Forum Conservazione, Tutela e Valorizzazione dei BB.CC. nell'area a riconoscimento Unesco - IngegniCulturaModica2024-03-28T15:47:13Zhttp://ingegniculturamodica.ning.com/group/conservazionetutelaevalorizzazionedeibbccnellareaa/forum?groupUrl=conservazionetutelaevalorizzazionedeibbccnellareaa&feed=yes&xn_auth=noIn corso di definizione il progetto culturale 2014 di IngegniCulturaModicatag:ingegniculturamodica.ning.com,2014-01-25:3900264:Topic:589772014-01-25T14:17:09.367Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614808?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614808?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a></p>
<p>Il progetto culturale 2014 di IngegniCultura sarà imperniato e ruoterà attorno al tema più caro ai fondatori dell'ente associativo: la <strong>Conservazione,la Tutela e la Valorizzazione dei BB.CC. nell'area a riconoscimento Unesco</strong>.Da qui la scelta di aderire, quale socio fondatore, al Consorzio degli operatori turistici di Modica.</p>
<p>Come sempre…</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614808?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614808?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p>
<p>Il progetto culturale 2014 di IngegniCultura sarà imperniato e ruoterà attorno al tema più caro ai fondatori dell'ente associativo: la <strong>Conservazione,la Tutela e la Valorizzazione dei BB.CC. nell'area a riconoscimento Unesco</strong>.Da qui la scelta di aderire, quale socio fondatore, al Consorzio degli operatori turistici di Modica.</p>
<p>Come sempre un'attenzione particolare sarà riservata al Museo della Medicina "Tommaso Campailla", sito gestito dall'associazione ,e che assieme ad altri siti da dicembre è visitabile tramite un biglietto unico.</p>
<p>Nell'azione progettuale non si potrà prescindere dalla riscoperta operata tramite la rassegna, edizione 2013 "Sulle tracce della Modica Antica ", del quartiere Alto di Modica per cui saranno predisposti, nell'ambito del gruppo <strong>Itinerari e informazione turistica</strong>, percorsi tematici sulla Modica Medioevale aventi come snodo</p>
<p>il Convento di Santa Maria del Gesù a Modica Alta ed il Convento del Carmine a Modica Bassa.</p> IngegniCultura in visita a Malta, terra dei Cavalieritag:ingegniculturamodica.ning.com,2014-01-04:3900264:Topic:588162014-01-04T15:10:28.871Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614648?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614648?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a></p>
<p>IngegniCultura, impegnata ad approfondire la tematica di Conservazione, tutela e valorizzazione dei Beni Culturali nell'area a riconoscimento Unesco in quanto socio fondatore del Consorzio turistico ed in vista dell'avvio del nuovo anno sociale 2014 durante queste vacanze natalizie con il suo presidente Mario Incatasciato è stata in visita a Malta, oggi modello e…</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614648?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614648?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p>
<p>IngegniCultura, impegnata ad approfondire la tematica di Conservazione, tutela e valorizzazione dei Beni Culturali nell'area a riconoscimento Unesco in quanto socio fondatore del Consorzio turistico ed in vista dell'avvio del nuovo anno sociale 2014 durante queste vacanze natalizie con il suo presidente Mario Incatasciato è stata in visita a Malta, oggi modello e industria del turismo nel Mediterraneo .<br/> <br/> Nella città de La Valletta, capitale della Repubblica maltese, si esprime il massimo della valorizzazione, ai fini turistici, dei beni culturali.</p> Coglie nel segno l’edizione 2013 della rassegna culturale di IngegniCulturatag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-06-21:3900264:Topic:565862013-06-21T21:51:21.973Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>Coglie nel segno l’edizione 2013 della rassegna culturale di IngegniCultura “Sulle tracce della Modica Antica”.</p>
<p>Tanti i partecipanti agli appuntamenti già proposti, tutti desiderosi di conoscere e scoprire i segreti di un territorio carico di storia e pregno di fermenti culturali che potrebbero rappresentare risorse per il rilancio economico e turistico della città.</p>
<p>Venerdì 21 il “Quartiriccio”, necropoli preistorica nel cuore del centro storico di Modica nel quartiere…</p>
<p>Coglie nel segno l’edizione 2013 della rassegna culturale di IngegniCultura “Sulle tracce della Modica Antica”.</p>
<p>Tanti i partecipanti agli appuntamenti già proposti, tutti desiderosi di conoscere e scoprire i segreti di un territorio carico di storia e pregno di fermenti culturali che potrebbero rappresentare risorse per il rilancio economico e turistico della città.</p>
<p>Venerdì 21 il “Quartiriccio”, necropoli preistorica nel cuore del centro storico di Modica nel quartiere Fontana, area urbana che gravita attorno alla vallata attraversata dal torrente Pozzo Pruni, ha visto la presenza di tanti visitatori, locali e turisti, pronti ad immortalare con il proprio obiettivo, professionale e non, l’insediamento castellucciano che lì insiste.</p>
<p>Grande stupore e meraviglia ha destato il sito archeologico più antico di Modica che conserva le tracce del primo insediamento umano nella città. Nei versanti rocciosi sono infatti ricavate circa trenta tombe, a grotticella artificiale, che sono tipologicamente riconducibili alla prima età del bronzo in Sicilia, alla cosidetta facies di Castelluccio datata tra il 2200 e il 1450 a.C. Nella parte alta sono anche emersi frammenti ceramici riconducibili a questo periodo che indiziano la presenza dell'abitato, che ovviamente non si è conservato perché costituito da capanne, diversamente dalla necropoli che è stata, miracolosamente , risparmiata dalla città moderna.</p>
<p>Anna Maria Sammito, funzionaria alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa ed in atto utilizzata al <i>Servizio Parco Archeologico di Cava Ispica e delle aree archeologiche di Modica, Ispica e dei comuni limitrofi</i> è riuscita a coinvolgere il numeroso e attento uditorio al punto da rendere l’incontro un piacevole confronto ed un dibattito sugli ipogei funerari a Modica.</p>
<p>IngegniCultura è ben lieta di aver offerto la possibilità alquanto unica di conoscere e fare apprezzare uno dei tanti tesori nascosti della città, ripromettendosi per i prossimi appuntamenti che si susseguiranno fino a dicembre, di coinvolger le migliori espressioni e profili professionali che Modica in atto detiene.</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614685?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061614685?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p> Al via la rassegna estiva di IngegniCultura.Oggi la presentazionetag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-05-24:3900264:Topic:559282013-05-24T21:01:37.365Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><span class="font-size-3"><b>“Sulle tracce della Modica Antica.Uomini e storie, segni e parole”</b></span></p>
<p><span class="font-size-3">Presentata oggi presso la Taverna Nicastro di Modica Alta</span></p>
<p></p>
<p>L’edizione 2013 della rassegna culturale annuale di IngegniCulturaModica,ente gestore del Museo della Medicina “Tommaso Campailla”, vuole essere un focus sulle tracce della Modica antica pre-terremoto, tesoro nascosto riconducibile in gran parte al quartiere alto della…</p>
<p><span class="font-size-3"><b>“Sulle tracce della Modica Antica.Uomini e storie, segni e parole”</b></span></p>
<p><span class="font-size-3">Presentata oggi presso la Taverna Nicastro di Modica Alta</span></p>
<p></p>
<p>L’edizione 2013 della rassegna culturale annuale di IngegniCulturaModica,ente gestore del Museo della Medicina “Tommaso Campailla”, vuole essere un focus sulle tracce della Modica antica pre-terremoto, tesoro nascosto riconducibile in gran parte al quartiere alto della città, già borgo medioevale.</p>
<p>L’associazione in partnership con IngegniCultura, laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beni culturali,operante a Modica sin dal riconoscimento Unesco , con la terza edizione della rassegna intende continuare, dare forza e portare a sintesi un proprio progetto,frutto di intenso, lungo e laborioso lavoro di confronto e implementazione d’idee.</p>
<p> L’intero percorso intende raccontare la storia di un territorio e di un popolo attraverso le sue testimonianze materiali ed immateriali ,portando “l’amante del bello,il curioso” là dove quella storia si materializza, nei luoghi e nei siti che ne documentano lo svolgimento storico, i valori culturali , gli aspetti artistici.</p>
