Forum Ambiente ed Energia - IngegniCulturaModica2024-03-29T15:11:32Zhttp://ingegniculturamodica.ning.com/group/ambienteedenergia/forum?groupUrl=ambienteedenergia&feed=yes&xn_auth=no“Mangiare sano” fa rima con “orto urbano”tag:ingegniculturamodica.ning.com,2012-04-14:3900264:Topic:461692012-04-14T05:40:24.022ZSimona Incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/SimonaIncatasciato
<div class="social"><div class="social4i" style="height: 29px; float: left;"><div class="social4in" style="height: 29px; float: left;"><div class="socialicons s4fblike" style="float: left; margin-right: 10px;"></div>
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<p><img alt="" class="size-full wp-image-95199 alignleft" height="416" src="http://www.tafter.it/wp-content/uploads/2012/04/orto.jpg" title="orto" width="567"></img> Che l’alimentazione è alla base della nostra salute è una consapevolezza arcaica che, solo dopo il dannoso boom del <strong>junk food</strong> e dei <strong>cibi pronti</strong>,…</p>
<div class="social"><div class="social4i" style="height: 29px; float: left;"><div class="social4in" style="height: 29px; float: left;"><div class="socialicons s4fblike" style="float: left; margin-right: 10px;"></div>
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<p><img class="size-full wp-image-95199 alignleft" title="orto" src="http://www.tafter.it/wp-content/uploads/2012/04/orto.jpg" alt="" height="416" width="567"/>Che l’alimentazione è alla base della nostra salute è una consapevolezza arcaica che, solo dopo il dannoso boom del <strong>junk food</strong> e dei <strong>cibi pronti</strong>, stiamo lentamente riscoprendo.<br/> Sembra infatti che i consumatori italiani abbiano voglia di tornare a <strong>sapori genuini e sani</strong>, così come testimonia la forte crescita della vendita di <strong>prodotti biologici</strong> nel nostro Paese, che <strong>dal 2000 al 2010</strong> è triplicata e continua a crescere.<br/> Il <strong>costo</strong> dei prodotti cosiddetti “bio” è tuttavia <strong>dal 5 al 10%</strong> maggiore rispetto alla media, e attualmente resta appannaggio di una ristretta cerchia di popolazione.<br/> Per mangiare cibi sicuri e naturali senza eccedere nella spesa non ci sono tuttavia solo i <strong>produttori che effettuano vendita al dettaglio</strong>, i <strong>negozi specializzati</strong> o la <strong>grande distribuzione</strong>, che si è aperta ultimamente a questo mercato, ma esistono anche le piccole realtà degli <strong>orti urbani.</strong><br/> L’idea di realizzare piccole coltivazioni all’interno del tessuto cittadino è riconducibile ai <strong>“kleingarten” di Lipsia</strong> destinati ai bambini e ai <strong>“jardins ouvriers” francesi</strong> risalenti all’<strong>Ottocento,</strong> ma la riscoperta si è avuto negli <strong>anni ’80</strong> come fenomeno sociale in risposta alla <strong>crisi economica</strong> dell’epoca.<br/> Oggi gli orti urbani si stanno moltiplicando grazie all’accresciuta sensibilità verso i temi della <strong>sostenibilità ambientale</strong>, di <strong>riqualificazione degli spazi cittadini</strong>, di <strong>risparmio economico</strong> e <strong>sicurezza alimentare.</strong> Secondo una ricerca effettuata dalla società di studi economici <strong>Nomisma</strong>, sarebbero <strong>più di 18 milioni i detentori di orti in Italia</strong> ed esperienze degne di nota sono presenti da Nord a Sud.<br/> Esiste persino un <strong><a href="http://www.campagnamica.it/stili-sostenibili/progetto-nazionale-orti-urbani">progetto nazionale di Orti Urbani</a></strong>sostenuto dalla fondazione <strong>Campagna Amica</strong>, in collaborazione con <strong>Coldiretti</strong>, che raccoglie le diverse realtà che aderiscono al vademecum stilato: tra i principi cui attenersi è richiesta la predilezione nella coltivazione di ortaggi e frutta caratteristiche del luogo, tutelando la biodiversità e rispettando la stagionalità dei prodotti. Agli orti aderenti è inoltre richiesto di aprirsi ad attività didattiche volte a favorire la cultura del biologico, escludendo il ricorso a fitofarmaci e sottoponendosi ai controlli di Campagna Amica.<br/> Anche <strong>Italia Nostra</strong> e l’<strong>ANCI</strong> hanno sposato questa attività firmando nel <strong>2008</strong> un <strong>protocollo d’intesa</strong> che impegna i vari Comuni che aderiranno al progetto ad attenersi a <a href="http://www.tafter.it/wp-content/uploads/2012/04/orti_urbani_linee_guida.pdf"><strong>linee guida</strong></a> comuni stilate dalla <strong>Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia</strong>. L’obiettivo principale è quello di reintrodurre nella società odierna la cultura del mangiare genuino, riscoprendo tradizioni parti integranti della nostra cultura e utilizzando in modo sostenibile il suolo. Le indicazioni fornite cui devono attenersi gli orti partecipanti sono in gran parte specifiche tecniche atte a garantire una corretta coltivazione, come la fornitura idrica, lo smaltimento dei rifiuti, la limitazione dell’impatto antropico, ma non mancano misure volte ad armonizzare gli orti con la valenza storica e architettonica dello spazio e a selezionare le specie più adatte alla coltivazione. In queste realtà si adotta inoltre il metodo del <strong>”pick your own”:</strong> esiste infatti la possibilità per i consumatori di scegliere i prodotti freschi direttamente dalle piante, raccogliendoli di mano propria; tale sistema self service, insieme alla riduzione al minimo della filiera, garantisce un abbattimento consistente dei prezzi.<br/> I vantaggi offerti da queste attività sono stati riconosciuti dunque anche da molte amministrazioni locali che, oltre ad aderire a <strong>iniziative nazionali</strong> come quelle sopra citate, adottano pure decisioni volte a favorire la nascita e la valorizzazione degli orti urbani. I comuni di <strong>Padova, Vicenza, Torino, Milano, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari</strong>, ma anche <strong>Senigallia, Cesena, Massa Marittima</strong> e molti altri hanno infatti emanato <strong><a href="http://www.tafter.it/2012/01/18/un-orto-per-uscire-dalla-crisi/">ordinanze</a></strong> volte all’affidamento di orti cittadini ad <strong>associazioni di anziani, disabili</strong>, ma anche di <strong>semplici volontari</strong> desiderosi di tornare a gustare sapori autentici, di cui è nota la provenienza e la modalità di coltivazione.<br/> Gli orti urbani sono perciò a tutti gli effetti <strong>realtà virtuose</strong> che garantiscono cibi freschi e sani a basso costo, favorendo l’abbellimento degli spazi e la socialità, e dando un importante contributo al miglioramento della qualità della vita.</p>
