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Santa Croce Camerina
I resti di un battistero riaffiorano dagli scavi degli archeologi
Sono stati scoperti i resti di fondazioni che si trovavano dietro l'abside della chiesa

Santa Croce Camerina - Nuove scoperte sono emerse nella campagna di scavi intrapresa dalla Soprintendenza di Ragusa nella chiesetta bizantina di contrada Pirrera, posta tra Santa Croce e Punta Braccetto. Sono stati scoperti i resti di fondazioni che si trovavano dietro l'abside della chiesa, già in passato campo di ricerca archeologica.
«È raro – ammette il direttore della sezione Beni archeologici della Soprintendenza, Giovanni Distefano – che ci siano altri edifici a contorno della chiesa principale in una struttura bizantina. Questo significa che ci sia stato un vero e proprio quartiere di tipo religioso, con edifici a servizio della chiesa, probabilmente ospitanti i religiosi che officiavano ai riti della chiesa. Quindi il ritrovamento è importante – sottolinea Di Stefano – perché la chiesetta poteva essere una chiesa parrocchiale, rara in tutta la Sicilia di quell'epoca. Altra scoperta – ci comunica Di Stefano – è stato che è venuto alla luce un battistero e delle tombe plurime emerse proprio fra ieri e oggi, una nell'esonartece e una nella navata di destra. Sono state recuperate poi ceramiche e tegole dell'epoca che consentiranno di far partire un progetto di ricerca da parte degli studenti calabresi».
Giovanni Di Stefano comunica altri progetti che seguiranno questa campagna scavi. «Vogliamo ricostruire – ci dice – una copia di un mosaico presente nella chiesetta, e portato a suo tempo al museo di Ragusa, che verrà sistemato nella chiesetta, per fare della stessa un vero e proprio gioiello architettonico».
Questa campagna di scavi è stata resa possibile da un accordo tra Soprintendenza, Comune di Santa Croce Camerina e Università della Calabria.
La soprintendente Vera Greco assieme al sindaco di Santa Croce, Lucio Schembari, e al direttore del dipartimento di archeologia dell'università cosentina, Giuseppe Roma, hanno stilato una collaborazione per cui un gruppo di studenti dell'ateneo calabrese ha fatto parte di un equipe di venti ricercatori che, sotto la direzione di Giovanni Distefano, docente di archeologia e storia tardo antica della stessa università, hanno partecipato all'intervento esplorativo di scavi.
La chiesetta nel 1960 era stata al centro di una prima campagna scavi da parte di Giovanni Vinicio Gentile che aveva portato alla luce quasi tutta la struttura. Nel 1971, la Soprintendenza aveva effettuato altri scavi, trasferendo nel museo di Ragusa le navate della chiesetta mentre lo scorso anno altri lavori hanno interessato il sito archeologico.
Dopo più di una settimana di scavi, nella chiesetta della Pirrera, importanti reperti e indicazioni sono emerse, anche perché gli archeologi hanno avuto modo di concentrare le loro ricerche sui muri esterni alla chiesetta con un'esplorazione degli ambienti collaterali all'edificio. E, come detto, sono stati scoperti i resti di fondazioni che si trovavano dietro l'abside della chiesa.



Tags: Santa Croce Camerina , scavi archeologici ,

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