<p>Luoghi simbolo, dal forte significato evocativo, ove si terranno gli incontri che si protrarranno fino al mese di dicembre 2013,e che vedranno la presenza di illustri “compagni di viaggio”, storici dell’arte, etnoantropologi, archeologi, specialisti in marketing del turismo ed in economia del recupero e della valorizzazione dei beni culturali, storici, docenti, rispondenti ai nomi di Paolo Nifosì, Mirella Spillicchi, Paolino Uccello, Anna Maria Sammito, Simona Incatasciato,Giancarlo Poidomani, Saverio Terranova, saranno:</p>
<p>il quartiere Consolo con la Chiesa di Sant’Antonino,piano del Gesù con il Collegio dei Salesiani e la Chiesa di Santa Maria del Gesù,il Quartiriccio nel quartiere Fontana, il Museo della Medicina “T.Campailla” nel quartiere Casale, il Circolo Di Vittorio in Piazza San Giovanni, la Società Operaia Carlo Papa in Piazza Santa Teresa, la Società Operaia di Mutuo Soccorso nel centro storico di Modica bassa.</p>
<p>Ed in questo squarcio di antico splendore, fatto di uomini e storie, segni e parole non potevano mancare le testimonianze di Peppe Casa con la Taverna Nicastro , di Enrico Russino con gli Aromi, di Nino Di Marco con le Terre di Noto e di tanti altri del mondo della cultura, dell’arte e della creatività che inevitabilmente , nel corso della rassegna, si aggiungeranno.</p>
<p>E a conclusione è previsto a cura degli organizzatori un momento di confronto e di riflessione su un tema che di fatto ha rappresentato l’elemento fondante e costituente delle due anime di IngegniCultura, l’associazione e il laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beni culturali, e cioè la necessità che il bene culturale diventi oggetto e sintesi delle più attente, evolute e significative cure di carattere ingegneristico e di alta architettura.</p>
<p>Da qui l’esigenza di riprendere il concetto a noi caro di “Rifunzionalizzazione degli edifici storici della città”, oggetto di un convegno e di una mostra di architettura molto apprezzati, promossi da IngegniCultura all’atto della sua costituzione, con l’organizzazione di un seminario sul tema “Riuso unità abitative storiche e nuova offerta culturale-turistica a Modica”appuntamento , già previsto nel programma, da tenersi a dicembre in un luogo altamente evocativo, nel quartiere antico di Modica Alta, capace di rappresentare ,in maniera plastica, il forte connubio tra ingegneria e cultura, leve irrinunciabili per rilanciare l’economia e l’immagine di una antica e bella città: Modica.</p>
<p> <a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611049?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061611049?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p> Venerdì 24 maggio,presentazione rassegna estiva di IngegniCulturaModica alla Taverna Nicastrotag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-05-20:3900264:Topic:560192013-05-20T21:15:17.014Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><strong>Venerdì 24 maggio alle ore 11,30 presso la Taverna Nicastro di Modica Alta</strong> IngegniCultura presenterà la rassegna culturale, edizione 2013 "<em>Sulle tracce della Modica antica-Uomini e storie segni e parole</em>", incentrata prevalentemente sul quartiere alto della città e sulla Modica pre terremoto.<br></br> E' previsto un aperitivo ad arte con Peppe Casa che intratterrà i presenti su "I taverni, i putie ro vino e i suttasulara, nella Modica Alta di una volta", uno spaccato di…</p>
<p><strong>Venerdì 24 maggio alle ore 11,30 presso la Taverna Nicastro di Modica Alta</strong> IngegniCultura presenterà la rassegna culturale, edizione 2013 "<em>Sulle tracce della Modica antica-Uomini e storie segni e parole</em>", incentrata prevalentemente sul quartiere alto della città e sulla Modica pre terremoto.<br/> E' previsto un aperitivo ad arte con Peppe Casa che intratterrà i presenti su "I taverni, i putie ro vino e i suttasulara, nella Modica Alta di una volta", uno spaccato di modicanità.<br/> In occasione dell'incontro sarà a disposizione dei convenuti l'intero programma, con gli appuntamenti previsti fino a dicembre 2013</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610915?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610915?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p> "Correva il 1836, ecco l'inventario dei beni dei Conti" di Paolo Nifosìtag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-03-27:3900264:Topic:553722013-03-27T11:37:13.724ZGino Salinahttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/GinoSalina
<div id="templatemo_content"><div id="templatemo_main_leftcol"><div class="templatemo_leftcol_subcol-1"><h2 id="mstr_news"><a href="http://www.ragusanews.com/cultura" title="Vai alla categoria Cultura">Cultura | <span class="accent">Modica</span></a></h2>
</div>
<h1 id="titolo">Correva il 1836, ecco l’inventario dei beni dei Conti</h1>
<div class="templatemo_leftcol_subcol-2"><div id="dettagli_news"><h2>E del Castello…</h2>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div id="templatemo_content"><div id="templatemo_main_leftcol"><div class="templatemo_leftcol_subcol-1"><h2 id="mstr_news"><a href="http://www.ragusanews.com/cultura" title="Vai alla categoria Cultura">Cultura | <span class="accent">Modica</span></a></h2>
</div>
<h1 id="titolo">Correva il 1836, ecco l’inventario dei beni dei Conti</h1>
<div class="templatemo_leftcol_subcol-2"><div id="dettagli_news"><h2>E del Castello</h2>
<a class="imagegallery" title="Cultura | Modica | Correva il 1836, ecco l’inventario dei beni dei Conti" rel="foto" href="http://www.sciclinews.com/immagini_articoli/1364325722_lairg050023120130324rg.jpeg"><img src="http://www.ragusanews.com/resizer/resize.php?url=http%3A%2F%2Fwww.sciclinews.com%2Fimmagini_articoli%2F1364325722_lairg050023120130324rg.jpeg&size=212x182c50" alt="Correva il 1836, ecco l’inventario dei beni dei Conti" width="212" height="182"/></a><br />
<div class="tagsection"><p></p>
<a href="http://www.ragusanews.com/all_news.php?nome_pagina=Ricerca&campo_ricerca=castello%20dei%20conti" title="Cerca altro su: castello dei conti"><br/></a></div>
</div>
</div>
<div class="templatemo_leftcol_subcol-1"><br/><div id="leggi_news"><div class="fullnews"><p>Modica - Vorrei dare un contributo integrativo che ci restituisce alcuni aspetti del Castello alla data 1836 ed altri momenti significativi tra Seicento e primo Settecento.</p>
<p>Nel 1836 era morto Don Carlo Michele Stuart, il conte di Modica, nel comune di Sion in Svizzera, mentre viaggiava per andare da Madrid a Napoli, lasciando tre figli minori, cioè Don Giacomo, Don Enrico, Don Luigi e la moglie, madre e tutrice, la contessa Donna Rosalia Ventimiglia Stuart, la quale, dopo la morte del marito procederà ad un inventario dei beni appartenenti alla sua eredità, dando incarico al barone Don Francesco Ventura di Palermo. Tra i beni sono da inventariare anche quelli della contea di Modica e nello specifico del Castello. A tal proposito il barone Ventura incarica il dottor in diritto don Gioacchino Papa, quale suo procuratore, che viene collaborato dal capo contabile del Castello, il canonico don Giuseppe Ruta.<br/>Ai fini della stima dei beni da inventariare sono chiamati il maestro falegname Saverio Cataudella, il sarto Don Giovanni Moncada e l'argentiere don Giuseppe Poidomani, figlio di Don Emanuele. Data la chiarezza del documento che descrive il sopralluogo penso opportuno citarlo in modo integrale: "Nella sala del quarto di detto Palazzo comiziale che ha il prospetto alla parte d'oriente, abbiamo ritrovato due boffettoni grandi con due cassuoli per ognuno di legname d'abbeto pittate color verde, stimati dal Cataudella per onza una e tarì dieci; più due cantoniere con suoi cristalli di sopra ed al di sotto stipe di legname di noce apprezzate dal detto di Cataudella per onze due; nell'anticucina si sono ritrovate due casse grandi d'abbeto usate, stimate dal Cataudella per tarì venti; più un tavolino piccolo di detta legname senza cassuolo stimato per tarì sei; nella cucina due boffette vecchie, una delle quali con due cassuoli di legname sopradetta, stimata per tarì cinque; nella camera contigua all'anticucina una boffetta di legname di abbeto pittata di color celeste, stimata in tarì otto; più un piccolo tavolino di noce con suo cassuolo vecchio, stimato per tarì cinque; più un cantarano di noce usato, stimato per onza una e tarì sei; un tavolino di noce con cinque cassuoli e scrivania usato, stimato per onza una. Indi siamo entrati in un altro quarto di detto palazzo laterale al primo e che da il prospetto alla parte di occidente e si sono ritrovati li seguenti oggetti cioè: nella sala due cassabanco di tavola di abbeto pittate color celeste, valutate dal Cataudella per onze quattro; nell'anticamera un casserizzo di legname di noce attaccato al muro con sue serrature, prezzato per onze otto; nella camera di rimpetto al camerone uno stipo di tavola di abbeto pittato color verde, stimato per onze tre; più numero dieci sedie di Napoli prezzate tutte per tarì venticinque; più un cantarano di legname di noce con suoi cassuoli con arnesi di rame e serrature, stimato onza una e tarì sei; più un tavolino con suoi cassuoli e scrivania di tavola d'abbeto, apprezzato per tarì venti; più un altro tavolino piccolo con suo cassuolo di detta legname di abbeto, stimato per tarì dieci; una cassa grande di abbeto, stimata per tarì sei; un capezzale d'albicocco, stimato per tarì ventiquattro.