<p>Articolo di Roberta Pisa su <a href="http://www.tafter.it">http://www.tafter.it</a></p> Bottiglie di plastica al posto dei mattonitag:ingegniculturamodica.ning.com,2011-11-30:3900264:Topic:432212011-11-30T19:28:33.000Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p><span id="evid"><a href="http://www.corriere.it/ambiente/11_novembre_30/case-plastica-burchia_4ed0abf8-1b48-11e1-915f-d227e00dc4bd.shtml#"><img border="0" src="http://dizionari.corriere.it/images/info.gif" style="height: 26px; width: 26px; margin: -20px 0 0 -20px; xg-p: absolute; display: inline;" title="Esplora il significato del termine: La casa con le bottiglie di plastica (Afp)La casa con le bottiglie di plastica (Afp) MILANO - Come fare di necessità virtù: per proteggere l’ambiente e risolvere la carenza di alloggi, in Nigeria hanno iniziato a costruire case fatte di bottiglie di plastica. Con il nuovo materiale gli edifici sono più stabili di quelli realizzati in calcestruzzo, in grado di resistere a terremoti, incendi e persino proiettili. Quello che può sembrare «arte moderna» agli occhi dei più scettici, è invece un ambizioso progetto edilizio in realizzazione nel Paese dell’Africa occidentale. Con il materiale da costruzione decisamente non convenzionale un gruppo ambientalista vuole risolvere così due problemi in un colpo solo. Da un lato, le bottiglie di plastica che coprono le strade e intasano i canali delle popolose città vengono riciclate con la costruzione delle case. Allo stesso tempo, il progetto intende risolvere il grosso problema dell’abitazione. Ancora oggi sono infatti milioni i nigeriani senza un tetto. PRIMO DI UNA LUNGA SERIE - Il prototipo si trova poco lontano dal villaggio di Sabon Yelwa a Kaduna, nella Nigeria settentrionale. Il progetto è a buon punto. Iniziato da un’organizzazione non governativa, la Dare (Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili), con l’assistenza di esperti londinesi, gli operai hanno ormai alzato le mura; la casa è completa al 70 per cento. «È la prima casa in Africa costruita con delle bottiglie», ha raccontato all’Afp l’iniziatore del progetto, Christopher Vassiliu. «Potrebbe contribuire a risolvere l’esigenza abitativa del Paese e ripulire l’ambiente pesantemente inquinato». Sotto certi aspetti l’edificio è già di per sé una meraviglia e dovrebbe essere il primo di una lunga serie. Una volta finito, infatti, verranno addestrati muratori che in futuro avranno il compito di realizzare strutture simili. BOTTIGLIE RIEMPITE - A prima vista l’insolito edificio, con 58 metri quadrati di spazio e dotato di due camere da letto, cucina, patio, bagno e toilette, sembra una comune casetta. Tuttavia, al posto delle pietre sono state utilizzate bottiglie di plastica tappate, riempite con la sabbia, del peso di circa tre chili. Le bottiglie sono impilate in strati e legate tra di loro da un’intricata rete di corde. Fango e cemento completano l’opera e forniscono ulteriore sostegno. Dalle pareti intonacate sporgono poi i tappi di vari colori che danno a tutto l’insieme un aspetto davvero originale. ECO, SOLIDA, ANTISISMICA - Secondo i dati forniti dal coordinatore del progetto, Yahaya Ahmad, le bottiglie riempite con la sabbia sono più stabili dei comuni blocchi di cemento. Insomma, la casa delle bottiglie non solo è ecologica, ma estremamente solida, fatta per durare negli anni e, grazie alla sabbia compatta, venti volte più resistente di una struttura di mattoni. Gli altri vantaggi: «L’edificio è a prova di fuoco, antiproiettile e antisismico», spiega Ahmad. Oltre a ciò, la costruzione di una casa di bottiglie è tre volte meno costosa che quella di una casa normale - l’equivalente di circa 10 mila euro. La sabbia funge poi da isolante termico. «All’interno regna una temperatura costante intorno ai 18 gradi, ideale per ripararsi dal sole tropicale». PICCOLO PASSO - La costruzione è iniziata a giugno. Per realizzarla sono servite circa 14 mila bottiglie di plastica, bottiglie che in Nigeria non sembrano davvero mancare. Molte arrivano dai tanti hotel, dagli uffici consolari e dai ristoranti vicini. La casa di bottiglie è stata concepita affinché non produca gas serra: è completamente alimentata da pannelli solari e da biogas. «La Nigeria ha un enorme problema di immondizia e di carenza energetica», ha detto l’ambientalista britannica Katrin Macmillan, «e questo progetto è un piccolo passo nella giusta direzione». IMMONDIZIA - Secondo le stime degli esperti, la Nigeria (con una popolazione che supera i 160 milioni), produce ogni giorno una montagna spazzatura di tre milioni di bottiglie di plastica. Allo stesso tempo nel vasto Paese mancano circa 16 milioni di abitazioni, la cui costruzione costerebbe l’equivalente di 226 miliardi di euro, ha calcolato la nigeriana Federal Mortgage Bank. Intanto il prossimo progetto è già stato avviato: a gennaio inizieranno i lavori di ampliamento della scuola elementare di Suleja, nei pressi della capitale Abuja. Qui verranno utilizzate 200 mila bottiglie di plastica. Elmar Burchia"></img></a></span></p>
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<div class="thumb-dida box-img left foto-h-left" title="La casa con le bottiglie di plastica (Afp)"><img align="left" alt="La casa con le bottiglie di plastica (Afp)" border="0" height="140" src="http://images2.corriereobjects.it/Media/Foto/2011/11/30/caseplastica--180x140.jpg?v=20111130132051" title="La casa con le bottiglie di plastica (Afp)" width="180"></img> <span class="dida_bt_article"><span>La casa con le bottiglie di plastica (Afp)</span></span></div>
<p>MILANO - Come fare di necessità virtù: per proteggere l'ambiente e risolvere la carenza di alloggi, in Nigeria…</p>
