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Ragusa - La soprintendente Vera Greco va rimossa. A fare la voce forte, lanciando un pesante attacco all'indirizzo del dirigente dell'ufficio regionale, è stato il consigliere provinciale Ignazio
Abbate che ha tra l'altro partecipato al tavolo agricolo provinciale che
si è svolto alla Provincia, dove le contestazioni sul piano paesistico e
sul lavoro svolto non sono state poche e dove si è chiesta una nuova
proroga per discutere meglio gli ambiti di intervento e soprattutto le
modalità con cui apporre i vincoli. Abbate chiede la revoca della Greco
non solo da esponente politico, quale componente delle commissioni
sviluppo economico e lavori pubblici, interessati dalla bozza del piano
paesaggistico, ma anche in qualità di presidente dell'Unsic,
l'organizzazione che si occupa della tutela degli agricoltori e
produttori zootecnici. Abbate sostiene che il piano paesistico che è
stato predisposto "stravolge completamente gli equilibri e gli indirizzi
di sviluppo che il nostro territorio ha pianificato negli ultimi 50
anni. Inoltre il ruolo, gli obiettivi, le strategie, la struttura, le
articolazioni, i contenuti, sono frutto di uno studio approssimato e
privo di fondamenti reali del territorio, denotando una scarsa
conoscenza dei luoghi e delle peculiarità economiche complesse e uniche
del territorio ibleo. Inoltre adottare questo piano paesistico
significherebbe stravolgere tutti i piani regolatori degli enti locali
adottati ed in itinere, paralizzando oltre che l'economia della nostra
provincia basata prevalentemente su due comparti, agricolo e artigiano,
anche lo sviluppo sociale della nostra provincia". Abbate se la prende
anche con la Regione e dice: "I ritardi fino ad ora accumulati dalla
Regione per emanare un nuovo piano territoriale paesistico regionale,
non possono penalizzare i vari territori della nostra provincia. Ecco
perché va richiesta la rimozione della soprintendente per dare un
incarico a nuovi tecnici, attualmente presenti all'interno della
Soprintendenza, più preparati e conoscitori del nostro territorio, col
fine di redigere un piano territoriale paesaggistico alternativo a
quello notificatoci".
Intanto a difesa del soprintendente Greco si schiera Legambiente e varie
altre associazioni. In una nota diramata ieri mattina l'associazione
ambientalista e gli altri organismi intervengono dopo aver saputo del
duro attacco lanciato da Abbate che ha per l'appunto chiesto la
rimozione della Greco.
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