<br/>In un'altra camera collaterale con apparato pittato di diversi colori, che ha il finestrone alla parte di ponente, una boffetta di legname di abbeto con piccola scanzia di filoferro, stimata per tarì dodici. Nella camera collaterale pittata alla chinesa una scanzia di legname di abbeto, stimata per tarì dodici; altra scanzia di detta legname con portina di filo di ferro, stimato per tarì quattro; altra pittata verde, stimata per tarì diciotto; una boffetta piccola di tavola di abbeto, stimata per tarì sei; un boffettino a cinque cassuoli di tavola di abbeto pittato color marrone, stimato per onza una; un discolo di legname di abbeto, valutato per tarì due; più una cassa di noce con due serrature, stimata per tarì dieci. Indi ci siamo conferiti nella chiesa di esso Palazzo ove si sono ritrovati: due banchi vecchi di legname di abbeto stimati per tarì dodici; un genuflessorio di detto legname vecchio stimato per tarì tre; un cosiddetto treppiedi di detta legname vecchio, stimato per tarì uno e grana dieci; una sedia a due bracci vecchia con scanno di sotto di legname di noce, apprezzata per tarì sei; più un cantarano antico di legname di abbeto con due cassuoli ove si conservano l'infrascritti giugali per uso della chiesa, stimato dal Cataudella per tarì quattordici. Li giugali che esistono in detti cassuoli del canterano sono: una pianeta di drappo di seta color verde con sua stola e manipolo, stimata dal Moncada per tarì diciotto; più un'altra pianeta di drappo fiorito col fondo bianco, con sua stola e manipolo, stimata da esso Moncada per tarì diciotto, ed un camice vecchio del quale non se ne è data perizia per essere tutto logoro ed inutile. Sommano in tutto…Compito suddetto notamento ed apprezzamento dei mobili sopra descritti, siamo entrati nella stanza dell'archivio o sia antica cancelleria per descrivere tutti gli altri oggetti mobiliari, libri, volumi e scritture nello stesso esistenti, ma atteso il rilevante numero dei libri antichi ed in maggior parte di nessun interesse dei quali altrove esiste una giuliana, il di cui particolare e distinto notamento porterebbe un lungo lavoro e volumosa scrittura, ci siamo ristretti qui notare provvisoriamente il numero di detti libri e volumi riserbandoci in appresso procedere alla loro distinta e circostanziata descrizione ai termini della legge, con altro atto suppletorio al presente. In conseguenza di che dichiariamo che detto archivio è diviso in numero di tre stanze. Nella prima che serve d'entrata si contengono numero ventiquattro volumi di contabilità, ligati in pergamena, delli quali numero quattro appartengono allo Stato di Modica, che han principio dall'anno 1816 sino all'anno 1835, relativi ai cenzi in frumento e ai cenzi al minuto, e lo resto in numero di venti attinenti ai cenzi in frumento ed ai cenzi in minuto degli altri stati della Contea, che han principio dal detto anno 1816 a tutto l'anno 1823; più numero due boffettoni grandi con due cassuoli per ogn'uno di tavola di abbeto, stimati dal perito falegname per tarì ventiquattro; più altro boffettone più grande con due cassuoli d'anzidetta legname per uso di scrivere, stimato dal perito per tarì diciotto; numero sei sedie di legno stimate tutte per tarì nove; un ritratto del defunto Signor conte di Modica con sua cornice; un altro ritratto antico dei primi Conti di Modica; un quadro dell'Immacolata Concezione e finalmente numero quattro stiponi grandi pittati di diversi colori di tavola di abbeto, stimati tutti dal sopradetto perito falegname per onze quattro.<br/>Nella seconda stanza a man sinistra nulla si è trovato d'inventariare. Nella terza stanza si contengono l'infrascritti oggetti libri e volumi, cioè: un boffettone di noce con due cassuoli per uso scrivania, stimato per onza una e tarì diciotto, numero quattro sedie vecchie di Regno (?) stimati per tarì quattro; un quadro grande di San Cataldo; una cassa di legname d'abbeto vecchia ove si conservano i postergali, valutata per tarì tre; più una cassa di legname di abbeto vecchia per uso della cassa di San Cataldo prezzata tarì tre; altra cassa di detta legname pittata ove si conservano tre paraltari, stimata per tarì dodici; un postergale vecchio di velluto di seta cremisi con ricamo in argento nell'estremità ed uno scudo di lamina d'argento nel centro, con piccoli riccami in oro di basso rilievo denotante le armi gentilizie della Casa dell'Eccellentissimi Conti di Modica, foderato sotto e sopra di tela bianca, stimato dal sartore Moncada per onze dodici; altro postergale vecchio di velluto di seta colore verde apprezzato dal detto perito per onze due e tarì ventiquattro; tre paraltari di drappo fiorito con suo tilaro e fodera di tela bianca stimati tutti dal menzionato perito per onze quattro; un'arca di Santo Cataldo coll' ossatura di legno foderata alla sola prospettiva di piancia d'argento faticata a cisello, la quale giusta il parere del perito Poidomani non arriva a rotoli tre di peso, che ragionato ad onze dieci a rotolo importa onze trenta.<br/>Sommano in tutto…. Più numero mille e 57 volumi, volumetti e registri legati in pergamena e con cartone, d'epoche diverse, che principiano dal 1500 e terminano nell'anno 1815 comprendenti volumi di registri, di mandati, di polizze, lettere di giustizia, salariati (?), registri d'ordini o sia incarichi di segreteria di giustizia, volumi di cautele dello Stato e cautele diverse, volumi di lettere, volumi di lettere alfabetiche semplici e lettere alfabetiche doppie, volume di lettere dei segreti della Contea, volumi di cenzi, minute, volumi di ricevute per le terze parti, volumi dell'ufficio del Maestro Portulano, volumi di registri di lettere, di deposito, volume di elezione di notari, d'introito ed esito, di sicades e sodes, di diverse tesorerie, di diversi notari, di conti di diversi amministratori, di giuliana di ratizzi, del Maestro Notaro dell'abbolito Tribunale del Patrimonio, di banni per diverse gabelle, di memoriali civili, di relazioni, di plegerie, d'incorporazioni, di lettere patenti, di dispacci vicereggi, di lettere vicereggie di diverse Plane, di cautele, di effetti straordinari di spedizioni e licenze, di consulte risolute in materia giurisdizionale, raziocini diversi e numero otto fascicoli di carte diverse volanti; e finalmente un tumino di rame antico per uso di campione della misura grossa, al quale non se ne è dato valore. In ultimo nell'atrio del porticale del detto Castello vi esistono due campane di bronzo, una grande e l'altra piccola, di peso ambidue a quintali tre circa, delle quali non se ne è potuto fare perizia".</p>
<p> </p>
<p>La Sicilia</p>
<p class="firma">Paolo Nifosì</p>
</div>
<div class="addthis_toolbox addthis_default_style"><div class="fb-like data-ref= fb_edge_widget_with_comment fb_iframe_widget"></div>
<br/>
<div id="___plusone_0"></div>
<a class="addthis_counter addthis_pill_style" href="http://www.ragusanews.com/articolo/30961/correva-il-1836-ecco-l-inventario-dei-beni-dei-conti#"></a><a class="atc_s addthis_button_compact"></a><br />
<div class="atclear"></div>
</div>
<br/>
<div id="relatednews"><div id="ed_Related_Box"></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div> IngegniCultura ed Il Museo "T.Campailla" su The Independenttag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-02-18:3900264:Topic:546742013-02-18T17:11:35.515Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><span lang="it" xml:lang="it"><span title=""Modica: A sweet spot for an ancient remedy" il titolo del pezzo che qui vi proponiamo."><span style="font-family: arial black,avant garde;"><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610650?profile=original" target="_self"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610650?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"></img></a></span></span></span></p>
<p></p>
<p><span xml:lang="it" lang="it"><span title=""Modica: A sweet spot for an ancient remedy" il titolo del pezzo che qui vi proponiamo."><span style="font-family: arial black,avant garde;"><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610650?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061610650?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></span></span></span></p>