<p><span id="evid"><a href="http://www.corriere.it/ambiente/11_novembre_30/case-plastica-burchia_4ed0abf8-1b48-11e1-915f-d227e00dc4bd.shtml#"><img src="http://dizionari.corriere.it/images/info.gif" title="Esplora il significato del termine: La casa con le bottiglie di plastica (Afp)La casa con le bottiglie di plastica (Afp) MILANO - Come fare di necessità virtù: per proteggere l’ambiente e risolvere la carenza di alloggi, in Nigeria hanno iniziato a costruire case fatte di bottiglie di plastica. Con il nuovo materiale gli edifici sono più stabili di quelli realizzati in calcestruzzo, in grado di resistere a terremoti, incendi e persino proiettili. Quello che può sembrare «arte moderna» agli occhi dei più scettici, è invece un ambizioso progetto edilizio in realizzazione nel Paese dell’Africa occidentale. Con il materiale da costruzione decisamente non convenzionale un gruppo ambientalista vuole risolvere così due problemi in un colpo solo. Da un lato, le bottiglie di plastica che coprono le strade e intasano i canali delle popolose città vengono riciclate con la costruzione delle case. Allo stesso tempo, il progetto intende risolvere il grosso problema dell’abitazione. Ancora oggi sono infatti milioni i nigeriani senza un tetto. PRIMO DI UNA LUNGA SERIE - Il prototipo si trova poco lontano dal villaggio di Sabon Yelwa a Kaduna, nella Nigeria settentrionale. Il progetto è a buon punto. Iniziato da un’organizzazione non governativa, la Dare (Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili), con l’assistenza di esperti londinesi, gli operai hanno ormai alzato le mura; la casa è completa al 70 per cento. «È la prima casa in Africa costruita con delle bottiglie», ha raccontato all’Afp l’iniziatore del progetto, Christopher Vassiliu. «Potrebbe contribuire a risolvere l’esigenza abitativa del Paese e ripulire l’ambiente pesantemente inquinato». Sotto certi aspetti l’edificio è già di per sé una meraviglia e dovrebbe essere il primo di una lunga serie. Una volta finito, infatti, verranno addestrati muratori che in futuro avranno il compito di realizzare strutture simili. BOTTIGLIE RIEMPITE - A prima vista l’insolito edificio, con 58 metri quadrati di spazio e dotato di due camere da letto, cucina, patio, bagno e toilette, sembra una comune casetta. Tuttavia, al posto delle pietre sono state utilizzate bottiglie di plastica tappate, riempite con la sabbia, del peso di circa tre chili. Le bottiglie sono impilate in strati e legate tra di loro da un’intricata rete di corde. Fango e cemento completano l’opera e forniscono ulteriore sostegno. Dalle pareti intonacate sporgono poi i tappi di vari colori che danno a tutto l’insieme un aspetto davvero originale. ECO, SOLIDA, ANTISISMICA - Secondo i dati forniti dal coordinatore del progetto, Yahaya Ahmad, le bottiglie riempite con la sabbia sono più stabili dei comuni blocchi di cemento. Insomma, la casa delle bottiglie non solo è ecologica, ma estremamente solida, fatta per durare negli anni e, grazie alla sabbia compatta, venti volte più resistente di una struttura di mattoni. Gli altri vantaggi: «L’edificio è a prova di fuoco, antiproiettile e antisismico», spiega Ahmad. Oltre a ciò, la costruzione di una casa di bottiglie è tre volte meno costosa che quella di una casa normale - l’equivalente di circa 10 mila euro. La sabbia funge poi da isolante termico. «All’interno regna una temperatura costante intorno ai 18 gradi, ideale per ripararsi dal sole tropicale». PICCOLO PASSO - La costruzione è iniziata a giugno. Per realizzarla sono servite circa 14 mila bottiglie di plastica, bottiglie che in Nigeria non sembrano davvero mancare. Molte arrivano dai tanti hotel, dagli uffici consolari e dai ristoranti vicini. La casa di bottiglie è stata concepita affinché non produca gas serra: è completamente alimentata da pannelli solari e da biogas. «La Nigeria ha un enorme problema di immondizia e di carenza energetica», ha detto l’ambientalista britannica Katrin Macmillan, «e questo progetto è un piccolo passo nella giusta direzione». IMMONDIZIA - Secondo le stime degli esperti, la Nigeria (con una popolazione che supera i 160 milioni), produce ogni giorno una montagna spazzatura di tre milioni di bottiglie di plastica. Allo stesso tempo nel vasto Paese mancano circa 16 milioni di abitazioni, la cui costruzione costerebbe l’equivalente di 226 miliardi di euro, ha calcolato la nigeriana Federal Mortgage Bank. Intanto il prossimo progetto è già stato avviato: a gennaio inizieranno i lavori di ampliamento della scuola elementare di Suleja, nei pressi della capitale Abuja. Qui verranno utilizzate 200 mila bottiglie di plastica. Elmar Burchia" style="height: 26px; width: 26px; margin: -20px 0 0 -20px; xg-p: absolute; display: inline;" border="0"/></a></span></p>
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<div class="thumb-dida box-img left foto-h-left" title="La casa con le bottiglie di plastica (Afp)"><img alt="La casa con le bottiglie di plastica (Afp)" title="La casa con le bottiglie di plastica (Afp)" src="http://images2.corriereobjects.it/Media/Foto/2011/11/30/caseplastica--180x140.jpg?v=20111130132051" width="180" align="left" border="0" height="140"/><span class="dida_bt_article"><span>La casa con le bottiglie di plastica (Afp)</span></span></div>
<p>MILANO - Come fare di necessità virtù: per proteggere l'ambiente e risolvere la carenza di alloggi, in Nigeria hanno iniziato a costruire case fatte di bottiglie di plastica. Con il nuovo materiale gli edifici sono più stabili di quelli realizzati in calcestruzzo, in grado di resistere a terremoti, incendi e persino proiettili. Quello che può sembrare «arte moderna» agli occhi dei più scettici, è invece un ambizioso progetto edilizio in realizzazione nel Paese dell'Africa occidentale. Con il materiale da costruzione decisamente non convenzionale un gruppo ambientalista vuole risolvere così due problemi in un colpo solo. Da un lato, le bottiglie di plastica che coprono le strade e intasano i canali delle popolose città vengono riciclate con la costruzione delle case. Allo stesso tempo, il progetto intende risolvere il grosso problema dell’abitazione. Ancora oggi sono infatti milioni i nigeriani senza un tetto.
