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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

Quando si acquista un’automobile, molti si domandano quanto
consuma. È un’interrogativo che non richiede spiegazioni. Quando si
acquista, invece, un appartamento, l’acquirente raramente si preoccupa
della bolletta energetica. Del resto se un ipotetico compratore di un
appartamento provasse a chiedere al venditore il consumo energetico
dell’immobile che sta per comprare, siamo convinti che non avrebbe
alcuna risposta. Non per colpa del venditore.

Tale preambolo è necessario per ribadire ancora una volta l’importanza per chi compra di conoscere la qualità energetica di un immobile. Che
poi significa conoscere anche la spesa da sostenere per la sua gestione.
Ecco, dunque, l’importanza di avere il certificato energetico che in
questo caso è un elemento di chiarezza che si aggiunge ad altri aspetti
tecnici che riguardano l’agibilità e la sicurezza degli impianti termici
ed elettrici.

Un esempio può chiarire quanto asserito. In Sicilia per un appartamento di 120 mq il costo di gestione tra la classe energetica G (bassa
qualità) e la classe B (buona qualità) può variare da 1.000 a 2.000 euro
a seconda se l’immobile si trova nella zona costiera o montana. La
certificazione energetica evidentemente ha un costo. Ecco perché sono
state previste varie procedure di certificazione. Per gli edifici con
superficie inferiore ai 1.000 mq è possibile utilizzare un metodo
semplificato che è descritto nell’allegato A “Linee guida per la
certificazione energetica degli edifici”, contenuto nel decreto del
ministero dello Sviluppo economico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
158 del 10 luglio 2009 .

C’è poi un software gratuito denominato Docet scaricabile gratuitamente dal sito dell’Enea. Si tratta di uno strumento di simulazione a bilanci
mensili per la certificazione energetica degli edifici residenziali
esistenti che hanno una superficie inferiore a 3.000 mq. Ribadiamo che
si tratta di due metodi relativi agli edifici esistenti.

Per quanto, invece, concerne gli edifici nuovi esistono in commercio software, validati dal Comitato termotecnico italiano (Cti), che con
calcoli più accurati sono in grado di valutare tutti i parametri tecnici
necessari per l’emissione dell’Attestato di certificazione energetica
sia per gli edifici esistenti sia per quelli nuovi. Comunque, tutte le
metodologie di calcolo descritte conducono al calcolo di un parametro
fondamentale che l’indice di prestazione energetica per il riscaldamento
invernale Epi, sulla cui base è stato costruito un sistema di
certificazione.

Ad esempio, se consideriamo il riscaldamento invernale, dal primo gennaio 2010, per gli edifici residenziali esistono dei valori limite
del parametro Epi sulla cui base s’individua la classe energetica. Ad
esempio, se il valore di Epi calcolato per un dato immobile è minore di
0,25 del valore limite imposto per legge, l’immobile è classificato in
classe A+ che è la classe più elevata. Se invece il valore di Epi
calcolato è maggiore di 2,5 del valore limite, l’immobile è classificato
in classe G che è la classe più scadente. Evidentemente valori medi di
Epi fanno collocare l’immobile nelle classi intermedie che vanno dalla
lettera A alla lettera F.

L’attestato di certificazione energetica ha validità massima di dieci anni. Se in tale lasso di tempo l’immobile è oggetto di migliorie
energetiche legate a una migliore coibentazione o a impianti più
efficienti,il proprietario può ottenere una nuova certificazione
energetica dell’immobile che lo colloca a una classe energetica
migliore.

Articolo di Bartolomeo Buscema
Fonte:http://www.qds.it

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