<p><span xml:lang="it" lang="it"><span title=""Modica: A sweet spot for an ancient remedy" il titolo del pezzo che qui vi proponiamo."><span style="font-family: arial black,avant garde;">"Modica: A sweet spot for an ancient remedy"</span></span></span></p>
<p><span id="result_box" xml:lang="it" lang="it"><span title=""Modica: A sweet spot for an ancient remedy" il titolo del pezzo che qui vi proponiamo.">"Modica, il posto giusto per riscoprire una cura antica" il titolo del pezzo che qui vi proponiamo.<br/></span></span></p>
<p></p>
<p>The tangy aroma of lemons hung in the air as we gazed over a panorama of churches and rooftops. From the cliffside garden of the town's philosopher Tommaso Campailla, the best outlook in Modica lay before us. Signor Migliore smiled and reached into a burgeoning citrus tree. This, he said, as he presented a lemon to me, is a small souvenir of the town – and of Sicily. He nodded and then headed back indoors, where we continued our talk about syphilis.</p>
<p>As the curator and owner of the house of Tommaso Campailla, Signor Migliore knows a thing or two about syphilis, along with early 18th-century thinking. Born in Modica in 1668, Campailla was an aristocrat who left home to train as a lawyer, returned, and then rarely set foot beyond the dramatically sited house where he was born. There he taught himself astronomy and philosophy, wrote poetry, corresponded with the great and the good, and came to be held in such high regard that the Anglo-Irish scholar and bishop George Berkeley made a trip to meet him. As something of a sideline he also devised a treatment for syphilis – although Signor Migliore was fairly sure that Campailla never suffered from the disease himself.</p>
<p>Any thoughts of maladies, medical history or philosophy had been far from my mind when I had set out that morning from my hotel by the coast of south-east Sicily. I had heard of the Baroque beauty of Modica, about half an hour's drive inland, and had anticipated spending a pleasant day wandering its theatrical-looking streets, exploring churches – and browsing chocolate shops. For the town is famous for its production of chocolate made more or less to Aztec traditions – the method and raw materials were brought to the island by the Spanish towards the end of the 16th century.</p>
<p>Like other towns in Sicily's rugged Val di Noto, Modica was all but destroyed during a momentous earthquake in 1693. And like the other towns in the area, it was rapidly rebuilt in the flamboyant architectural style of the time, the result so striking that it is now a World Heritage Site. So evidently there's a wealth to see. But where to start? Happily, one of the managers at my hotel was a Modica man. He explained how his native town is sharply divided: there are many churches, he said, but two evoke deep-seated passion – if you come from Modica you are affiliated either with San Pietro in the lower town or San Giorgio up on the hill above. They could be the focal points of my trip, he suggested.</p>
<p>First stop was the monumental San Pietro, its ochre-stone façade complete with curvy embellishments, its interior a calming space of white stucco. By contrast, just off the back of the building there's a treat of a little church turned museum: San Nicolo Inferiore was hewn out of the rock face here centuries ago and, in the course of time and earthquakes, became buried. It was rediscovered by chance in 1987. Together with its 12th-century Byzantine-style wall paintings, it remains only partially restored so it exudes a romantically haunting sense of the past.</p>
<p>Next on the agenda: chocolate. A few steps down an alley opposite San Pietro is Modica's oldest chocolate shop. Antica Dolceria Bonajuto is a delightfully creaky place, its wood-panelled walls lined with displays of production techniques – the sugar they add to the cocoa never fully melts and so the natural bitterness of the chocolate is only partially offset by a sweet crunch.</p>
<p>Fortified by a sample of Bonajuto's chilli chocolate, I set off for Modica's upper town and the church of San Giorgio. It was a short walk from San Pietro, zigzagging up stairs and strolling through terrace gardens. Fabulously opulent, San Giorgio left me breathless in every sense. Its four-storey belfry presents a great play of curves, pillars and pediments. Its interior is elegantly restrained, the central feature a great altarpiece depicting scenes from the lives of saints Giorgio and Ippolito.</p>
<p>Aiming for a panoramic viewpoint I continued upwards and found myself in a maze of lanes bearing little relation to those shown on my map. Finally I followed a road back to the lower town, passing Modica's medical museum. The map announced that this was once a centre for the treatment for syphilis, which sounded intriguing, so in I went.</p>
<p>In pride of place in the museum are the treatment booths Tommaso Campailla devised to "cure" this widespread disease. Patients would sit inside these wooden cabins and inhale infusions of mercury, causing them to sweat profusely. Did this really have any effect on syphilis? The museum's receptionist smiled and shrugged. Perhaps I should visit the house where the creator of the booths lived. She pointed back up the hill.</p>
<p>Two hours later I left Modica clutching a lemon, my head filled with images of syphilis treatment cabins, swirling architecture – and superb views.</p>
<p><b>Travel essentials</b></p>
<p><b>Getting there</b></p>
<p>Harriet O'Brien travelled with Essentially Prestige (01425 480400;<a target="new" href="http://prestigeholidays.co.uk/sicily">prestigeholidays.co.uk/sicily</a>) which offers a range of holidays in Sicily. A four-night break at Relais Torre Marabino, set near the coast and an easy drive from Modica, costs from £444 per person including breakfast, easyJet flights from Gatwick to Catania and car hire.</p>
<p>Catania is served by British Airways (0844 493 0787; <a target="new" href="http://ba.com/">ba.com</a>) and easyJet (0843 104 5000; <a target="new" href="http://easyjet.com/">easyjet.com</a>) from Gatwick.</p>
<p><b>More information</b></p>
<p>Casa Tommaso Campailla, Via Posterla (<a target="new" href="http://ingegnicultura.it/">ingegnicultura.it</a>), open April to September, Mon-Sat 10am-noon and 4-6pm, €2 (£1.70). At other times open by appointment.</p>
<p>Museo Medico Tommaso Campailla, Piazza Campailla (00 39 0932 763 990; <a href="http://ingegnicultura.it" target="_blank">ingegnicultura.it</a>). Mon-Sat 10am-noon and 4-6pm, €2.</p>
<p>Antica Dolceria Bonajuto, Corso Umberto I 159 (00 39 0932 941 225;<a target="new" href="http://bonajuto.it/">bonajuto.it</a>).</p>
<p>San Nicolo Inferiore, Piazzetta Grimaldi, open daily 10am-noon and 4-7pm, €2.</p>
<p>Modica tourist office, Corso Umberto I (00 39 0932 759 634; commune.modica.gov.it). Mon-Sat 9am-1pm and 3.30-6pm; Sun 10am-1pm.</p>
<h2>di Harriet O’Brien</h2>
<p>Traduzione</p>
<p><span id="result_box" xml:lang="it" lang="it"><span title="The tangy aroma of lemons hung in the air as we gazed over a panorama of churches and rooftops.">L'aroma agrumato del limone appeso in aria come abbiamo guardato su un panorama di chiese e tetti.</span> <span title="From the cliffside garden of the town's philosopher Tommaso Campailla, the best outlook in Modica lay before us.">Dal giardino scogliera della città filosofo Tommaso Campailla, le migliori prospettive a Modica davanti a noi.</span> <span title="Signor Migliore smiled and reached into a burgeoning citrus tree.">Signor Migliore sorrise e si avvicinò ad un albero di agrumi fiorente.</span> <span title="This, he said, as he presented a lemon to me, is a small souvenir of the town – and of Sicily.">Questo, ha detto, quando ha presentato un limone per me, è un piccolo ricordo della città - e della Sicilia.</span> <span title="He nodded and then headed back indoors, where we continued our talk about syphilis.">Lui annuì e poi tornò in casa, dove abbiamo continuato a parlare di sifilide.<br/> <br/></span> <span title="As the curator and owner of the house of Tommaso Campailla, Signor Migliore knows a thing or two about syphilis, along with early 18th-century thinking.">Come il curatore e proprietario della casa di Tommaso Campailla, signor Migliore conosce una cosa o due su sifilide, insieme a primi 18 ° secolo, il pensiero.</span> <span title="Born in Modica in 1668, Campailla was an aristocrat who left home to train as a lawyer, returned, and then rarely set foot beyond the dramatically sited house where he was born.">Nato a Modica nel 1668, Campailla era un aristocratico che ha lasciato la sua casa per la formazione di avvocato, restituito e quindi raramente messo piede oltre la casa situata in modo drammatico in cui è nato.