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<p><span style="font-weight: bold;">PRIMO DI UNA LUNGA SERIE</span> - Il prototipo si trova poco lontano dal villaggio di Sabon Yelwa a Kaduna, nella Nigeria settentrionale. Il progetto è a buon punto. Iniziato da un’organizzazione non governativa, la Dare (Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili), con l’assistenza di esperti londinesi, gli operai hanno ormai alzato le mura; la casa è completa al 70 per cento. «È la prima casa in Africa costruita con delle bottiglie», ha raccontato all’Afp l’iniziatore del progetto, Christopher Vassiliu. «Potrebbe contribuire a risolvere l’esigenza abitativa del Paese e ripulire l'ambiente pesantemente inquinato». Sotto certi aspetti l’edificio è già di per sé una meraviglia e dovrebbe essere il primo di una lunga serie. Una volta finito, infatti, verranno addestrati muratori che in futuro avranno il compito di realizzare strutture simili.</p>
<p><span style="font-weight: bold;">BOTTIGLIE RIEMPITE</span> - A prima vista l’insolito edificio, con 58 metri quadrati di spazio e dotato di due camere da letto, cucina, patio, bagno e toilette, sembra una comune casetta. Tuttavia, al posto delle pietre sono state utilizzate bottiglie di plastica tappate, riempite con la sabbia, del peso di circa tre chili. Le bottiglie sono impilate in strati e legate tra di loro da un’intricata rete di corde. Fango e cemento completano l’opera e forniscono ulteriore sostegno. Dalle pareti intonacate sporgono poi i tappi di vari colori che danno a tutto l’insieme un aspetto davvero originale.</p>
<p><span style="font-weight: bold;">ECO, SOLIDA, ANTISISMICA</span> - Secondo i dati forniti dal coordinatore del progetto, Yahaya Ahmad, le bottiglie riempite con la sabbia sono più stabili dei comuni blocchi di cemento. Insomma, la casa delle bottiglie non solo è ecologica, ma estremamente solida, fatta per durare negli anni e, grazie alla sabbia compatta, venti volte più resistente di una struttura di mattoni. Gli altri vantaggi: «L'edificio è a prova di fuoco, antiproiettile e antisismico», spiega Ahmad. Oltre a ciò, la costruzione di una casa di bottiglie è tre volte meno costosa che quella di una casa normale - l’equivalente di circa 10 mila euro. La sabbia funge poi da isolante termico. «All’interno regna una temperatura costante intorno ai 18 gradi, ideale per ripararsi dal sole tropicale».</p>
<p><span style="font-weight: bold;">PICCOLO PASSO</span> - La costruzione è iniziata a giugno. Per realizzarla sono servite circa 14 mila bottiglie di plastica, bottiglie che in Nigeria non sembrano davvero mancare. Molte arrivano dai tanti hotel, dagli uffici consolari e dai ristoranti vicini. La casa di bottiglie è stata concepita affinché non produca gas serra: è completamente alimentata da pannelli solari e da biogas. «La Nigeria ha un enorme problema di immondizia e di carenza energetica», ha detto l'ambientalista britannica Katrin Macmillan, «e questo progetto è un piccolo passo nella giusta direzione».</p>
<p><span style="font-weight: bold;">IMMONDIZIA</span> - Secondo le stime degli esperti, la Nigeria (con una popolazione che supera i 160 milioni), produce ogni giorno una montagna spazzatura di tre milioni di bottiglie di plastica. Allo stesso tempo nel vasto Paese mancano circa 16 milioni di abitazioni, la cui costruzione costerebbe l'equivalente di 226 miliardi di euro, ha calcolato la nigeriana Federal Mortgage Bank. Intanto il prossimo progetto è già stato avviato: a gennaio inizieranno i lavori di ampliamento della scuola elementare di Suleja, nei pressi della capitale Abuja. Qui verranno utilizzate 200 mila bottiglie di plastica.</p>
<p><span class="author">Elmar Burchia</span></p>
<p><span class="author">Articolo tratto da Corriere della sera-Ambiente</span></p>
<p><span class="author">30 novembre 2011<br/></span></p> Il paesaggio e il giardino negli ibleitag:ingegniculturamodica.ning.com,2011-05-10:3900264:Topic:232022011-05-10T13:28:40.705Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
<p>Scicli - Dalla tutela dei singoli monumenti a quella del paesaggio, e ora anche dei giardini iblei.</p>
<p>Da questo assunto è partito il convegno tenutosi nel fine settimana a palazzo Spadaro a Scicli, per iniziativa del botanico sciclitano William Inclimona, e patrocinato da Comune e Provincia.</p>
<p>“Il bisogno di parlare di giardino e quindi di organizzare un convegno nasce dalla consapevolezza e dalla constatazione di una realtà paesaggistica poco affermata nel nostro territorio –ha…</p>
<p>Scicli - Dalla tutela dei singoli monumenti a quella del paesaggio, e ora anche dei giardini iblei.</p>
<p>Da questo assunto è partito il convegno tenutosi nel fine settimana a palazzo Spadaro a Scicli, per iniziativa del botanico sciclitano William Inclimona, e patrocinato da Comune e Provincia.</p>
<p>“Il bisogno di parlare di giardino e quindi di organizzare un convegno nasce dalla consapevolezza e dalla constatazione di una realtà paesaggistica poco affermata nel nostro territorio –ha detto William Inclimona-.</p>
<p>E’ una vera e propria contraddizione in quanto abbiamo un paesaggio molto ricco da diversi punti di vista: il clima favorevole, la morfologia del territorio estremamente eterogenea e soprattutto la bellezza di una flora spontanea unica nel suo genere.</p>
<p>L’ accresciuta coscienza ecologica ha inoltre comportato modalità di approccio nuove anche nei confronti dei parametri estetici.</p>
<p>Ritengo che la flora spontanea a scopo ornamentale possa rappresentare una novità estremamente positiva da diversi punti di vista nella progettazione degli spazi a verde”.</p>
<p>Qual è il vantaggio dell’utilizzo della flora spontanea?</p>
<p>“Quello di valorizzare l’identità del nostro territorio”.</p>
<p> </p>
<p>Pubblichiamo qui di seguito una sunto della relazione della professoressa Daniela Romano, della facoltà di Agraria dell’Università di Catania</p>
<p> Parlare del giardino siciliano non vuole essere un “localismo”, ma il riconoscimento del valore intrinseco di un patrimonio insostituibile, fatto di luoghi, di tradizioni, di saperi, di cultura, che rischia di scomparire. Le dimensioni contenute degli impianti, il confine sfumato fra spazio agricolo e ornamentale, la mancanza di soluzioni spettacolari sono condizioni che hanno determinato una tradizionale sottovalutazione del giardino siciliano, che invece esprime profondi legami con la nostra cultura. È comunque arduo individuare una matrice comune ai giardini siciliani, anche perché è proprio di ciascun giardino operare un adattamento o una vera e propria trasformazione delle caratteristiche specifiche del sito che, per primo, ispira la conformazione e la localizzazione dell’intervento umano.</p>
