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Home > Cultura > Anita Garibaldi a Comiso L'impresa dei Mille fu "per amor patrio" La pronipote dell'Eroe dei Due Mondi incontra gli studenti
Anita Garibaldi a Comiso
L'impresa dei Mille fu "per amor patrio"
di Francesca Cabibbo
Giovedì 29 Aprile 2010 - 01:30
Comiso - Anita Garibaldi a Comiso. Per due giorni, la pronipote dell’Eroe dei Due Mondi è stata l’ospite d’eccezione della città di Comiso. Martedì un incontro culturale, nel Teatro Naselli, mercoledì l'incontro con le scuole, un dialogo aperto con i ragazzi che le hanno rivolto domande su domande. Sul volto i lineamenti del grande nonno, di colui che, er riconoscimento unanime, viene ritenuto il principale artefice dell'unità d'Italia, colui che, con l'impresa dei Mille (sbarcati a Milazzo e risaliti fino a Teano), ha unificato lo Stivale, con l'unica eccezione dello Stato vaticano.

Martedì sera, l'incontro pubblico, poi, nel foyer del teatro, l0inaugurazione della mostra di documenti garibaldini, da lei stessa portati, e di documenti d'archivio, negli anni tra il 1860 ed il 1862, che testimoniano la partecipazione di Comiso alla Spedizione dei Mille e, al contempo, gettano uno sguardo su ciò che è accaduto nel nostro paese in quegli anni.

E' toccato poi ad alcuni studenti del Liceo Carducci raccontare alcune vicende meno note, come quelle delle cospirazioni antiborboniche che si tenevano nel convento dei padri Cappuccini, poi scoperto e soffocato nel sangue. Poi la testimonianza della donna che oggi porta il nome di Anita e che ha dedicato buona parte della sua esistenza al ricordo del celebre nonno ed alla ricostruzione dei fatti veri della storia della spedizione dei Mille e si chi fu veramente Giuseppe Garibaldi.

"Bisogna conoscere il vero Garibaldi - ha detto - Egli fu, prima di tutto, un marinaio. Navigò e attraversò il mondo dedicandosi agli scambi commerciali. Per amore nostro, per amore vostro, si traformò in condottiero, per amore dell'Italia organizzò la spedizione dei Mille, che però fu solo un momento della sua vita, durò appena tre mesi. Quest'unità d'Italia è oggi un elemento da salvaguardare, un grande tesoro da custodire".

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