</span> <span title="There he taught himself astronomy and philosophy, wrote poetry, corresponded with the great and the good, and came to be held in such high regard that the Anglo-Irish scholar and bishop George Berkeley made a trip to meet him.">Lì si insegna l'astronomia e la filosofia, ha scritto la poesia, in corrispondenza con il grande e il bene, e venne ad essere tenuto in così alta considerazione che gli anglo-irlandese studioso e vescovo George Berkeley ha fatto un viaggio per incontrarlo.</span> <span title="As something of a sideline he also devised a treatment for syphilis – although Signor Migliore was fairly sure that Campailla never suffered from the disease himself.">Come una sorta di attività secondaria ha anche messo a punto un trattamento per la sifilide - anche se il signor Migliore era abbastanza sicuro di non aver mai sofferto di Campailla stesso malattia.<br/> <br/></span> <span title="Any thoughts of maladies, medical history or philosophy had been far from my mind when I had set out that morning from my hotel by the coast of south-east Sicily.">Ogni pensiero di malattie, storia medica o la filosofia era stato lontano dalla mia mente quando mi era partito quella mattina dal mio albergo sulla costa di sud-est della Sicilia.</span> <span title="I had heard of the Baroque beauty of Modica, about half an hour's drive inland, and had anticipated spending a pleasant day wandering its theatrical-looking streets, exploring churches – and browsing chocolate shops.">Avevo sentito parlare della bellezza barocca di Modica, circa la metà di un'ora di macchina verso l'interno, e aveva previsto di trascorrere una giornata piacevole vagare le sue strade dall'aspetto teatrale, esplorando chiese - e la navigazione negozi di cioccolato.</span> <span title="For the town is famous for its production of chocolate made more or less to Aztec traditions – the method and raw materials were brought to the island by the Spanish towards the end of the 16th century.">Per la città è famosa per la produzione di cioccolato in più o meno alle tradizioni azteche - il metodo e le materie prime sono stati portati sull'isola dagli spagnoli verso la fine del 16 ° secolo.<br/> <br/></span> <span title="Like other towns in Sicily's rugged Val di Noto, Modica was all but destroyed during a momentous earthquake in 1693.">Come altre città della Sicilia robusta Val di Noto, Modica era quasi distrutta durante un terremoto epocale nel 1693.</span> <span title="And like the other towns in the area, it was rapidly rebuilt in the flamboyant architectural style of the time, the result so striking that it is now a World Heritage Site.">E come gli altri comuni della zona, fu rapidamente ricostruita in stile fiammeggiante architettonico del tempo, il risultato così sorprendente che ora è un patrimonio dell'umanità.</span> <span title="So evidently there's a wealth to see.">Quindi evidentemente c'è una ricchezza da vedere.</span> <span title="But where to start?">Ma da dove cominciare?</span> <span title="Happily, one of the managers at my hotel was a Modica man.">Fortunatamente, uno dei dirigenti al mio albergo era un uomo Modica.</span> <span title="He explained how his native town is sharply divided: there are many churches, he said, but two evoke deep-seated passion – if you come from Modica you are affiliated either with San Pietro in the lower town or San Giorgio up on the hill above">Ha spiegato come la sua città natale è nettamente divisa: ci sono molte chiese, ha detto, ma due evocano profonda passione - per chi proviene da Modica si sono affiliati o con San Pietro nella città bassa o di San Giorgio sulla collina sopra</span> <span title=".">.</span> <span title="They could be the focal points of my trip, he suggested.">Potrebbero essere i punti focali del mio viaggio, ha suggerito.<br/> <br/></span> <span title="First stop was the monumental San Pietro, its ochre-stone façade complete with curvy embellishments, its interior a calming space of white stucco.">La prima tappa è stata la monumentale San Pietro, la sua facciata in pietra ocra completo di abbellimenti curve, il suo interno uno spazio rilassante di stucco bianco.</span> <span title="By contrast, just off the back of the building there's a treat of a little church turned museum: San Nicolo Inferiore was hewn out of the rock face here centuries ago and, in the course of time and earthquakes, became buried.">Al contrario, appena fuori la parte posteriore del palazzo c'è una delizia di una piccola chiesa diventa un museo: San Nicolo Inferiore è stato scavato nella parete rocciosa qui secoli fa e, nel corso del tempo e terremoti, divenne sepolto.</span> <span title="It was rediscovered by chance in 1987.">E 'stato ritrovato per caso nel 1987.</span> <span title="Together with its 12th-century Byzantine-style wall paintings, it remains only partially restored so it exudes a romantically haunting sense of the past.">Insieme con i suoi 12 ° secolo in stile bizantino pitture murali, rimane solo parzialmente ristrutturato in modo che emana un senso romantico ossessionante del passato.<br/> <br/></span> <span title="Next on the agenda: chocolate.">Avanti all'ordine del giorno: il cioccolato.</span> <span title="A few steps down an alley opposite San Pietro is Modica's oldest chocolate shop.">A pochi passi lungo un vicolo di fronte a San Pietro è più antico negozio di cioccolato di Modica.</span> <span title="Antica Dolceria Bonajuto is a delightfully creaky place, its wood-panelled walls lined with displays of production techniques – the sugar they add to the cocoa never fully melts and so the natural bitterness of the chocolate is only partially offset by a sweet crunch.">Antica Dolceria Bonajuto è un luogo deliziosamente scricchiolante, le pareti rivestite in legno rivestite con display di tecniche di produzione - lo zucchero che aggiungere al cacao non si scioglie completamente e in modo naturale l'amarezza del cioccolato è solo in parte compensato da una stretta dolce.<br/> <br/></span> <span title="Fortified by a sample of Bonajuto's chilli chocolate, I set off for Modica's upper town and the church of San Giorgio.">Fortificata da un campione di cioccolato Bonajuto di peperoncino, sono partito per città alta di Modica, e la chiesa di San Giorgio.</span> <span title="It was a short walk from San Pietro, zigzagging up stairs and strolling through terrace gardens.">Era a pochi passi da San Pietro, a zig-zag su per le scale e passeggiando nei giardini terrazza.</span> <span title="Fabulously opulent, San Giorgio left me breathless in every sense.">Incredibilmente opulenta, San Giorgio mi ha lasciato senza fiato in tutti i sensi.</span> <span title="Its four-storey belfry presents a great play of curves, pillars and pediments.">Il suo campanile a quattro piani presenta un grande gioco di curve, colonne e frontoni.</span> <span title="Its interior is elegantly restrained, the central feature a great altarpiece depicting scenes from the lives of saints Giorgio and Ippolito.">Il suo interno è elegantemente trattenuto, l'elemento centrale di una grande pala d'altare raffigurante scene della vita dei santi Giorgio e Ippolito.<br/> <br/></span> <span title="Aiming for a panoramic viewpoint I continued upwards and found myself in a maze of lanes bearing little relation to those shown on my map.">Che mirano ad una belvedere ho continuato verso l'alto e mi trovai in un dedalo di viuzze che portano poco a quelli indicati sulla mia mappa.</span> <span title="Finally I followed a road back to the lower town, passing Modica's medical museum.">Infine ho seguito una strada alla città bassa, passando museo medico di Modica.</span> <span title="The map announced that this was once a centre for the treatment for syphilis, which sounded intriguing, so in I went.">La mappa ha annunciato che questa era una volta un centro per il trattamento per la sifilide, che sembrava interessante, così sono andato in.<br/> <br/></span> <span title="In pride of place in the museum are the treatment booths Tommaso Campailla devised to "cure" this widespread disease.">Al posto d'onore nel museo sono le cabine per trattamenti Tommaso Campailla pensati per "curare" questa malattia diffusa.</span> <span title="Patients would sit inside these wooden cabins and inhale infusions of mercury, causing them to sweat profusely.">I pazienti si sedeva all'interno di queste cabine di legno e infusi inalare di mercurio, facendoli sudare copiosamente.</span> <span title="Did this really have any effect on syphilis?">Ha davvero alcun effetto sulla sifilide?</span> <span title="The museum's receptionist smiled and shrugged.">Reception del museo sorrise e si strinse nelle spalle.</span> <span title="Perhaps I should visit the house where the creator of the booths lived.">Forse dovrei visitare la casa in cui il creatore delle cabine vissuto.</span> <span title="She pointed back up the hill.">Indicò indietro su per la collina.