<p>Quello che sicuramente distingue il giardino siciliano, soprattutto quello tradizionale che spesso manifesta maggiore identità, è innanzitutto il rapporto problematico con un clima, torrido per buona parte dell’anno, e con un paesaggio che sovente assume toni piuttosto aspri. Questo rende ancor più straordinaria ed ospitale quell’oasi di verde e di frescura che il giardino crea, a volte in maniera sorprendente, fra le pieghe del territorio. Nei giardini siciliani l’acqua è quanto mai preziosa: tutto o quasi tutto dipende dalla sua sempre esigua disponibilità e dalla difficoltà di reperire sorgenti e di sfruttare corsi d’acqua, che il più delle volte hanno regime irregolare. Specialmente in quei giardini che più dipendono dalle risorse idriche diviene esplicito un carattere che contraddistingue, spesso in maniera ossessiva, il giardino tradizionale siciliano: il suo forte legame con esigenze di carattere alimentare, quasi a ricordarci come non possa esistere godimento estetico senza che vi sia prima un appagamento di esigenze primarie, qual è quella di alimentarsi: in Sicilia, come in altre regioni mediterranee, l’arte del giardino si confonde con l’agricoltura. Ciò è evidente, ad esempio, per quanto riguarda la produzione degli agrumi, sempre presenti in ogni giardino siciliano; significativa in tal senso l’identificazione, relativamente moderna, nel dialetto siciliano, della parola “giardino” anche con l’agrumeto che serve esclusivamente alla produzione per la vendita. Un altro elemento è la presenza di piante esotiche per quel gusto alla sperimentazione, molto forte tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, che ha portato alla realizzazione di giardini di acclimatazione. Gli spazi a verde ornamentali del passato sono talvolta così ricchi di specie da poterli paragonare a veri e propri orti botanici. Tutto ciò impone la necessità di preservare questo importante e fragile patrimonio per le generazioni future.</p>
<p>Scicli - Dalla tutela dei singoli monumenti a quella del paesaggio, e ora anche dei giardini iblei.</p>
<p>Da questo assunto è partito il convegno tenutosi nel fine settimana a palazzo Spadaro a Scicli, per iniziativa del botanico sciclitano William Inclimona, e patrocinato da Comune e Provincia.</p>
<p>“Il bisogno di parlare di giardino e quindi di organizzare un convegno nasce dalla consapevolezza e dalla constatazione di una realtà paesaggistica poco affermata nel nostro territorio –ha detto William Inclimona-.</p>
<p>E’ una vera e propria contraddizione in quanto abbiamo un paesaggio molto ricco da diversi punti di vista: il clima favorevole, la morfologia del territorio estremamente eterogenea e soprattutto la bellezza di una flora spontanea unica nel suo genere.</p>
<p>L’ accresciuta coscienza ecologica ha inoltre comportato modalità di approccio nuove anche nei confronti dei parametri estetici.</p>
<p>Ritengo che la flora spontanea a scopo ornamentale possa rappresentare una novità estremamente positiva da diversi punti di vista nella progettazione degli spazi a verde”.</p>
<p>Qual è il vantaggio dell’utilizzo della flora spontanea?</p>
<p>“Quello di valorizzare l’identità del nostro territorio”.</p>
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<p>Pubblichiamo qui di seguito una sunto della relazione della professoressa Daniela Romano, della facoltà di Agraria dell’Università di Catania</p>
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<p>Parlare del giardino siciliano non vuole essere un “localismo”, ma il riconoscimento del valore intrinseco di un patrimonio insostituibile, fatto di luoghi, di tradizioni, di saperi, di cultura, che rischia di scomparire. Le dimensioni contenute degli impianti, il confine sfumato fra spazio agricolo e ornamentale, la mancanza di soluzioni spettacolari sono condizioni che hanno determinato una tradizionale sottovalutazione del giardino siciliano, che invece esprime profondi legami con la nostra cultura. È comunque arduo individuare una matrice comune ai giardini siciliani, anche perché è proprio di ciascun giardino operare un adattamento o una vera e propria trasformazione delle caratteristiche specifiche del sito che, per primo, ispira la conformazione e la localizzazione dell’intervento umano.</p>
<p>Quello che sicuramente distingue il giardino siciliano, soprattutto quello tradizionale che spesso manifesta maggiore identità, è innanzitutto il rapporto problematico con un clima, torrido per buona parte dell’anno, e con un paesaggio che sovente assume toni piuttosto aspri. Questo rende ancor più straordinaria ed ospitale quell’oasi di verde e di frescura che il giardino crea, a volte in maniera sorprendente, fra le pieghe del territorio. Nei giardini siciliani l’acqua è quanto mai preziosa: tutto o quasi tutto dipende dalla sua sempre esigua disponibilità e dalla difficoltà di reperire sorgenti e di sfruttare corsi d’acqua, che il più delle volte hanno regime irregolare. Specialmente in quei giardini che più dipendono dalle risorse idriche diviene esplicito un carattere che contraddistingue, spesso in maniera ossessiva, il giardino tradizionale siciliano: il suo forte legame con esigenze di carattere alimentare, quasi a ricordarci come non possa esistere godimento estetico senza che vi sia prima un appagamento di esigenze primarie, qual è quella di alimentarsi: in Sicilia, come in altre regioni mediterranee, l’arte del giardino si confonde con l’agricoltura. Ciò è evidente, ad esempio, per quanto riguarda la produzione degli agrumi, sempre presenti in ogni giardino siciliano; significativa in tal senso l’identificazione, relativamente moderna, nel dialetto siciliano, della parola “giardino” anche con l’agrumeto che serve esclusivamente alla produzione per la vendita. Un altro elemento è la presenza di piante esotiche per quel gusto alla sperimentazione, molto forte tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, che ha portato alla realizzazione di giardini di acclimatazione. Gli spazi a verde ornamentali del passato sono talvolta così ricchi di specie da poterli paragonare a veri e propri orti botanici. Tutto ciò impone la necessità di preservare questo importante e fragile patrimonio per le generazioni future.</p>
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<p> </p> Imperia, Prato, Ragusa e Vicenza in capo alla classifica per le energie rinnovabili. ECOSISTEMA SCUOLA 2011 – RAPPORTO LEGAMBIENTEtag:ingegniculturamodica.ning.com,2011-03-04:3900264:Topic:173462011-03-04T08:18:34.027ZSimona Incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/SimonaIncatasciato
<p><em>Siamo molto soddisfatti per essere arrivati tra le prime posizioni dei capoluoghi italiani nel rapporto curato da Legambiente - “Ecosistema scuola 2011” - per quanto riguarda l’adozione di pratiche relative al risparmio energetico. La scelta di investire sull’installazione di impianti di energia alternativa è risultata produttiva per una ottimale sostenibilità gestionale degli immobili comunali.</em></p>
<p><em>Ad oggi sono infatti ben 19, su 29 di proprietà comunale, gli edifici…</em></p>
