Zona archeologica di Cava Ispica piena di vegetazione spontanea di ogni
genere. L'importante area è al centro di frequenti visite da parte di
turisti e studiosi, ma ci sono alcune zone che sono inaccessibili.
Arbusti ed erbacce di vario genere invadono i camminamenti, muri a
secco franati che rendono i percorsi impraticabili. La scerbatura ,così
stando le cose, si rende necessaria ed urgente, facendo seguire subito
dopo interventi di manutenzione.
Sono molte le segnalazioni e le
proteste che giungono dai tanti visitatori dei suggestivi luoghi che
oltre ad essere carichi di storia, costituiscono un bene ambientale di
grande valenza.
Ogni anno in alcuni punti della zona, che in buona
parte si trova in territorio di Modica, sono stati gli ambientalisti,di
varie nazioni, che hanno attivato interventi di sistemazione dei siti.
Ma non si può attendere che siano questi giovani volontari a dover fare
la scerbatura e la manutenzione ,anche perchè sappiamo che la cava si
protrae per oltre dieci chilometri.
Ci sono dei siti disseminati
lungo il parco archeologico che sono fruiti con frequenza da tante
persone, e non è possibile che si possa continuare a mantenere in vita
i segni di un'incuria che certamente non giovano al turismo.
Già
molti stranieri che hanno avuto modo di fare delle escursioni nella
zona, rientrando nei loro Paesi,hanno segnalato questo grave
inconveniente a varie istituzioni italiane, e qualcuno ha anche
documentato con delle eloquenti fotografie la folta vegetazione
spontanea e quant'altro impedisce gli accessi ai luoghi più importanti
di Cava Ispica.
Sono caduti nel nulla anche i numerosi appelli che
si sono fatti fino ad epoca recente, per sollecitare la salvaguardia
della straordinaria zona.
Mario Incatasciato