<br/> <br/></span> <span title="Two hours later I left Modica clutching a lemon, my head filled with images of syphilis treatment cabins, swirling architecture – and superb views.">Due ore più tardi ho lasciato Modica stringendo un limone, la testa piena di immagini di cabine per trattamenti sifilide, l'architettura vorticoso - e una bellissima vista.<br/> <br/></span> <span title="Travel essentials">Informazioni di viaggio<br/> <br/></span> <span title="Getting there">Come arrivare<br/> <br/></span> <span title="Harriet O'Brien travelled with Essentially Prestige (01425 480400;prestigeholidays.co.uk/sicily) which offers a range of holidays in Sicily.">Harriet O'Brien viaggiato con la sostanza Prestige (01425 480400; prestigeholidays.co.uk / sicilia), che offre una gamma di vacanze in Sicilia.</span> <span title="A four-night break at Relais Torre Marabino, set near the coast and an easy drive from Modica, costs from £444 per person including breakfast, easyJet flights from Gatwick to Catania and car hire.">Una pausa di quattro notti al Relais Torre Marabino, nei pressi della costa e facilmente raggiungibile in auto da Modica, costa a partire da € 444 per persona con prima colazione, voli easyJet da Gatwick a Catania e noleggio auto.<br/> <br/></span> <span title="Catania is served by British Airways (0844 493 0787; ba.com) and easyJet (0843 104 5000; easyjet.com) from Gatwick.">Catania è servita da British Airways (0844 493 0787; ba.com) e easyJet (0843 104 5000; easyjet.com) da Gatwick.<br/> <br/></span> <span title="More information">Maggiori informazioni<br/> <br/></span> <span title="Casa Tommaso Campailla, Via Posterla (ingegnicultura.it), open April to September, Mon-Sat 10am-noon and 4-6pm, €2 (£1.70).">Casa Tommaso Campailla, Via Posterla (ingegnicultura.it), aperto da aprile a settembre, da lunedì a sabato dalle 10 alle ore 06:00 e 4, € 2 (£ 1,70).</span> <span title="At other times open by appointment.">Altre volte aperto su appuntamento.<br/> <br/></span> <span title="Museo Medico Tommaso Campailla, Piazza Campailla (00 39 0932 763 990; ingegnicultura.it).">Museo Medico Tommaso Campailla, Piazza Campailla (00 39 0932 763 990; ingegnicultura.it).</span> <span title="Mon-Sat 10am-noon and 4-6pm, €2.">Lun-sab dalle 10 a mezzogiorno e 4-6pm, € 2.<br/> <br/></span> <span title="Antica Dolceria Bonajuto, Corso Umberto I 159 (00 39 0932 941 225;bonajuto.it).">Antica Dolceria Bonajuto, Corso Umberto I 159 (00 39 0932 941 225; bonajuto.it).<br/> <br/></span> <span title="San Nicolo Inferiore, Piazzetta Grimaldi, open daily 10am-noon and 4-7pm, €2.">San Nicolò Inferiore, Piazzetta Grimaldi, aperto tutti i giorni dalle 10 a mezzogiorno e 4-7pm, € 2.<br/> <br/></span> <span title="Modica tourist office, Corso Umberto I (00 39 0932 759 634; commune.modica.gov.it).">Ufficio turistico di Modica, Corso Umberto I (00 39 0932 759 634; commune.modica.gov.it).</span> <span title="Mon-Sat 9am-1pm and 3.30-6pm; Sun 10am-1pm.">Da lunedì a sabato 09:00-13:00 e 3,30-6pm, Sun 10am-1pm.</span></span></p>
<p> </p>
<p> </p> Viaggio tra le opere fortificate della provincia ibleatag:ingegniculturamodica.ning.com,2013-01-11:3900264:Topic:541052013-01-11T21:11:27.450Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Le <span style="font-weight: bold;">opere fortificate della provincia di Ragusa</span> vanno dai monumenti ricostruiti nel settecento alle dimore abbandonate e ridotte a semplici ruderi, per lo più interrati. Manufatti questi che sorgevano su suggestive e incantevoli posizioni che hanno per anni attirato i grandi viaggiatori e che nel tempo si sono trasformati: da fortezze medioevali sono divenute eleganti palazzi rinascimentali…</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Le <span style="font-weight: bold;">opere fortificate della provincia di Ragusa</span> vanno dai monumenti ricostruiti nel settecento alle dimore abbandonate e ridotte a semplici ruderi, per lo più interrati. Manufatti questi che sorgevano su suggestive e incantevoli posizioni che hanno per anni attirato i grandi viaggiatori e che nel tempo si sono trasformati: da fortezze medioevali sono divenute eleganti palazzi rinascimentali o nobili residenze dell’Ottocento.<br/> L’attuale patrimonio architettonico fortificato esistente in <span style="font-weight: bold;">provincia di Ragusa</span> è frutto della particolare configurazione del paesaggio nell’area degli iblei meridionali, delle vicende economiche e sociali, nonché dei grandi eventi naturali e storici.<br/> A causa delle concessioni enfiteutiche operate dai conti dal 1400 in poi e soprattutto del disastroso evento sismico del 1693 questo patrimonio si è notevolmente ridotto cancellando in gran parte preziose testimonianze di queste particolari dimore.<br/> L’interessante itinerario storico-culturale delle opere castellate della provincia di Ragusa, da noi proposto, riguarda le più significative strutture fortificate esistenti, partendo da <span style="font-weight: bold;">Modica</span> per raggiungere <span style="font-weight: bold;">Ragusa</span>, <span style="font-weight: bold;">Comiso</span>, <span style="font-weight: bold;">Vittoria</span>, <span style="font-weight: bold;">Acate</span>, <span style="font-weight: bold;">Chiaramonte Gulfi</span>, <span style="font-weight: bold;">Monterosso Almo</span>, <span style="font-weight: bold;">Giarratana</span>, e quindi <span style="font-weight: bold;">Scicli</span>, <span style="font-weight: bold;">Ispica</span> e <span style="font-weight: bold;">Pozzallo</span>.</span><span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><img src="http://www.ingegnicultura.it/public/immagini/castello50.jpg" alt="" align="left" height="150" width="200"/>Il <span style="font-weight: bold;">Castello di Modica</span> era stato impiantato su uno sperone roccioso a picco su due vallate confluenti e per la sua posizione attirò l’attenzione di numerosi viaggiatori stranieri.. Questo acrocoro roccioso che sovrasta la città rappresenta senza dubbio la più singolare testimonianza lasciata dagli abitanti dell’antica <span style="font-weight: bold;">Motyca</span>. La sua preponderante emergenza sull’abitato ci invita ad un viaggio indietro nel tempo, fino a ritrovare una forma diversa di fare architettura. La pareti rocciose dell’acrocoro si fondono con le pareti di pietra costruite dall’uomo. Il colore dello stesso materiale contribuisce a creare con il verde dei rampicanti, il grigio della roccia, il verde dei licheni una mescolanza di effetti cromatici di cui solo la natura è maestra. Le torri che sovrastavano la rocca ai quattro angoli esprimevano l’apparente dominio dell’uomo sulla natura. La descrizione più antica del manufatto si deve allo storico <span style="font-weight: bold;">Placido Caraffa</span>, che parla di quattro torri angolari, un ponte levatoio, un cortile, un giardino, un vivaio, tre chiese, gruppi di fabbricati in doppia fila, con volte a crociera, un “tempio del sole”, una porta centrale di ingresso. Per tre lati il castello era protetto da profondi scoscendimenti. Nei fianchi che partono da oriente e vanno verso mezzogiorno, il passaggio è fantastico: fette di roccia pare siano state messe sotto le costruzioni per impedire agli assalitori di arrampicarsi. Il castello aveva un ingresso da nord dove era situata la <span style="font-weight: bold;">porta Anselmo</span> ed una torre di difesa sulle rocce retrostanti. Una seconda porta era ubicata nel <span style="font-weight: bold;">quartiere Raccomandata</span>, una terza nel <span style="font-weight: bold;">quartiere San Pietro</span> e la quarta a Sud nella zona della <span style="font-weight: bold;">Postierla</span>, dove esisteva una uscita sotterranea. Il castello ha vissuto varie vicende che ne hanno purtroppo determinato la sistematica spoliazione. E’ probabile che la sua fondazione risalga al periodo normanno. Distrutto dal sisma del 1693 fu venduto nel 1816 e occupato nel 1877 da un collegio femminile delle suore di carità. Oggi la vista dei pochi ruderi può lasciare una scarsa nozione dell’antica magnificenza, ma le opere conservate in prestigiose biblioteche testimoniano del passaggio di antiche famiglie quali i Mosca, i Chiaramonti, i Cabrera, gli Henriquez e personaggi come Manfredi, Andrea Chiaramonti e Bernardo Cabrera.</span><span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Spostandoci a <span style="font-weight: bold;">Ragusa</span>, l’antica Ibla dei monti Erei giace oggi sotto le case della parte bassa della città, divisa in due parti dal fiume Ippari. La storia di questa città fortificata si perde nella notte dei tempi. Il <span style="font-weight: bold;">castello di Ragusa</span> che sorgeva sull’isolata collina di Ibla doveva essere molto imponente, impiantato probabilmente su antiche strutture bizantine ed esistere sin dal 1091 con i Normanni che eseguirono lavori di restauro. Fu distrutto totalmente dal terremoto del 1693. Del manufatto esistono solo descrizioni seicentesche che riferiscono di una struttura a quattro torri merlate, con alte mura e feritoie, due piazze d’armi, fossati e dimore interne. La città rinacque con la fisionomia del trionfante settecento, mentre il quartiere sul colle di Ibla mantiene la sua struttura medioevale con appariscenze barocche che ancora oggi stupiscono i visitatori.