<p><em>Siamo molto soddisfatti per essere arrivati tra le prime posizioni dei capoluoghi italiani nel rapporto curato da Legambiente - “Ecosistema scuola 2011” - per quanto riguarda l’adozione di pratiche relative al risparmio energetico. La scelta di investire sull’installazione di impianti di energia alternativa è risultata produttiva per una ottimale sostenibilità gestionale degli immobili comunali.</em></p>
<p><em>Ad oggi sono infatti ben 19, su 29 di proprietà comunale, gli edifici scolastici su cui siamo intervenuti installando impianti fotovoltaici ed impianti solari-termici. Abbiamo anche operato in alcune strutture sportive comunali ed edifici come il centro direzionale di contrada Mugno.</em></p>
<p><em>E’ nostra intenzione incentivare l’uso di fonti rinnovabili con la predisposizione prossimamente di un bando per la concessione delle superfici a terzi per</em> <em>l’installazione di impianti di energia alternativa</em>: così commenta il sindaco Dipasquale il buon risultato conseguito dalla città di Ragusa in relazione all’utilizzazione di energia da fonti rinnovabili nel rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi.</p>
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<p><a target="_self" href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061604502?profile=original"><img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061604502?profile=original" width="250"/></a>Fonte :<a href="http://www.tvprogress.net" target="_blank">http://www.tvprogress.net</a></p> NER 300: pubblicato il bando per CO2 ed energie rinnovabilitag:ingegniculturamodica.ning.com,2010-12-29:3900264:Topic:113622010-12-29T21:15:17.000Zmario giovanni incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/mariogiovanniincatasciato
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<div class="article-content"><p style="text-align: justify;"><img alt="Co2 - immagine di FatCow Web Hosting" border="0" height="80" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/63/Farm-Fresh_co2.png" style="margin: 1px; float: left; border: 0pt none;" title="Co2 - immagine di FatCow Web Hosting" width="80"></img> La Commissione Europea, con Deliberazione n. 30/2010, ha approvato il bando con cui si dà avvio alla <strong>selezione nazionale</strong> per la presentazione dei <strong>progetti dimostrativi</strong> su scala commerciale, a seguito della decisione 2010/670/UE del 3 Novembre scorso, relativi alla <strong>cattura</strong> e allo <strong>stoccaggio geologico…</strong></p>
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<div class="article-content"><p style="text-align: justify;"><img src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/63/Farm-Fresh_co2.png" alt="Co2 - immagine di FatCow Web Hosting" title="Co2 - immagine di FatCow Web Hosting" style="margin: 1px; float: left; border: 0pt none;" border="0" width="80" height="80"/>La Commissione Europea, con Deliberazione n. 30/2010, ha approvato il bando con cui si dà avvio alla <strong>selezione nazionale</strong> per la presentazione dei <strong>progetti dimostrativi</strong> su scala commerciale, a seguito della decisione 2010/670/UE del 3 Novembre scorso, relativi alla <strong>cattura</strong> e allo <strong>stoccaggio geologico del CO2</strong> e alla <strong>produzione di energia da fonti rinnovabili</strong> nell'ambito dello scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità istituito dalla direttiva 2003/87/CE del Parlamento<br/>
europeo e del Consiglio.</p>
</div> Marina di Modica: La schiuma a Punta Regilionetag:ingegniculturamodica.ning.com,2010-11-03:3900264:Topic:103682010-11-03T15:18:45.000ZGino Salinahttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/GinoSalina
Attualità >> Marina di Modica<br></br>La schiuma a Punta Regilione<br></br>E’ la terza volta quest’anno che simili episodi si registrano sulla costa tra Punta Regilione e Maganuco<br></br>
<p style="TEXT-ALIGN: left"><img alt="" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061598609?profile=RESIZE_1024x1024" width="721"></img></p>
<br></br><br></br><br></br>Modica - Nuovo allarme inquinamento sulla costa modicana. Un’abbondante quantità di schiuma alta diversi centimetri ha fatto cattiva mostra sulla spiaggia e sulla scogliera di Punta Regilione. Immediata la segnalazione di alcuni residenti.<br></br><br></br>Gli…
Attualità >> Marina di Modica<br/>La schiuma a Punta Regilione<br/>E’ la terza volta quest’anno che simili episodi si registrano sulla costa tra Punta Regilione e Maganuco<br/>
<p style="TEXT-ALIGN: left"><img width="721" alt="" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2061598609?profile=RESIZE_1024x1024"/></p>
<br/><br/><br/>Modica - Nuovo allarme inquinamento sulla costa modicana. Un’abbondante quantità di schiuma alta diversi centimetri ha fatto cattiva mostra sulla spiaggia e sulla scogliera di Punta Regilione. Immediata la segnalazione di alcuni residenti.<br/><br/>Gli uomini della Capitaneria di Porto di Pozzallo sono subito intervenuti per un sopralluogo mentre in zona sono arrivati anche i tecnici dell’Arpa che hanno provveduto ad effettuare i prelievi di campioni d’acqua per stabilire la natura e, si spera, anche la provenienza.<br/><br/>E’ la terza volta quest’anno che simili episodi si registrano sulla costa tra Punta Regilione e Maganuco. La Guardia Costiera ieri ha proceduto a pattugliare ripetutamente questo tratto per cercare di capire se la provenienza della schiuma è di parte privata. I residenti sono allarmati e chiedono risultati immediati delle analisi. Ovviamente ci vorranno i tempi canonici per stabilire le cause e la composizione anche se dalla Capitaneria cercano di attenuare la situazione con ipotesi che sono ricondotte alle condizioni del mare che provocano attraverso i flutti queste condizioni ma anche alla putrefazione delle alghe. Qualcuno è tornato a puntare l’indice sulle strutture turistico-ricettive che insistono sulla fascia costiera che va da Sampieri e Pozzallo.<br/><br/>E’ la terza volta quest’anno che simili episodi si registrano sulla costa tra Punta Regilione e MaganucLa preoccupazione, nonostante si continui a smentire, che è qualche privato, in ore notturne, provveda a svuotare in mare il proprio pozzo nero, determinando questa incresciosa situazione. Non è, come si diceva, un fatto isolato. Già nel mese di agosto del 2009 nella stessa zona si era registrata presenza di sostanza schiumosa e macchie marroni. Cosa che si è ripetuta più volte quest’anno, esattamente il 17 ed il 20 luglio e poi il primo di agosto. Qualche bagnante o villeggiante ha denunciato problemi fisici dopo avere fatto il bagno a mare con difficoltà alle mucose nasali, agli occhi ed alla bocca. Modica: Impianto fotovoltaico in c.da “Gorgodaino”. Firmata stamani la convenzione con la SunEdison Sicily.tag:ingegniculturamodica.ning.com,2010-10-27:3900264:Topic:102052010-10-27T13:28:21.000ZSimona Incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/SimonaIncatasciato
