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Cultura | Chiaramonte Gulfi : Giovanni De Vita, pittore della Luce Una vita per la pittura



giovanni de vita
pittore

Chiaramonte Gulfi - Uno dei musei di Chiaramonte Gulfi è dedicato alla collezione che Giovanni De Vita, pittore chiaramontano, donò, alla sua morte, alla città.

Nato a Chiaramonte Gulfi il 29 Novembre 1906 ed ivi morto 13 Giugno 1990, all'età di 83 anni, svolse l'attività di pittore per tutta la vita, come scelta estetica e professionale, con passione e amore costante.
Nel 1923, abbandonati gli studi tecnici, si accostò al disegno e alla tecnica pittorica, frequentando a Messina anche l'atelier di uno scenografo.
Nel 1929 ottenne il 1° premio, ex aequo, nel concorso Cartellone per l'inaugurazione del risorto Duomo di Messina. In seguito, si trasferì per un breve periodo in Argentina, dove esercitò l'arte pittorica. Nel 1957 ritornò in Italia e si stabilì nel suo paese natio, dal quale non si allontanò più.
Numerose le mostre personali e collettive, la partecipazione a concorsi e manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali, dalle quali riscosse lusinghieri consensi e riconoscimenti.


I critici d'arte Paolo Nifosì e Giorgio Flaccavento hanno cercato di chiarire le caratteristiche della produzione del "poeta della luce", così come De Vita è stato definito.

Nifosì ha concentrato la propria attenzione sul cosiddetto periodo argentino, quando, cioè, trascorrendo De Vita una parte della propria vita nel suddetto Paese del Sud America, influenzò la sua pittura con riferimenti paesaggistici legati a quel territorio.

Flaccavento, invece, ha tratteggiato l'ambiente artistico del territorio dell'attuale provincia di Ragusa a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, lo stesso in cui si è mosso De Vita, giungendo, tra l'altro, alla conclusione che l'artista chiaramontano, nonostante la parentesi argentina, era caparbiamente attaccato al suo mondo, alla sua terra.

Chiaramonte Gulfi Gli ha dedicato la Pinacoteca De Vita e Gli ha pure dedicato una lapide ricordo commemorativa proprio nel suo studio-casa di Via Castello .





La Pinacoteca De Vita

È costituita da opere donate dalla famiglia De Vita, su esplicita volontà del Maestro, alla comunità chiaramontana. Opere nel loro insieme delicate per le tonalità, pervase da cromie calde e carezzevoli, su sfondi piacevolmente sfumati, talora impressionistici, ma sempre morbidi e avvolgenti.

La raccolta è distribuita in alcuni ambienti dell'antico palazzo Montesano, di cui in qualche modo quel simposio pittorico esalta i profili architettonici nobiliari.

Prevalgono le tecniche della tempera e dell'acquerello, nelle quali il Maestro ha profuso una parte rilevante della sua arte. Ma anche la tecnica dell'olio su tela caratterizza un versante pregevole della raccolta chiaramontana. In olio su tela sono le opere “Idilliaco”, “Un grappolo di illusioni”, “Il Faro”. Con la tecnica a olio sono ancora realizzate le opere “Armonie di forme”, “Fervore di studio”, “Nido”, “ Ritratto della sorella”, “Golgota”, tutte in un ambiente.

La tempera domina le opere “Composizione”, “Sereno”, “Serata di gala”, “Ed è subito sera”, “Commiato”, “Salutazione mattutina”, “Scale musicali”. Mentre in acquerello sono le produzioni “Simboli”, “Paesaggio ibleo”, “Intimità paesana”, “Una carezza alle vecchie mura” nelle stesse sale. Un successivo spazio è occupato da acquerelli e tempere: “Alle prese col vero” e “L’inquisitore” in acquerello su carta, “Il viale” e “Limpida gioia” in tempera.

Le opere esposte sono segno di una produzione con una tenue, delicata, ma nitida identità, territoriale quasi, ricorrente in tanta pittura che sveli inequivocabili “debiti” iblei, e che il Maestro De Vita interpreta con pienezze inimitabili.

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