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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La Sicilia com'era : Antichi mestieri : Ombrellai, Arrotini, Barbieri, Accalappiacani






Gli ombrellai
, tipica categoria di artigiani, riparavano ombrelli sostituendo bacchette rotte e manici
spezzati, eseguendo anche rattoppi alla stoffa. Questi erano chiamati
anche "conzapiatterutte", poiché riparavano con tecniche particolari
piatti e tegami di tela filati o spaccati. Gli ombrellai giravano
soprattutto nelle giornate piovose, eseguendo il loro lavoro dinanzi
alle case dei richiedenti.

Altra categoria erano
gli arrotini, artigiani che giravano per le vie del paese annunciando il loro
passaggio con il grido "iamafuorbece", cioè mola forbici, dotati di una
mola smeriglio, il cui moto rotatorio era determinato da un pedale che
azionava una grossa ruota di legno che trasmetteva il movimento
all'intero congegno. Oggi l'arrotino esiste ancora ma dispone di mezzi
più moderni, anche se la struttura fondamentale del congegno è identica
alla precedente.

Altri artigiani considerati di categoria più elevata erano
i barbieri, i cui saloni nel passato non erano molto affollati, poiché i clienti
andavano a farsi radere una volta o due alla settimana, preferibilmente
il sabato e la domenica. Molti si facevano crescere anche i baffi, ad
eccezione dei sacerdoti che si radevano anche i baffi, consuetudine che
si diffuse anche tra il laicato, specie dopo la prima guerra mondiale
per imitazione degli emigrati americani che importavano quella moda da
oltre oceano.
I barbieri oltre che di barba e capelli si occupavano anche di altre attività soprattutto sanitarie, come cavare denti o
applicare sanguisughe (che in tempi andati si utilizzavano per far
succhiare sangue agli ipertesi). I saloni del tempo erano anche scuole
per strumenti a corda. Infatti, la tradizione vuole che il barbiere
avesse una vocazione innata per la musica, privilegiando quella
operistica. Forse ispirati dal più famoso "Barbiere di Siviglia", per
cui impartiva lezioni di chitarra e mandolino, soprattutto per i
giovani che andavano a trascorrere il tempo libero. I barbieri,
inoltre, essendo buoni suonatori, erano chiamati ad allietare ospiti ed
invitati, in occasione di feste o matrimoni, che allora si svolgevano
rigorosamente in casa.

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Anche
gli accalappiacani facevano parte della schiera degli artigiani del tempo. All'epoca i
cani erano numerosi, poiché ogni agricoltore si cresceva l'animale
fedele per custodire il cascinale, la stalla o la casa e spesso quando
non gli serviva più l'abbandonava per strada.
L'accalappiacani, dipendente comunale, prelevava i cani abbandonati portandoli in un
luogo di raccolta, ove sostavano per alcuni giorni per dare
l'opportunità ad eventuali padroni di richiederne il riscatto. In
mancanza di ritiro la sorte di quelle bestie era segnata.

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