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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Scicli - Sala Falcone-Borsellino, del settecentesco palazzo Spadaro era tutta per lui, per Piero Guccione, uno dei più grande pittori italiani viventi, che mercoledì 5 maggio ha compiuto 75 anni. E’ stato un compleanno speciale per l’artista sciclitano che ha festeggiato insieme alla città e alle istituzioni.

In sala c’erano amici, colleghi, amministratori, il questore di Ragusa Filippo Barboso, il prefetto di Ragusa Francesca Cannizzo, il presidente del Centro studi Feliciano Rossitto, Giorgio Chessari che per Guccione ha organizzato una serie di iniziative per celebrare “un patrimonio” che appartiene all’intera provincia di Ragusa.

Il centro studi Rossitto ha voluto che i 75 anni dell’artista si festeggiassero a Scicli, città dove è nato Guccione.

 

Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed i presidenti del Senato (Schifani) e della Camera dei Deputati (Fini) hanno fatto pervenire i propri auguri per Piero Guccione.

 

Gli auguri del sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque a Piero Guccione

 

Il discorso di stamani a palazzo Spadaro, in apertura dei festeggiamenti per il 75esimo compleanno di Piero

 

Piero carissimo,

non me ne vogliano le autorità e gli ospiti stamani intervenuti, visto che il festeggiato sei tu, se il primo pensiero in assoluto è rivolto a te ai tuoi splendidi 75 anni. Auguri, per mia voce, da tutta la città di Scicli.

 

Da giorni mi chiedo quali sarebbero potute essere le parole più adatte per questo momento: un sindaco deve saper essere – tra le tante cose – interprete del sentimento popolare; ed è stato con questo principio in mente che mi sono chiesto ripetutamente chi sia Piero Guccione per i suoi concittadini, all'alba di questo felice compleanno. Ho provato a darmi delle risposte.

 

Per alcuni è certamente l'artista che, sino a poco tempo fa si poteva incontrare in città con una tuta da meccanico; il pittore che, grazie ai media che ne hanno tanto parlato, s'è percepito essere un grande artista, di fama internazionale.

 

Per altri – per gli amici più vicini a lui e affettuosamente legati, che meglio lo conoscono - è Piero e null'altro. Il punto fermo cui fare riferimento per ogni iniziativa che veda Scicli e la sua crescita culturale protagonista. L'uomo che, con una generosità consentitemi il termine – evangelica -, non si nega a nessuno: unitamente alla sua sensibile e altrettanto appassionata compagna di vita, Sonia Alvarez, è sempre disponibile.

Che si tratti di sbracciarsi per ripulire le spiagge o la città così come per promuovere campagne che sensibilizzino l'opinione pubblica verso temi sociali altrimenti trascurati. Anche a costo di tralasciare, come spesso fa, la sua amata pittura.

 

Ma per tutti gli altri, anche per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo direttamente Piero Guccione è l'esempio fulgido di “cives”; il cittadino ideale che prima dell'arte ha messo al primo posto nella sua esistenza la rettitudine morale e civile. Qualità che raramente oggi trovano reale significato nei comportamenti quotidiani e che restano vacue enunciazioni senza la quotidiana applicazione che lui, come pochi è capace di mettere in ogni gesto. Anche nei più piccoli insignificanti fatti.

 

Non voglio – soprattutto, non posso - parlare della dimensione artistica di Piero Guccione. Tra poco altri lo faranno molto meglio di me. Ma permettetemi di rivendicare, orgogliosamente, una cosa che percepisco anche da profano della materia: l'opera pittorica di Piero Guccione, oltre ad aver portato lontano e in positivo il nome di Scicli e degli iblei, è riuscito in una operazione culturale che di norma necessita un processo lungo e di numerosi anni e che è la “riconoscibilità” dei nostri luoghi. In Italia come nel mondo, il colore del mare e del cielo, i muri a secco, la campagna coi maestosi carrubi, i monumenti, con San Matteo in testa, sono divenuti, grazie alla sua arte “immaginario collettivo”. Quasi una ri-nascita dell'identità di questi stessi luoghi, che proviene dalle sue opere e che prima, sino a qualche anno fa, non si percepiva.

 

Termino non potendo fare a meno di sottolineare un ulteriore aspetto dell'uomo. Ultimo ma non certo per importanza. Qualsiasi cosa venga realizzata da Piero Guccione - che si tratti di pittura come di attività sociali, viene sempre donata al mondo con semplicità, riservatezza e umiltà. L'umiltà che è dote dei grandi uomini e che, come lui, non amano il clamore delle folle e il rumore delle cose urlate.

 

Assieme a te condividiamo orgogliosamente l'amore per la nostra città e la nostra terra come un sentimento forte che, ce lo auguriamo sinceramente, caro Piero tu voglia coltivare ancora per lungo tempo. Con tutto l'affetto della tua città.

 

 Giovanni Venticinque, Sindaco di Scicli

 

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