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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Luoghi d'arte fruibili ed accessibili

L’arte, in tutte le sue manifestazioni, è un linguaggio e quindi una forma di comunicazione. Come atto comunicativo deve essere accessibile
e fruibile da tutti
La fruizione delle risorse museali è una parte importante della formazione culturale di ogni individuo. La disabilità, temporanea o
permanente, non dovrebbe costituire un ostacolo o essere motivo di
esclusione per nessuno.

Queste possono sembrare riflessioni scontate. Ma l’accessibilità, nei diversi modi in cui la si può intendere, costituisce uno degli elementi di discriminazione del nostro tempo; un fattore di resistenza che i normodotati affrontano con le loro “ integrità “, i disabili devono
affrontare quotidianamente con le loro limitazioni.

Il termine “ accessibilità “ ha diverse sfaccettature : in generale si intende l’insieme delle caratteristiche spaziali organizzate che consentono una fruizione agevole, in condizione di autonomia, dei luoghi e l’esperienza di zone e strutture adibite al pubblico da parte di un’utenza cosiddetta “ ampliata “. Pertanto le
persone con necessità particolari o con difficoltà sensoriali non
dovrebbero sentirsi “ soggetti di speciali attenzioni “, ma tutti,
abili e non abili, dovrebbero essere in grado di fruire pienamente di
un ambiente, di uno spazio e di una struttura in cui si trovano : per
questo motivo sarà importante adottare anche nel museo soluzioni
funzionalmente accessibili al maggior numero di utenti.

Per le persone con disabilità motorie l’accessibilità coincide per lo più con l’abbattimento delle barriere architettoniche, ossia degli ostacoli fisici ( gradini, accessi, passaggi stretti, pendenze eccessive, ostruzioni, etc. ) .

Per i disabili motori, almeno sulla carta, l’accessibilità è un diritto acquisito, per i disabili visivi, non vedenti e ipovedenti, l’accessibilità è tutt’altro che riconosciuta e tanto meno realizzata.

Nell’ambito della fruizione museale ad esmpio le barriere più note e percepibili sono quelle fisiche, poiché la disabilità motoria è quella più conosciuta e per la quale interventi architettonici sono stati fatti e continuano ad essere realizzati su edifici antichi e di moderna
costruzione ( rampe, scivoli, ascensori, ecc. ).

La fruizione dei musei da parte dei disabili visivi richiederebbe, invece, l’abbattimento delle barriere sensoriali-percettive, non meno pericolose di quelle architettoniche per i disabili motori. Per esempio nei musei i pannelli e le etichette sono spesso
illeggibili, per il carattere troppo piccolo, o non opportunamente
differenziato rispetto allo sfondo, senza contrasto cromatico, con
sovrapposizione di immagini, collocati ad altezze eccessive o
illuminati in modo inadeguato.

Queste sono soltanto alcune barriere percettive che gli ipovedenti possono incontrare in uno spazio museale. Ancora , nei musei spesso è negata la possibilità di fruire di descrizioni in braille o parlate delle opere, non sono disponibili
pannelli, mappe o cartine in rilievo, non ci sono percorsi audio
guidati, strisce di segnalazione del percorso museale o visite guidate
con personale specializzato e con adeguate conoscenze tiflologiche, ed
inoltre è negata la possibilità di “ toccare reperti e opere “.
Per agevolare le persone non vedenti nella fruizione e per garantire
accessibilità, non basta, però, che il museo metta a disposizione testi
trascritti in codice braille, un percorso tattile plantare, guide per
l’orientamento, mappe tattili e altri ausilii tecnici ( come caratteri
sufficientemente visibili in large print ) e a rilievo; ma la cosa
fondamentale e più importante è non negare di “ poter toccare “,
laddove sia possibile nel rispetto dell’opera esposta : in questo modo
ogni sfumatura tattile arricchisce il bagaglio cognitivo ed estetico
del visitatore diversamente abile.

Un tempo i ciechi scendevano in piazza per rivendicare il diritto alla pensione e all’indennità di accompagnamento. Oggi avvertono fortemente il bisogno di accedere all’arte e ai beni culturali in genere perché sanno che essi sono essenziali ai fini di una formazione integrale della persona.

I ciechi oggi non chiedono solo di rimuovere il divieto di toccare ma chiedono anche che all’interno di ogni museo sia strutturato un percorso dedicato ai non vedenti lungo il quale siano collocate le opere che possono essere toccate con le rispettive informazioni storiche e tecniche.


In questo modo, oltre ad incoraggiare la riflessione e la sensibilità nei confronti della cultura dell’accessibilità, si viene a disporre di una conoscenza panoramica ed approfondita dei siti culturali con qualche soluzione di accessibilità.

Noi come associazione di questi problemi ce ne vogliamo far carico, prima per evidenziarli poi per rimuoverli.

Mario Incatasciato





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