<br/> <img src="http://www.ingegnicultura.it/public/immagini/donnafugata.jpg" alt="" align="right" height="111" width="150"/>Sempre nel territorio di Ragusa si trova la più famosa e nobile dimora ottocentesca con l’aspetto di un’imponente fortezza</span> medioevale: il <span style="font-weight: bold;">castello di Donnafugata</span>. La struttura occupa una superficie di circa 2500 metri quadrati e le sue origini risalgono probabilmente all’anno mille, sotto gli arabi. Sulla vecchia struttura, carica di storie affascinanti, il barone Corrado Arezzo, alla fine dell’ottocento ne ingrandì la costruzione creandovi intorno una dimora gentilizia con ben 122 stanze, un grande parco, un coffee house e un labirinto. Dall’ingresso del cortile lo spazio è scandito dalle pareti dell’androne con volte in pietre da taglio, mentre l’accesso alla grande scala in lucida pietra nera con in cima la sala degli stemmi è tenuto a guardia da due armature di imponenti cavalieri del seicento. Una miriade di stemmi castellani tappezzano le pareti con i simboli della nobiltà italiana ed isolana. La camera della regina, Bianca di Navarra, ha ancora il pavimento arabo a disegni geometrici e il letto nascosto in una nicchia. Imponenti, infine, gli specchi ove si riflettono all’infinito i manichini stupendi della famiglia e i cristalli dei lampadari ormai opacizzati dal tempo.</p>
<p style="text-align: justify;">La porta di San Biagio, con la sua bellissima statua di marmo, apriva l’accesso al <span style="font-weight: bold;">Castello di Comiso</span>. Accanto a questa porta sorge l’antico castello, Palazzo dei Naselli, dimora prebarocca costruita su un antico edificio religioso, un battistero bizantino, e poi trasformato in torre ottagonale di difesa. Trattasi di un vero e proprio palinsesto di fabbriche di varia epoca, la cui parte centrale è dovuta alla ricostruzione settecentesca. In esso sono evidenti i segni del passaggio da castello feudale a dimora baronale. Muraglie bastionate con possenti torri dalle strette feritoie, arricchiti da grandi finestre con frontoni rinascimentali, imponevano al maniero l’aspetto del palazzo fortificato. Signore del castello di Comiso fu nel XII secolo Berligheri, nel XIII Giovanni Chiaramonte e nel 1408 Bernardo Cabrera. Imponenti opere di rifacimento avvengono nel castello nel XV-XVI secolo ad opera dei Naselli che utilizzarono l’ex struttura come torre inserendola in un funzionale sistema di difesa. Sotto questa famiglia si costruirono le prime residenze fuori del recinto fortificato e nell’ala nuova del loggiato si realizzò il mastio quadrangolare. Il terremoto del 1693 non risparmiò il castello, la cui ricostruzione avvenne nel 1724. Con la dominazione borbonica il manufatto rimase abbandonato finchè nel 1841 una parte di esso fu trasformata in teatro comunale. Oggi conserva buona parte dell’impianto medioevale: interessanti due porte a sesto acuto in stile gotico chiaramontano.</p>
<p style="text-align: justify;">Nel centro abitato di <span style="font-weight: bold;">Vittoria</span> trovasi il <span style="font-weight: bold;">Palazzo dei conti</span> ,restaurato di recente e oggi sede museale. L’edificio a pianta rettangolare si eleva su due piani senza linea di marcapiano e cornice di coronamento. Delle larghe paraste scandiscono il prospetto a cui fanno contrasto piccoli stipiti con piattabande. Gli ambienti interni sembrano seguire un rigoroso ordine simmetrico con un vano d’ingresso centrale che presenta una pregevole trifora di sapore cinquecentesco. Ha subito negli anni numerosi rifacimenti e adattamenti. Sembra, comunque, che questo palazzo che ospitò nel 1643 il Conte di Modica Giovanni Alfonso Enriquez, viceré di Sicilia e di Napoli, sia stato costruito su un manufatto presistente che condizionò la nuova progettazione.</p>
<p style="text-align: justify;">Ad <span style="font-weight: bold;">Acate</span> l’intero abitato è caratterizzato dalla imponente struttura del c<span style="font-weight: bold;">astello dei principi di Biscari</span>. E’ stato il barone Guglielmo Raimondo del Castello che nel 1424 ha fatto costruire il palazzo Biscari nella piazza più importante del paese. L’edificio che si conserva tuttora nelle parti principali asseconda il movimento della piazza con le due torri laterali. Di impianto rettangolare, si snoda intorno al cortile quadrangolare con due eleganti loggette ed una piccola icona quadrangolare di sapore quattrocentesco. Si sviluppa in due elevazioni: il palazzo fortificato ha un recinto e merlature ghibelline sulle torri e conserva al piano terreno i disimpegni per la cavalleria, le dispense e le attrezzature mentre al piano elevato accoglie la zona nobile del maniero. Androne, scala ed ambienti di rappresentanza si susseguono in suggestiva sequenza. Nel seicento il principe Agatino Paternò Castello lo trasformò in Palazzo principesco. Dopo il sisma del 1693 venne restaurato ed oggi è di proprietà pubblica ed è utilizzato per manifestazioni culturali, museo e visite turistiche. <span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Il <span style="font-weight: bold;">Castello di Terravecchia di Giarratana</span> si trova alle sorgenti del fiume Irminio, nell’area dell’antico oppidum di Ceratanum, noto anche a Cicerone. Il castello dovette esistere fin dal 1195 e fu completamente distrutto dal sisma del 1693. Occupava la parte più alta e più inaccessibile dello stesso colle dove in seguito si è sviluppato l’attuale paese. I pochi resti del manufatto occupano lo sperone vulcanico nelle vicinanze di Monte Lauro.<br/> <br/> Altri antichi castelli di cui non resta traccia, risalenti al 1366, si trovavano a <span style="font-weight: bold;">Monterosso Almo e a Dirillo</span> in rovina già alla metà del XVI secolo, ma in presenza di pochi ruderi, sulle loro planimetrie è possibile formulare solo delle ipotesi.</span><span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><img src="http://www.ingegnicultura.it/public/immagini/chiaram01s.jpg" alt="" align="left" height="114" width="150"/>Nel centro urbano di <span style="font-weight: bold;">Chiaramonte Gulfi</span>., nel quartiere <span style="font-weight: bold;">Baglio</span>, una <span style="font-weight: bold;">porta in pietra è l</span>’<span style="font-weight: bold;">unico avanzo dell’antico castello</span> risalente probabilmente al XII secolo, ricostruito dai Chiaramonti, conti di Modica nel XIII-XIV secolo. L’antico castello occupava la parte alta dell’acrocoro che fu integrata da pezzi di murature perimetrali che lo rendevano inaccessibile dalla parte di levante e mezzogiorno, mentre da occidente e settentrione una muraglia lo delimitava interamente. All’interno sorgeva una torre maestosa con grandi finestre nella parte alta coronata da merli ed affiancata da grossi baluardi. Oggi le poche vestigia che il terremoto ha risparmiato sono una cisterna a forma cilindrica e qualche rudere. Il castello fu centro dell’attività politica dei Chiaramonti.</span><span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">L’affascinante viaggio tra i castelli iblei non può non prevedere una visita ai resti del <span style="font-weight: bold;">palazzo Marchionale</span> nel parco della Forza di <span style="font-weight: bold;">Ispica</span>. I resti sopravvissuti consentono una lettura ricostruttiva dell’impianto. Esso è circondato da una poderosa cinta muraria in buona parte conservata, ha due corti acciottolate, diversi ambienti, una torre di cui restano le fondazioni dei muri perimetrali. All’interno dell’area fortificata sono presenti le scuderie di palazzo, un mulino e una conceria, i resti della chiesa dell’Annunziata, una via gradinata, case rupestri ed il “centoscale” un tunnel sotterraneo e gradinato per attingere l’acqua.</span><span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Nel centro abitato di <span style="font-weight: bold;">Scicli</span>, sulla cresta del colle Castellaccio, si trova il <span style="font-weight: bold;">castello dei "tre cantoni</span>", risalente al XIII secolo, senza escludere un’origine più antica.. Il castello è diviso in due nuclei difensivi ben definiti. Uno, la fortezza grande denominata Maggiore, è riconoscibile dalle rovine delle muraglie e l’altro, il castello minore, detto Lo Steri e poi dei tre cantoni, è posto nella parte alta a dominare con la sua posizione tutta la città ed il territorio. Nell’ambito delle evoluzioni e delle architetture fortificate siciliane rappresenta un unicum per via anche della grande roccaforte triangolare, rafforzata sul lato orientale da un fossato di sbarramento che taglia la rupe, isolando l’intero complesso. La struttura perimetrale della fortificazione è piuttosto sontuosa, realizzata con un’antica tecnica muraria “ad empleton”.</span><span style="font-family: Arial;"><br/></span></p>
