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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Siracusa - E’ stato il figlio Demetrio Vittorini a tagliare stamani il nastro, insieme al Presidente della Provincia Regionale Nicola Bono, dello Studio dello scrittore trasferito fedelmente nei locali della
Provincia di Via Brenta, 41. Una forte emozione per il figlio dello scrittore siracusano che si è trovato materialmente circondato dai ricordi dell’adolescenza: la
scrivania, con l’abat-jour e il tagliacarte, dove studiava il padre, la sedia a dondolo, i volumi disposti nell’antica libreria secondo l’ordine
originario, le stampe, il divano letto, gli oggetti e le foto al muro della zia Iole. Tutto come prima a risvegliare momenti di vita anche inediti; come quando, commosso, ha testimoniato la forte attrazione del padre Elio per
quei volumi e per i libri. ” Un saluto con simulata freddezza – ha esordito Demetrio Vittorini – perchè su questi libri mi sono formato. Mio padre Elio andava a cercare
libri dappertutto, da quando mio nonno gli proibì di entrare in questo studio dopo aver scoperto che, per una ricerca su Parigi, il figlio Elio aveva ritagliato la pagina di un volume per ridisegnarla. Una proibizione raggirata con la complicità della sorella Iole che di nascosto gli dava la chiave per entrarvi. I suoi studi derivano da
quella proibizione”. Il Presidente Bono ha ringraziato Demetrio Vittorini per la sua presenza: ” non potevamo inaugurare questo studio senza la presenza del
figlio di Vittorini – ha detto Bono. ” Questo angolo è stato ripristinato così, per riviverne e conservarne la memoria. Rappresenta un progetto di più ampio respiro –
ha continuato Bono – perchè l’obiettivo finale è quello di acquistare anche la casa di Vittorini, pur avendo oggi ripristinato questo scorcio
di memoria che ci dà un’idea ben precisa dei beni più intimi di Vittorini. E’ un lavoro che cercheremo di completare riunendo le opere e le altre testimonianze appartenute a Vittorini. Per questa iniziativa ci sono dei lumi tutelari come il prof. Paolo Giansiracusa, le sorelle Nocera, il giornalista Dino Cartìa.

Come Ente pubblico non abbiamo fatto che il nostro dovere: tutelare e trasmettere agli altri questa forte testimionianza”.



Fonte: http://www.ragusanews.com

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