni anno a Lucca.</p>
<p>Convegni, seminari, dibattiti e una rassegna espositiva hanno portato all’attenzione dei tanti partecipanti il grande tema del rinnovamento dell’industria culturale, inteso come innovazione di prodotto e di processo all’interno della filiera beni culturali-tecnologia e turismo.</p>
<p><br/>Il portavoce di IngegniCultura Mario Incatasciato ha illustrato nel suo intervento le rassegne culturali promosse a Modica dall’Associazione che hanno caratterizzato quali nuovi modelli culturali l’attività associativa e tracciato nuove possibilità per la fruizione dei siti museali. In particolare le due iniziative “Museo d’estate” 2011 e “Arte e cultura tra Museo & Territorio” 2012 sono state elette quali “buone prassi” per orientare la trasformazione dei modelli culturali dei prossimi anni nel territorio nazionale. Un plauso anche da parte del prof. Gaetano Scognamiglio ideatore e vertice di Lu.Be.C. e di Paco Lanciano, autore con Piero Angela del programma Quark. Entrambi hanno dichiarato di volere al più presto visitare la città di Modica ed in particolare il Museo della Medicina “Tommaso Campailla”.</p> Progetto creativo giovane :Plinca Home Arredamento e Complementi d’arredo di designtag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-10-24:3900264:Topic:528232012-10-24T15:45:26.473ZGino Salinahttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/GinoSalina
<p><br></br>Attualità | Modica<br></br>Simona e Massimo e l’amore per le sedie. Su Radio Kiss Kiss<br></br>Plinca Home</p>
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<p>Tags<br></br>sedie<br></br>plinca home</p>
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<p><br></br>Modica - Si chiama Plinca Home ed è un progetto creativo giovane, nato dall’intuizione di un artigiano del legno, Massimo, e di un ingegnere edile, Simona, che nelle ore libere dal lavoro hanno deciso di coltivare la comune passione per l’interior design e dare vita alle proprie idee, esprimendo la loro fantasia ed il loro…</p>
<p><br/>Attualità | Modica<br/>Simona e Massimo e l’amore per le sedie. Su Radio Kiss Kiss<br/>Plinca Home</p>
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<p>Tags<br/>sedie<br/>plinca home</p>
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<p><br/>Modica - Si chiama Plinca Home ed è un progetto creativo giovane, nato dall’intuizione di un artigiano del legno, Massimo, e di un ingegnere edile, Simona, che nelle ore libere dal lavoro hanno deciso di coltivare la comune passione per l’interior design e dare vita alle proprie idee, esprimendo la loro fantasia ed il loro estro. Tutto inizia per gioco, a metà del 2011, quando i due navigando sul web si imbattono casualmente in un sito che promuove il “Premio giovani talenti di design Renato Brunetta 2011”, nato dalla collaborazione tra il Ministro Renato Brunetta e l’azienda d'arredamento Midj Srl, con lo scopo di coinvolgere i giovani appassionati di design e consentire loro di investire creatività e talento in un progetto volto alla realizzazione concreta dei migliori lavori. Il premio, nello specifico, era rivolto al vincitore del concorso, per la progettazione di una seduta. L’immediata scadenza del bando non consentì ai due giovani di partecipare ma in loro, abituati a progettare e con una discreta conoscenza dei materiali, scattò la voglia di mettersi alla prova in un campo, che li appassionava da tempo e verso cui guardavano con interesse e curiosità. Da questa sfida nacque Enneuno, una poltrona disegnata e realizzata a quattro mani, in modo rigorosamente artigianale, utilizzando pannelli sagomati di polistirene espanso, noti nel campo dell’edilizia per essere impiegati in tutte le applicazioni di isolamento termico. Mostrata al pubblico e agli addetti del settore, Enneuno raccolse consensi ed apprezzamenti tali da incoraggiarli ad andare avanti. Fu in seguito a tale esperienza infatti che Massimo e Simona decisero di iniziare questa loro avventura, avviando un’attività vera e propria che oggi si concentra su tre ambiti, il Design, il Restyling ed il Riciclo Creativo. Oltre alla progettazione ex novo di prodotti, mediante l’uso di materiali vergini, Plinca Home si occupa anche di rivisitare in chiave dichiaratamente allegra, ravvivandoli con stoffe multicolor, nastri, bottoni, decorazioni e passamanerie, arredi esistenti e di ridare nuova vita, anche mutandone le funzioni, a mobili ed oggetti in disuso o a materiali di scarto. Uno dei segni particolari di Plinca Home è senz’altro il colore. L’uso di tessuti variopinti, di fantasie stravaganti e bizzarre e di tinte forti e vivaci rappresenta infatti il fil rouge della maggior parte delle creazioni, siano esse sedute, lampade o complementi d’arredo. Un altro loro tratto distintivo è l’attenzione per il riciclo, una pratica preziosa che gli ha consentito di ideare degli oggetti originali ed unici concedendo un’altra possibilità di vita a ciò che è usato o che solitamente si butta via.<br/>Ma a chi si rivolge Plinca Home? A quanti vogliono far entrare il colore e l’ottimismo nelle loro abitazioni, circondandosi di pezzi d’arredamento unici ed insoliti, ai proprietari di negozi o locali pubblici che sono alla ricerca di idee originali per rendere gli ambienti in cui svolgere le loro attività più accoglienti ed invitanti e a tutti quelli che vogliono dei suggerimenti per reinventare pezzi di arredamento e oggetti che non utilizzano più perché mal ridotti ma a cui sono affezionati.<br/>L’allegria, la gioia di vivere e la positività che queste creazioni trasmettono hanno di recente contagiato anche Pippo Pelo e Francesco Facchinetti di Radio Kiss Kiss che hanno voluto Plinca Home ospite nel programma da loro condotto dal titolo “I corrieri della Sera”.<br/>Dal 18 al 20 Ottobre poi, le sedute a marchio Plinca Home sono “approdate”, riscuotendo un grande successo, al Lu.Be.C., incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera dei beni culturali, delle tecnologie e del turismo che si è tenuto a Lucca. Esse sono state richieste, per allestire lo stand di Tafter, prima rivista online di cultura ed economia e la sala Techno Space ove si è tenuto il focus di approfondimento “Lu.Be.C. domani” curato dalla Monti & Taft (una società di progettazione e consulenza per il settore culturale) attraverso il brand Art Mall. <br/> <br/> <br/>Questo è il link per ascoltare l'intervista radiofonica</p>
<p><a href="http://www.kisskiss.it/podcast/I-corrieri-della-sera.html&id=3d1cb88c-f850-11e1-8cb2-9dcf6b19122e&s=2">http://www.kisskiss.it/podcast/I-corrieri-della-sera.html&id=3d1cb88c-f850-11e1-8cb2-9dcf6b19122e&s=2</a><br/> <br/> <br/> <br/>Plinca Home<br/>Arredamento e Complementi d’arredo di design<br/>333/3301656 - 347/3554751<br/>info@plincahome.com <br/><a href="http://www.plincahome.com">www.plincahome.com</a><br/>Facebook: Plinca Home<br/>Partita Iva: 0151800884<br/>.: plincahome - design contemporary work :. <a href="http://www.plincahome.com">www.plincahome.com</a><br/>Redazione</p>