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<p style="text-align: justify;"><a href="http://www.radiortm.it/wp-content/uploads/2010/10/Ling.-Carmelo-De-Naro-e-ling.Liborio-Nanni.jpg"><img alt="" class="alignleft size-thumbnail wp-image-74394" height="150" src="http://www.radiortm.it/wp-content/uploads/2010/10/Ling.-Carmelo-De-Naro-e-ling.Liborio-Nanni-150x150.jpg" title="L'ing. Carmelo De Naro e l'ing.Liborio Nanni" width="150"></img></a> <br></br></p>
<p style="text-align: justify;">Sottoscritta,stamani, a Palazzo san Domenico a Modica la convenzione tra l’Ente e la società SunEdison Sicily avente ad oggetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia di fonte solare della potenza di 4.941 KWP in c.da “Gorgodaino” in territorio di Modica. La…</p>
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<p style="text-align: justify;"><a href="http://www.radiortm.it/wp-content/uploads/2010/10/Ling.-Carmelo-De-Naro-e-ling.Liborio-Nanni.jpg"><img class="alignleft size-thumbnail wp-image-74394" title="L'ing. Carmelo De Naro e l'ing.Liborio Nanni" src="http://www.radiortm.it/wp-content/uploads/2010/10/Ling.-Carmelo-De-Naro-e-ling.Liborio-Nanni-150x150.jpg" alt="" width="150" height="150"/></a><br/></p>
<p style="text-align: justify;">Sottoscritta,stamani, a Palazzo san Domenico a Modica la convenzione tra l’Ente e la società SunEdison Sicily avente ad oggetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia di fonte solare della potenza di 4.941 KWP in c.da “Gorgodaino” in territorio di Modica. La Giunta Municipale aveva approvato con atto n° 273 del 15 ottobre u.s. l’iniziativa unitamente alla convenzione che il Sindaco, Antonello Buscema, il Capo del IV Settore, ing. Carmelo Denaro e l’ing. Liborio Francesco Nanni,direttore generale Italia e nella qualità di legale rappresentante della Società SunEdison Sicily .<span id="more-74393"></span> L’impianto è esteso su un terreno di mq 201.260 ed è dotato di tutti i pareri di conformità attesa la conferenza di servizio svoltasi l’11 giugno u,s. nella sede dell’Assessorato regionale all’Energia La SunEdison Sicily si impegna a qualificare l’area con la piantumazione con vegetazione autoctona, a mantenere i muri di pietra a secco e garantire la vita agli alberi di carrubo e di ulivo espiantati per la realizzazione dell’impianto e a sostituirli, se non dovessero attecchire, con altri di eguale grandezza. La società si è impegnata, sulla scorta delle decisioni assunte in conferenza di servizio, a realizzare direttamente strutture o impianti di rilievo socio-sanitario, utilità sociale o di riqualificazione territoriale nel comune di Modica ed in particolare: completamento della<br/>
struttura socio sanitaria “Centro anziani” di Via R. Partigiana, fornitura di autovetture e mezzi di trasporto a bassa emissione inquinante e infine la realizzazione di impianti di illuminazione pubblica a basso consumo. “ Abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa,commenta il Sindaco Antonello Buscema,perché si muove nella direzione di creare energia da una fonte alternativa come quella solare capace di produrre una consistente energia con un metodo che rispetta l’ambiente e la natura e che va a beneficio della collettività”</p>
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<p style="text-align: justify;">Fonte: <a href="http://www.radiortm.it/">http://www.radiortm.it</a></p> Ragusa : Lezione ecologica "Le nuove regole per rispettare l'ambiente e risparmiare"tag:ingegniculturamodica.ning.com,2010-10-21:3900264:Topic:100592010-10-21T15:23:28.000ZGino Salinahttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/GinoSalina
Ragusa: dedicato a giovani studenti il seminario per l’ambiente e al risparmio energetico<br />
Lezione ecologica: le nuove regole per rispettare l’ambiente e risparmiare<br />
Tematica sentita ma poco osservata non solo dai giovani ma anche dagli adulti. Il seminario svoltosi all’aula magna della Cna ha rinfrescato le idee<br />
Redazione<br />
Come si rispetta l’ambiente e si risparmia energia. Il seminario organizzato dalla Logos società cooperativa e da Ada Comunicazione srl ha rappresentato l’evento conclusivo…
Ragusa: dedicato a giovani studenti il seminario per l’ambiente e al risparmio energetico<br />
Lezione ecologica: le nuove regole per rispettare l’ambiente e risparmiare<br />
Tematica sentita ma poco osservata non solo dai giovani ma anche dagli adulti. Il seminario svoltosi all’aula magna della Cna ha rinfrescato le idee<br />
Redazione<br />
Come si rispetta l’ambiente e si risparmia energia. Il seminario organizzato dalla Logos società cooperativa e da Ada Comunicazione srl ha rappresentato l’evento conclusivo del progetto Form.a.r.e., finanziato da Fondimpresa e promosso da SFC - Sistemi Formativi Confindustria ScpA - in Associazione Temporanea d’Impresa con SFSC - Sistemi Formativi Confindustria Sicilia S.c.arl . L’evento si è svolto presso l’aula magna della Cna di Ragusa ed ha visto il coinvolgimento delle quinte classi dell’Istituto Tecnico Industriale «Ettore Majorana di Ragusa.<br />
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Il progetto ha tra gli obiettivi la diffusione dei principi di risparmio energetico e di rispetto ambientale tra i giovani, già sollecitati a maturare, lungo il percorso di crescita personale di studente e di cittadino, una riflessione sul concetto di sostenibilità ambientale ed economica.<br />
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Il seminario ha avuto lo scopo lo scopo di favorire il dialogo tra impresa e scuola invitando le imprese che hanno beneficiato dell’intervento a divenire portavoce di un cambiamento nelle tecniche di gestione imprenditoriale orientate al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile.<br />
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Considerato che la platea dei giovani coinvolti si avvicina all’ingresso nel mondo del lavoro, il seminario prevede anche un orientamento agli studenti sulle future scelte formative e professionali legate alla tematica.<br />
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Il seminario ha visto la partecipazione, per la Logos società cooperativa, della dott.ssa Eloisa Parrino che ha presentato l’incontro e moderato gli interventi. Ricca di significato la testimonianza degli imprenditori che hanno partecipato al piano formativo, fra cui il presidente del Consorzio Asi dott. Rosario Alescio (nella foto durante il suo intervento) e il legale rappresentante della Re.gr.an srl e Pro.ge.co srl, Ing. Marco Anfuso.<br />
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Per quanto riguarda la Formazione e lavoro: nuovi orizzonti professionali per i giovani, ha parlato il dott. Roberto Di Falco, esperto di orientamento professionale. Prima del dibattito con gli studenti l’Ing. Pietro Savasta, esperto di energie alternative ed impianti fotovoltaici, ha relazionato sul tema: "Risparmio energetico, utilizzo efficiente delle risorse e delle tecnologie:un futuro possibile". Piano d’area energetico – ambientale della Provincia. Presentate le linee guida per la redazione del piano.tag:ingegniculturamodica.ning.com,2010-10-14:3900264:Topic:97882010-10-14T13:45:34.000ZSimona Incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/SimonaIncatasciato
