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Le onde produrrebbero il doppio del nucleare

Moto ondoso, maree, correnti; il mare nasconde un'energia potenziale che potrebbe essere sfruttata nei prossimi 5-10 anni e che potrebbe far crollare le ipotesi di sfruttamento del nucleare. E' questo quanto emerge da uno studio realizzato da Frost
& Sullivan e pubblicato dal Corriere della Sera.

Addirittura l'energia del mare potrebbe soddisfare il 20% della sete energetica mondiale, con una produzione pari al doppio rispetto a quella che avrebbe il nucleare.

Il mare costituisce, secondo lo studio, una risorsa più affidabile e prevedibile anche rispetto all'eolico o al solare.

Si stima che il potenziale energetico marino sia pari a 6 mila terawattora annui (il doppio di quanto produce al momento lo sfruttamento del nucleare in tutto il mondo) per quanto riguarda il
moto ondoso.

Altri 700 TWh potrebbero arrivare dallo sfruttamento dell'energia prodotta dalle maree.

Si parla di un mercato energetico pari a mille miliardi di dollari. In più è possibile prevedere la produzione a dispetto di quanto avviene con eolico e fotovoltaico.

Anche l'Associazione europea dell'energia dagli oceani (Eu-Oea) in uno studio ha prospettato che entro il 2030 l'energia prodotta dal mare potrebbe soddisfare il 15% del totale fabbisogno europeo. Impianti per 3,6 GW potrebbero essere installati prima del 2030 fino ad arrivare a
188 GW nel 2050, evitando così 136,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica l'anno.

Si creerebbero anche nuovi posti di lavoro (si pensa a 470.000 nuovi impiegati nel settore).

L'ostacolo maggiore sono i grandi investimenti iniziali (2,4 milioni di euro per produrre un megawatt di energia dalle onde), che però tendono a ridursi.

Fra i Paesi che hanno già investito vi sono Gran Bretagna e Portogallo.

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© 2024   Creato da mario giovanni incatasciato.   Tecnologia

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