<p><span style="font-family: Arial;">Concludiamo il nostro viaggio a <span style="font-weight: bold;">Pozzallo</span> nel centro urbano dove è ubicata la <span style="font-weight: bold;">torre Cabrera</span> risalente alla fine del XIV secolo, interamente conservata, affacciata sul mare che sovrasta per altezza e volumetria le costruzioni vicine. Furono i Chiaramonti che volendo proteggere il caricatore di Pozzallo dalle incursioni dei corsari, decisero di far costruire la grande torre di difesa. A pianta quadrata, formata da tre piani, l’edificio raggiunge un’altezza di oltre 30 metri e ogni piano è diviso in due vasti ambienti rettangolari. Conserva ancora delle porte molte antiche, probabilmente coeve alla costruzione quattrocentesca, con archi sovrastati dagli stemmi dei Cabrera.<br/> Restaurato e ristrutturato nel colore naturale della pietra arenaria è stato trasformato nella destinazione d’uso per essere adibito a scopi culturali e turistici.<br/></span></p> Eventi. Presentazione volume "L'Isola del viaggio" a Modica ,"Carte di Sicilia in mostra" a Ragusatag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-10-06:3900264:Topic:480482012-10-06T10:23:56.751Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<div class="discussion"><div class="description"><div class="xg_user_generated"><p>Sabato 6 ottobre</p>
<p>A Modica come a Ragusa due eventi di grande rilievo culturale, legati da un un unico filo conduttore: la Sicilia Antiqua, ovvero la Sicilia del Mito. </p>
<p>Entrambi gli eventi sono sostenuti dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa.</p>
<p>A Modica alle ore 18,30 ,presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso, nell'ambito della rassegna di IngegniCulturaModica "Arte e Cultura tra Museo…</p>
</div>
</div>
</div>
<div class="discussion"><div class="description"><div class="xg_user_generated"><p>Sabato 6 ottobre</p>
<p>A Modica come a Ragusa due eventi di grande rilievo culturale, legati da un un unico filo conduttore: la Sicilia Antiqua, ovvero la Sicilia del Mito. </p>
<p>Entrambi gli eventi sono sostenuti dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa.</p>
<p>A Modica alle ore 18,30 ,presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso, nell'ambito della rassegna di IngegniCulturaModica "Arte e Cultura tra Museo & Territorio"verrà presentato il volume "L'isola del viaggio" di Francesca Gringeri Pantano pubblicato da Domenico Sanfilippo Editore, nonchè catalogo del Museo dei Viaggiatori in Sicilia di Palazzolo Acreide.</p>
<p>Il testo sulle "<strong><span style="color: #800000;">tracce di Houel</span></strong>"è frutto di ricerche e annotazioni, spesso corredate da carte geografiche e disegni di chi tra Settecento e Ottocento intraprese il viaggio in Sicilia attratto dalle antichità classiche, lasciando una valida e insostituibile testimonianza grafica e descrittiva di conoscenza storico-sociale .</p>
<p>A Ragusa all'interno del piano nobiliare della sede centrale della Banca Agricola Popolare di Ragusa nell'ambito della manifestazione nazionale "Invito a Palazzo" si svolgerà la seconda edizione della mostra sulle" <span style="color: #800000;"><strong>tracce dei cartografi</strong>"</span> Sicilia Antiqua-Carte di Sicilia in mostra".</p>
<p>La mostra-evento sarà fruibile solo oggi dalle ore 9,30 fino alle 20. Si tratta dell'esposizione di oltre 70 carte geografiche e mappe della Sicilia antica, realizzate tra il '500 e l'800.</p>
<p>Le mappe raffigurano l'area del Val di Noto, le vedute sono quelle del territorio ibleo raccontate e disegnate dai viaggiatori stranieri del Grand Tour che nel 1600 hanno scoperto l'isola.</p>
<p>Entrambi gli appuntamenti hanno la pretesa di accogliere un rilevante numero di appassionati di cultura ed arte.</p>
<p>Il Grand Tour per la Sicilia è un mito in positivo veramente riconosciuto e che ha attirato, nel corso dei secoli i più grandi studiosi europei a frequentare le nostre terre e ad innamorarsi di quella classicità che era l’unica visibile.</p>
<p>Su questo mito, non costruito da noi, ma fortunatamente da tedeschi, inglesi, francesi, e da tutti i grandi viaggiatori giunti in Sicilia per il Grand Tour, si sono formati i più grandi architetti ed archeologi dell’ottocento, ed è questo mito che è stato riportato in tutta l’Europa e trasferito non soltanto in studi ancora oggi splendidi, ma nell’architettura stessa delle grandi città europee. Questo è il mito che tutta l’Europa conosce ed apprezza, abbinandolo sistematicamente alla Sicilia.</p>
<p>Mario Incatasciato</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061608648?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061608648?profile=original" width="500"/></a></p>
</div>
</div>
</div> Modica tavola rotonda su "Il restauro degli altari in legno policromo della Chiesa di San Paolo"tag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-09-19:3900264:Topic:479092012-09-19T20:08:12.598Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>Nell’ambito della rassegna “Arte e Cultura tra Museo & Territorio” organizzata dall’associazione IngegnCulturaModica, ente gestore del Museo Campailla, sabato 22 settembre si terrà il secondo appuntamento in scaletta.</p>
<p>Tema della serata, una conversazione d’arte sul restauro degli altari della Chiesa di San Paolo, che si terrà all’interno del sito religioso alle ore 18,30 . A seguire presso il Museo “Tommaso Campailla” l’inaugurazione di una mostra personale di scultura di…</p>
<p>Nell’ambito della rassegna “Arte e Cultura tra Museo & Territorio” organizzata dall’associazione IngegnCulturaModica, ente gestore del Museo Campailla, sabato 22 settembre si terrà il secondo appuntamento in scaletta.</p>
<p>Tema della serata, una conversazione d’arte sul restauro degli altari della Chiesa di San Paolo, che si terrà all’interno del sito religioso alle ore 18,30 . A seguire presso il Museo “Tommaso Campailla” l’inaugurazione di una mostra personale di scultura di Simone Incorvaia.</p>
<p>Come è noto la Chiesa di San Paolo sita in uno dei quartieri più antichi della città di Modica, il Casale, è stata per molti anni lasciata all’incuria e all’abbandono e solo di recente in seguito agli interventi manutentivi di recupero e restauro è stata riaperta al pubblico ed al culto.</p>
<p>L’associazione Ingegni Cultura nell’intento di concorrere alla valorizzazione di un antico quartiere che vede al suo interno oltre che il museo “T. Campailla” con l’ex ospedale, l’auditorium Pietro Floridia, la caserma dei Carabinieri con il convento dei Carmelitani di recente inaugurati , la Chiesa del Carmine, ha ritenuto di “adottare” la Chiesa di San Paolo, con l’omonimo quartiere, organizzando al suo interno molte delle iniziative ed attività sociali programmate.</p>
<p>Protagonisti della serata di sabato 22 i titolari della VincassRestauri , dott. Danilo Mendola specialista in decorazione e restauro ed il m.tro d’arte Giuseppe Romano distintisi nella città della Contea per aver restaurato, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa, gli altari in legno policromo della Chiesa di San Paolo e per aver operato indagini non invasive e foto, per la messa in sicurezza della Chiesa di Santa Maria del Soccorso.</p>
<p>Diversi i restauri conservativi operati dagli stessi in elementi architettonici di prospetti di Palazzi , di cripte di chiese e conventi, di sculture religiose delle province di Caltanissetta ed Agrigento.</p>
<p> I lavori saranno coordinati dall'ing. Simona Incatasciato esperto di economia del recupero e della valorizzazione dei beni culturali, responsabile a Modica di IngegniCultura, laboratorio di progettazione e servizi per l'ingegneria e i beni culturali.</p>
<p>Nella stessa serata alle ore 19,30 nei locali del Museo “ T. Campailla” sarà inaugurata la speciale mostra personale di scultura del ceramista di Gela Simone Incorvaia che presenterà la sua collezione di opere in terracotta riprodotti con pigmenti usati dall’arte greca dal VI al IV secolo a.C.</p>
<p>Ha già esposto al Macef di Milano, a Taormina e a Parigi, Palazzo dei Congressi</p>
<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061608741?profile=original"><img width="750" class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061608741?profile=RESIZE_1024x1024" width="750"/></a></p>