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Ambiente e Progresso
L'Orologio della Natura
Un appassionato scritto di Carlo Scimone, sciclitano d'origine, alto funzionario del Quirinale, per Ragusanews

Roma - In un mondo convulso ove trionfa il mito della bellezza e del successo in una sfrenata competitività che indica, quale unica meta, il denaro e guadagnato subito, si è portati a dimenticare di ragionare con la propria testa e ritrovare quei valori interiori, oggettivi, che possono elevare anche il diseredato, consentendogli in tal caso, di superare il potente nei suoi privilegi per altri versi irraggiungibili.

Sviluppare una capacità introspettiva, da entronauti, da navigatori del nostro essere, è la strada per riflettere e comprendere, in una visione non necessariamente antropocentrica, realtà diverse dalla nostra fantasia, per capire di più ciò che ci circonda e, conseguentemente, vivere meglio.

Un più corretto rapporto con la natura, o il porsi diversamente nel disegno dell'universo, non è un prodotto da vendere, nel grande supermercato degli inganni, ove agguerriti marketing-managers programmano l'ordine degli scaffali del nostro cervello, in questo momento di suggestione naturalistica; è un bisogno reale scaturito dal profondo che, come un vento di primavera, annuncia la nuova stagione; è un comportamento, una filosofia di vita.

Chiedersi il perché di tanti fenomeni, che taluni eminenti scienziati basano su assolute certezze, non è un tornare indietro ma solo il giusto atteggiamento per l'osservazione da angolazioni diverse e non dall'alto di un piedistallo.

Guardando da un lato, ad esempio, si dice che in natura ogni evento è stimolato dall'esigenza di continuità; guardando dal lato opposto, però, si può affermare, altrettanto verosimilmente, che la vita può esprimersi solo in seguito ad un interminabile concatenarsi di cause ed effetti la cui interconnessione è, in ogni caso, quanto di più difficile ma interessante da interpretare.

Le possibilità percentuali che tale meccanismo si avvii sono, a livello cosmico, infinitesimali e quanto ciò possa perdurare varia, sia secondo parametri umani che in termini di tempi geologici, da attimi ad eternità.

Nei molteplici cerchi biologici delle diverse specie animali che, insieme alla vita vegetale, si sovrappongono nell'equilibrio di un ecosistema, ove ogni organismo è chiamato ad assolvere ad una determinata funzione, un posto rilevante è assegnato alle più modeste forme di vita che, con il loro estremo sacrificio, contribuiscono a formare le catene alimentari.

In un ettaro di terra milioni di ragni traggono sostentamento, tessendo le loro tele per ghermire altrettante prede. Teorie di formiche sfilano su percorsi che conducono in metropoli sotterranee ove sono accumulate derrate costituite, per lo più, da minuscole uova e insetti. Nel buio del profondo quantità di lombrichi rimescolano avanzi vegetali, producendo gallerie che ossigenano terreno e radici; i cunicoli si incrociano, pericolosamente, con quelli più grandi di mammiferi predatori come la talpa o il tasso.

In superficie una coccinella assiste atterrita al passaggio di giganteschi rettili primordiali quali lucertole e ramarri. Una mantide avanza minacciosa tra l'erba con uno sguardo impenetrabile ma è sopraffatta da un vorace toporagno. Insetti stecco, tremolanti, si mimetizzano con i rami della rosa canina per cibarsi delle sue foglie senza essere notati. Rumorose squadre aree di bombici si aggirano a bassa quota, contrastando con il volo soffice di multicolori farfalle; le larve di entrambi, ricche di proteine, sono utilizzate dagli uccelli per alimentare i nidiacei.

Feconde femmine di acari forniscono, con la loro prole, nutrimento a cinciarelle e ad altri insettivori. Il veloce attacco di una vespa ad un tafano si conclude al suolo, dimostrando la potenza della prima che paralizzato con il pungiglione l'avversario, lo taglia a pezzi per portarlo via. Più in là uno scarabeo stercorario è intento a trasportare una pallottola di escrementi che servirà, poi, a sfamare le sue larve nate all'interno.

Le uova della Limantra dispar, dall'aspetto simile a palline metalliche, sono riparate sotto uno strato di peluria addominale della madre e attendono, quiescenti, condizioni favorevoli per la schiusa, a minaccia dei boschi di guerce.

Intanto, effluvi di ogni genere si diffondono nell'aria per essere intercettati e decodificati dai diversi destinatari. Segnali provocati per la delimitazione del territorio tengono lontani possibili intrusi della stessa specie; altri, acquisiti morfologicamente in lenti processi evolutivi ed esibiti al momento opportuno, invitano alla seduzione per l'accoppiamento.

Emissioni di radiazioni termiche e variazioni igrometriche, prodotte da animali, sono captate dalle femmine di zanzara che identificano, così, le loro vittime. Per potersi incrociare, molte infiorescenze attirano, con stratagemmi cromatici e olfattivi, insetti impollinatori che vengono ricompensati con prelibato nettare. Creature diverse, invece, inviano messaggi chimici a distanze chilometriche e di notte, avendo risolto il problema energetico, le lucciole danno il via alle loro intermittenze luminose.

Così è, senza fine, l'intrecciarsi della vira animale e vegetale.

In queste società, disciplinate da regole ferree, si rimane stupiti dalle capacità di esseri in grado di comunicare attraverso linguaggi molecolari, che percepiscono oltre lo spettro visibile dall' occhio umano, che effettuano strategie, che riescono a mettere in ginocchio anche animali superiori. Come, ad esempio, la vita di un alveare con l'ape-regina amata, servita, accudita; con api-soldato che provvedono alla difesa e non esitano all'attacco; con infaticabili operaie al lavoro ed altre spazzine dedite alla pulizia ed al restauro dei locali, stuccati con il prodigioso propoli; con esploratrici alla ricerca del cibo per riferire, con comportamenti gestuali, i risultati delle ricognizioni alle bottinatrici per la raccolta ed il trasporto, nella borsa melaria o ingluvie, del nettare e del polline. All'interno, una mirabile realizzazione architettonica senza bisogno di progetti, disegni, strumentazioni, ove, nei giorni più caldi, il livello della temperatura è mantenuto costante da una ventilazione forzata ottenuta dal battito delle ali di api poste all'ingresso e il giusto tasso di umidità, garantito da acqua nebulizzata dalle spruzzatrici.

Una così perfetta organizzazione di individui con una suddivisione specifica di compiti, nell'interesse della comunità, ha fatto immaginare all'azione di un unico super-organismo e questa suggestione si potrebbe estendere all'intero Orologio della Natura.

E' importante, quindi, non manomettere nessuno dei singoli meccanismi di tale complesso manovellismo che contempla, tuttavia, perpetui adattamenti e mutazioni di specie, l'invariabilità di alcune, la scomparsa di altre.


La questione ambientale è, oramai, avvertita da molti ed è certo che la smisurata crescita industriale negli ultimi secoli, insieme all'incontrollata espansione demografica, ci hanno trovati impreparati, compromettendo gli equilibri del pianeta;

è pur vero, d'altronde, che inutili catastrofismi non aiutano a capire i problemi né, tanto meno, a risolverli, o, se volete, accettiamo l'idea dell'estinzione dell'uomo e, in un mondo senza di lui, chissà che un giorno un'ape non sieda sul... trono d'Inghilterra.

Carlo Mycielski Anderson Scimone



Nella foto, Vita e morte dell'Ibisco, Piero Guccione

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