IngegniCulturaModica

Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La Sicilia com'era: Antichi mestieri: Pirriaturi, Ghiarotu, Scappillinu, Priccialaru, Ghiacaturi.

 

 

PIRRIATURI
Il mestiere del pirriaturi prende il nome dalle cave di pietra (pirrere) presenti nel territorio di Nicolosi, dove si trovano i più grossi e compatti
blocchi di basalto. Si trattava di un lavoro molto faticoso che consisteva
nella vera e propria estrazione della pietra e in una sua prima lavorazione
per l’ottenimento di blocchi anche di grandi dimensioni che venivano
utilizzati soprattutto per la costruzione di abitazioni, delle strade e dei
muretti. Il lavoratore si serviva di attrezzi piuttosto rudimentali quali la
mazza
(un grosso martello), u lagnettu (attrezzo affilato con il
quale si intaccava la pietra per indebolirla), u cugnu e u cugnittu
(cunei che si introducevano nelle spaccature della pietra e che servivano ad
allargare la fenditura per arrivare alla vera e propria rottura del blocco
compatto). Anche se attualmente la fatica degli uomini impiegati
nell’estrazione dei massi rimane, importante è l’impiego di macchinari più
moderni

GHIAROTU
Gli intonaci delle abitazioni siciliane, come si può vedere ancora nelle vecchie costruzioni, erano tutti della stessa tonalità di colore: terra
bruciata digradante al rosa intenso. Questo perché veniva usata allo scopo
"a ghiara", che altro non è che finissima lava, simile nella
consistenza alla farina o alla sabbia che si trova nelle viscere della terra
sotto le colate.
Per estrarre questa "sabbia" i ghiaroti scavavano dei
cunicoli di grandezza tale da permettere l’accesso all’uomo, ma anche ad una
particolare specie di muli di piccola statura, i quali venivano abituati a
percorrere soltanto lo stretto cunicolo. Essi riportavano in superficie
sacchi o bisacce contenenti la "polvere colorata" che, mischiata a
calce e a pietrisco lavico, proteggeva le facciate delle abitazioni.
Oggi questa attività estrattiva è stata completamente abbandonata,
soppiantata dai moderni prodotti che, pur cercando di "imitare" il
colore della tradizione, non vi riescono né per la durata né per la
consistenza.

SCAPPIDDINU
Lavorava nella cava di pietra utilizzando lo scalpello, quindi i manufatti da lui realizzati erano più raffinati e precisi di quelli del pirriaturi che
si limitava a sgrossare i blocchi.
L’opera degli scalpellini era vistosamente presente nelle abitazioni, tutte
anticamente fornite di un "porticato", con l’arco in pietra lavica,
che si differenziava per la chiave di volta e per le lavorazioni
laterali. Le parti che costituiscono questi archi non sono tra loro cementate
e tutto l’insieme si regge avendo come perno la chiave di volta.
Grande maestria dunque degli scalpellini che, oltre ad abbellire con fiori,
rami o lettere la struttura, dovevano essere in grado di determinare la
precisa allocazione e grandezza della chiave in relazione all’altezza
dell’arco.

PRICCIALARU
Operaio che con una grande mazza spaccava le pietre che servivano da base per le strade. U priccialisi divideva in due categorie:
"rossu"(grosso) e "nicu"(piccolo).

GHIACATARU
Operaio specializzato per la costruzione della ghiacata cioè la massicciata delle strade, cortili, piazze


 

Visualizzazioni: 447

© 2024   Creato da mario giovanni incatasciato.   Tecnologia

Badge  |  Segnala un problema  |  Termini del servizio