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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La recensione della personale presso Art'è ad Acireale

immagini_articoli/1288248434_piero_e_franco_battiato.jpgAcireale - La Sicilia è terra d’incanti e contraddizioni, accanto al paesaggio assoluto e all’antichità si respirano, allo stesso modo, drammaticità, violenza che travolge uomini e cose, e asprezza della natura. Grazie all’arte la tragedia si trasforma in bellezza, il povero in lirico, il finimento in preziosità, per di più è testimone di quella vita di cui la nostra esistenza ci priva.

A farne da protagonista nel suo tessuto pittorico è la luce, che fa trascendere le cose dalla loro banalità, facendole acquisire persino una fortissima valenza, quasi spirituale; non propenso a socializzare, tanto per timidezza quanto per modestia, a Piero Guccione è
particolarmente cara la propria solitudine che soddisfa per mezzo del suo lavoro, cui non chiede quanto esso può dare, ma solamente ciò che sa dire, grazie anche ai lunghi silenzi della campagna ragusana che si nutre di quella visibilità segreta della luce che avvolge la Sicilia.
Per realizzare ciò che la sua mente - o i suoi sensi - concepiscono in immagini anziché in parole, Guccione si sofferma per periodi lunghi, a volte anni. Alla fine degli anni ’70, ritornando nel suo paesaggio d’infanzia, ha ritrovato se stesso, ha capito fino a che punto quella terra fosse “la sua terra”, e che si è radicata in lui in modo profondo.
Ha trovato pure il tema, la luce, necessari per quel valore intrinseco che s’intrattiene nella sua opera. Senza mai avere niente di teatrale o che abbia poca importanza, il suo quadro conserva sempre la presenza di una forza drammatica, di una consapevolezza del dolore e di una coscienza dell’ombra, forse l’ombra della morte, di questa tacita accompagnatrice che non a tutti si rivela. Grande interprete del pastello, Guccione restituisce valore a questa tecnica illustre e antica, e che meglio si presta per ottenere degli effetti di maggiore immediatezza e a potenziare la sua già naturale capacità disegnativa.

«Natura Segreta» è l’evento che ospita “Il carrubo ferito”, “Il volo di rondini”... “Le pietre nella loro solitudine e malinconia”, quadri singolari per la scelta del tema e dove si nasconde quell’alone di
mistero, quel margine di ambiguità che non permette di sapere quanto appartiene all’autore o quanto alla nostra immaginazione. È un grande protagonista della sua ricerca anche il mare: sulla sua superficie tutto è mobile, fuggitivo, attimo che passa, tempo che scorre; “nei suoi mari” tutto è immobile, fissato, sfuggito al tempo, senza ora, senza realtà. La pittura di Piero Guccione è uno dei documenti più complessi e insieme più convincenti che sia dato conoscere nella storia artistica
contemporanea, e sin dall’inizio aspira a farne della natura “una presenza”e non un luogo né un oggetto, bensì un’esistenza di vita alla ricerca della fragile speranza di un mondo migliore, di cui anche gli uomini sono capaci, e di una felicità nuova, non consumata ma lontana per potersi avverare.

 

Foto di Luigi Nifosì

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