Presentato dall’assessore Salvo Mallia le linee guida per la redazione del Piano – Programma Energetico Provinciale. “Il piano – spiega l’assessore provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile Mallia, dovrà infatti definire una strategia integrata sulle politiche energetiche a tempi brevi (2-5 anni) e medio lunghi (10 anni). Questa strategia sarà articolata in obiettivi ed azioni progettuali, individuando per ciascuna di esse il ruolo dell’ente. Per ciascuna azione saranno…
Presentato dall’assessore Salvo Mallia le linee guida per la redazione del Piano – Programma Energetico Provinciale. “Il piano – spiega l’assessore provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile Mallia, dovrà infatti definire una strategia integrata sulle politiche energetiche a tempi brevi (2-5 anni) e medio lunghi (10 anni). Questa strategia sarà articolata in obiettivi ed azioni progettuali, individuando per ciascuna di esse il ruolo dell’ente. Per ciascuna azione saranno determinati i risultati attesi, gli impatti prevedibili, le risorse necessarie, sia umane che finanziarie, i partner<br/>
e attori locali da coinvolgere, le modalità e i tempi di realizzazione.<span id="more-72186"></span> Al fine di giungere alla redazione di un piano ampiamente condiviso – ha continuato Mallia- questo assessorato sta portando avanti un’azione di concertazione che vedrà il coinvolgimento degli amministratori locali. Quest’ultimi giocano un ruolo cruciale nel promuovere politiche ed iniziative rivolte a sensibilizzare la cittadinanza verso modi di produzione e consumi in sintonia con la sfida dello sviluppo sostenibile. Si è deciso pertanto di istituire un tavolo permanente formato dai tecnici, indicati dagli amministratori locali, che avranno il compito di sviluppare il suddetto piano. Ovviamente – precisa l’assessore – il piano sarà sottoposto successivamente a tutti i portatori di interesse che potranno fornire ulteriori indicazioni per la definitiva stesura, in modo da dotare la nostra provincia di uno strumento ampiamente condiviso.<br/>
La presentazione del piano è stata anche l’occasione per illustrare ai presenti il “Il Patto dei Sindaci”, la prima e più ambiziosa iniziativa della Commissione Europea che ha come diretti destinatari le autorità locali ed i loro cittadini per assumere la direzione della lotta contro il riscaldamento globale. Nello specifico – ha concluso Mallia – i firmatari del Patto puntano a ridurre le loro emissioni di CO2 più del 20% entro il 2020 attraverso azioni di energia efficiente e di energia rinnovabili. Così, data l’importanza che riveste il Patto, questo Ente si farà carico di spronare gli amministratori iblei affinché aderiscano ad un’iniziativa tanto ambiziosa, quanto necessaria, per contrastare il cambiamento climatico in atto”.<br/><br/>Fonte: <a href="http://www.radiortm.it/">http://www.radiortm.it</a> LA PROVINCIA DI RAGUSA PER L’AMBIENTE E L’ENERGIAtag:ingegniculturamodica.ning.com,2010-10-01:3900264:Topic:95232010-10-01T06:34:27.000ZSimona Incatasciatohttp://ingegniculturamodica.ning.com/profile/SimonaIncatasciato
<div class="contenuto"><img alt="Fotovoltaico_su_tetto" src="http://www.tvprogress.net/system/fotos/4996/medium/fotovoltaico_su_tetto.jpg?1285868222"></img> <br></br> La provincia di Ragusa si impegna a contrastare i cambiamenti climatici. L'assessore provinciale al Territorio Ambiente e Protezione Civile, Salvo Mallia, accompagnato dall'istruttore tecnico, ing. Joseph Ferraro, si è recato nei giorni scorsi a Palmaria (La Spezia) per la stipula dell'accordo di partenariato con la Direzione Generale dell'Energia (DG ENER) della Commissione europea. “L'accordo – spiega l’assessore Mallia - si propone innanzi tutto di…</div>
<div class="contenuto"><img alt="Fotovoltaico_su_tetto" src="http://www.tvprogress.net/system/fotos/4996/medium/fotovoltaico_su_tetto.jpg?1285868222"/><br/> La provincia di Ragusa si impegna a contrastare i cambiamenti climatici. L'assessore provinciale al Territorio Ambiente e Protezione Civile, Salvo Mallia, accompagnato dall'istruttore tecnico, ing. Joseph Ferraro, si è recato nei giorni scorsi a Palmaria (La Spezia) per la stipula dell'accordo di partenariato con la Direzione Generale dell'Energia (DG ENER) della Commissione europea. “L'accordo – spiega l’assessore Mallia - si propone innanzi tutto di promuovere l'adesione dei comuni della
provincia iblea al “Patto dei sindaci”, strumento questo che fornisce alle amministrazioni locali l'opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzano la gestione amministrativa e che influiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Attraverso l'adesione al “Patto dei sindaci” le amministrazioni locali dovranno impegnarsi, da un lato, a contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2, con misure di efficienza energetica e azioni collegate allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e, dall'altro, a sostenere la preparazione e l'adozione del Piano Energetico Provinciale. Nello specifico – continua Salvo Mallia - l'accordo di partenariato prevede l'impegno delle<br/><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; line-height: 115%;">amministrazioni provinciali che sottoscrivono l’accordo, a ricercare sostegni finanziari per i comuni, necessari a sostenere i costi correlati alla preparazione dei piani di azione per la sostenibilità energetica, la contrattazione e la gestione dei servizi, definire gli obiettivi e la metodologia di valutazione, le modalità di monitoraggio e i rapporti di verifica, fornire il supporto tecnico per l'organizzazione di eventi pubblici e relazionare regolarmente alla DG ENER della Commissione europea sui risultati ottenuti nella provincia, nonché partecipare alle discussioni sulle implementazioni strategiche del Patto proposte dalla Commissione stessa. Quest'ultima si impegna, invece, a fornire visibilità e relatori per le principali<br/>
conferenze ed eventi, a condividere e dibattere informazioni disponibili al fine del raggiungimento di obiettivi comuni e a fornire le informazioni sui nuovi sviluppi del Patto. “L'accordo – conclude l'assessore Salvo Mallia –<br/>
rappresenta un atto concreto finalizzato ad impegnare le amministrazioni locali iblee alla redazione di un Piano Energetico Provinciale che sia frutto di una politica energetica sostenibile e condivisa. In questo modo prosegue l'iter avviato da questa amministrazione e finalizzato ad impegnare il territorio ad una corretta gestione dell'energia in linea con i principi ispiratori del protocollo di Kyoto”. <em>(a.r.)</em></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; line-height: 115%;"><br/></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; line-height: 115%;"><em>Fonte:</em> <a href="http://www.tvprogress.net/">http://www.tvprogress.net</a></p>
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