IngegniCulturaModica

Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Home > Notizie > Attualità > Ricordato a Messina il poeta Vann'Antò nel cinquantenario della morte Scoperta un'opera pittorica di Enotrio
Ricordato a Messina il poeta Vann'Antò
nel cinquantenario della morte
di Direttore
Venerdì 29 Ottobre 2010 - 22:39 Messina -

 

 

 

 “Questo caro foglio che guardo non è scritto dalla mamma. Poveretta, non sa scrivere le parole. Mio fratello scrive, a nome del padre e della mamma; il padre non c'è, chè lavora e torna le domeniche solo.” Con questi primi versi della poesia La Lettera della Mamma, scritta da Vann'Antò e letta dagli alunni della scuola media a lui intitolata, si è aperta stamani alla direzione del 16° Istituto comprensivo, Villa Lina- Ritiro,“Conversazioni letterarie: incontriamo Vann'antò”, nel cinquantenario della morte di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo, poeta, professore di letteratura delle tradizioni popolari all'Università di Messina. Il poeta è nato a Ragusa nel 1891 e morì a Messina nel 1960.

L'omaggio ad uno tra i massimi esponenti della poesia siciliana del Novecento è stato poi solennizzato dalla cerimonia di consegna, da parte dell'assessore alle politiche scolastiche, Salvatore Magazzù, di un'opera pittorica di Enotrio (1920-1989) raffigurante il poeta messinese Vann'Antò, acquistato dal Comune nel luglio 2007.

All'iniziativa voluta dal sindaco, Giuseppe Buzzanca, per onorare un letterato che a Messina fu anche insegnante al Ginnasio, preside di scuola media e docente all'Ateneo peloritano, ha partecipato il figlio di Vann'Antò, Angelo Di Giacomo, che ha ricordato alcuni aneddoti del padre.

E' stato poi ricordato Vann'Antò studioso di dialetti e di folclore siciliano, che nel 1915 fondò, assieme a Guglielmo Jannelli e Luciano Nicastro, il periodico messinese «La Balza futurista», che si rifaceva al movimento futurista di Marinetti. Dal 1919 si dedicò all'insegnamento, sino alla docenza di Storia delle tradizioni popolari all'Università di Messina. Nella città dello Stretto fu protagonista della cultura militante nel ventesimo secolo, con le attività che si svilupparono attorno alle librerie Principato, Ferrara, D'Anna, Ospe.

Dal 1947, la libreria dell'O.s.p.e. di Antonio Saitta, fu il punto d'incontro degli intellettuali, e attraverso il gruppo del Fondaco, e dell'Accademia della Scocca, Vann'Antò animò l'attività insieme a Salvatore Pugliatti, Salvatore Quasimodo, Giorgio La Pira, ed artisti come Peppino Vanadia, Schmiedt, Bonfiglio, Romano, i fratelli Zona, Francato, Corsini, Bonini.

La sua prima raccolta delle poesie in lingua, Il Fante alto da terra, del 1932, è connessa alla sua esperienza militare; seguì La Madonna nera, del 1955. Tra i volumi in dialetto: Voluntas tua, Roma 1926; U vascidduzzu, Messina 1956; 'A pici, Ragusa 1958. Di queste poesie i ragazzi della Vann'Antò hanno recitato alcuni brani sia in italiano che in dialetto, mentre il coro diretto dall'insegnante Francesca Ariosto ha eseguito alcuni canti di amicizia.

Di Giacomo ha poi donato per la libreria della scuola, alcuni volumi riguardanti Vann'Antò e la sua poesia. La dirigente scolastica, De Francesco, ha poi consegnato al figlio del poeta un disegno eseguito da Marco Talamo della III A ed una targa realizzata dal laboratorio della scuola.

Visualizzazioni: 1

© 2024   Creato da mario giovanni incatasciato.   Tecnologia

Badge  |  Segnala un problema  |  Termini del servizio