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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La musica popolare siciliana: i canti di lavoro








Introduzione

Dipinto di Gioacchino Cappello

Nata nei campi, o nelle piazze cittadine, la canzone popolare e le sue espressioni musicali, era correlata al ciclo dell’anno
e del lavoro: pescatori, contadini, carrettieri, fornai,
artigiani, vanniatori
, vantavano una cospicua produzione
di canti relativi al loro mestiere.

I canti del lavoro nascevano spontaneamente dall’esigenza di dovere coordinare i lavori di gruppo;

gli antichi mestieri tradizionali come la battitura del gesso, delle fibre, del frumento, avvenivano con
movimenti di percussione, o di trazione in ambito marinaro,
con le vele, la pesca, il trasporto del sale, la
misurazione, con la pesa del frumento, del mosto del sale
ecc… ;

i movimenti ed i ritmi di questi mestieri, producevano spontaneamente un accompagnamento vocale che scaturiva dai gesti e dai ritmi propri di quei lavori.

Vanniatine

La misuratine del frumento

Frauli (fragole)
Ora si ponnu manciari veri frauli, a trentadù grana calaru!
Ora si potranno mangiare vere fragole... sono
scese di prezzo...

Cucuzza (Zucchina)
Viera comu u mieli è! viera comu u mieli è!
Veramente come il miele è, veramente come il
miele è!

Pumadoru (pomodori)
Sciacquatu l'haiu, pumaramuri, a tri grana l'haiu!

Persichi (pesche)
Di Carini sta bedda persica giannulidda!
Di Carini questa bella pesca giallina!

Favi (fave)
Chi beddi favi ca sunnu curti e chini e vi vinnu a sè grana sti favi!
Che belle fave, sono corte e piene e ve le
vendo a sei grani queste fave!

Nomu di Diu, avemu unu e unu e dui,

avemu tri, e
unu quattro, cincu avemu…

..sei, setti, ottu,

e novi e tagghiala!
 

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