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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca

La risposta della soprintendente alle polemiche e agli attacchi di politici e forze produttive del territorio sul Piano Paesistico

“Solo le aree agricole di pregio della provincia iblea, che comprendono strade rurali, muretti a secco, carrubi e antiche masserie, rientrano nel Piano Paesistico della provincia di Ragusa. Un territorio reso celebre in tutto il mondo dagli scatti di Giuseppe Leone, dai quadri di Piero Guccione, dai romanzi di Gesualdo Bufalino, dai gialli di Camilleri e del suo commissario Montalbano che proprio in questi giorni sta completando le riprese dell’ultima fiction facendo la fortuna di tour operator internazionali e dell’indotto locale al servizio delle produzioni televisive e cinematografiche”. Lo sottolinea il Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa, arch. Vera Greco che, tra ingiustificate polemiche
e attacchi di politici e forze produttive del territorio, sta completando la stesura del Piano Paesistico degli Iblei, uno strumento di legge del quale la Regione Siciliana è sprovvista da anni. Un documento, il Piano, la cui redazione, avviata nel lontano 94, è poi approdata nel ’97 a un testo di Linee Guida propedeutico alla stesura dei singoli piani provinciali. “Il Piano per gli Iblei – precisa la Greco - prevede, così come indicato dalla Costituzione, la tutela dei beni culturali con un regime normativo che li valorizzi rendendoli il principale presupposto per uno sviluppo sostenibile e non interferisce in alcun modo, come invece si vuol far credere, con le realtà produttive locali: non tocca le aree artigianali, né quelle industriali, quelle produttive, le zone B e C di piano regolatore e tutte quelle aree a vario titolo interessate da fenomeni intensi di urbanizzazione e trasformazione del territorio”. 

Il Sovrintendente aggiunge: “Quello degli iblei è sinonimo di un mondo rurale di grande fascino e suggestione per quei viaggiatori colti che costituiscono il principale segmento turistico della provincia iblea: prova ne sia l’offerta di ricettività di lusso che contraddistingue questa provincia. Senza contare che proprio l’agricoltura che ha forgiato la facies e l’aspetto del nostro paesaggio, non solo va salvaguardata ma incentivata e valorizzata. Penso alla grande ricchezza che sono i nostri prodotti doc come il formaggio caciocavallo ragusano degli altopiani iblei e il vino Cerasuolo di Vittoria.”

Nessuna volontà dunque di soffocare un comparto così delicato e strutturalmente in difficoltà come quello agricolo. Anzi. “Semmai  - conclude la Greco - la netta presa di coscienza che solo dando una mano ai nostri agricoltori e allevatori possiamo salvaguardare veramente il nostro prezioso paesaggio e trasformarlo, come è stato fatto in Trentino Alto Adige con le mele e l’ospitalità rurale nei masi e nelle malghe, in una grande risorsa economica fonte di occupazione stabile. In tal senso vanno anche le greenway , le piste ciclabili fra le masserie degli iblei, un progetto finanziato di recente con 3.300.000,00 euro dall’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, cantierabile già da settembre e fruibile entro la fine del 2011. Aree artigianali e industriali dove investire e creare occupazione e indotto sono presenti ovunque, anche vicino alle coste”.

Le aree agricole di pregio previste dal Piano Paesistico della Soprintendenza di Ragusa sono quelle delimitato dal tavolato ibleo e sono comprese fra i territori di Ragusa, Modica, Santa Croce e i
comuni montani di Monterosso Almo, Chiaramonte e Giarratana.


Fonte: http://www.sciclinews.com

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