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Un viaggio nel cuore della meravigliosa Sicilia Barocca


Al posto di muretti a secco e carrubi, il pozzo con l'ok della Regione
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Ragusa - «Una diversa visione del territorio, che miri alla sostenibilità ambientale, sarà oggetto di un mio lungo incontro con il presidente Raffaele Lombardo, perché il mio appoggio politico passa anche da un'attenta visione dello sviluppo del territorio. Anzi, chiamo alla coerenza i deputati regionali, soprattutto del Pdl Sicilia, affinché non cali l'attenzione».

E' l'autorizzazione protocollo n. 877 del 4 maggio 2010 permesso Tresauro-Pozzo Cammarana 1, rilasciata dalla Regione alla Eni Mediterranea Idrocarburi Spa, a suscitare la reazione di Fabio Granata, vicepresidente della commissione nazionale antimafia ed esponente del Pdl. Dove c'erano muretti a secco, balle di fieno, carrubi secolari, adesso c'è il «Pozzo Cammarana 1», con una trivella alta quanto cinque piani di un palazzo, che sta svolgendo le perforazioni per una ricerca di idrocarburi.
Siamo nel territorio di Ragusa. Poco distante, un'azienda produce formaggio dop. I proprietari avrebbero affittato per 30 anni l'area alla società dell'Eni. Granata, che ieri sera è arrivato nel Ragusano, va giù duro: «A me sembra un ritorno al passato, quando abbiamo fatto, vincendola, la battaglia contro le trivellazioni della Panther. Sembrava una battaglia contro quell'azienda, ma naturalmente non lo era. Solo che la Panther è stata bloccata mentre altri vanno avanti ugualmente. A
questo punto, visto che si sta procedendo con le trivellazioni a mare con la Vega e con queste nuove trivellazioni invasive sul territorio, sosteniamo con forza l'immediata approvazione del piano paesistico e pretendiamo che venga immediatamente attivato il Parco degli Iblei che sarà un banco di prova anche per il ministro Prestigiacomo per passare dalle parole ai fatti. Gli Iblei hanno grande potenzialità. Questo territorio deve fare una scelta. Tutti gli amministratori che bloccano il corretto sviluppo saranno miei nemici. Non vorrei fossero al soldo di
un meccanismo che ha già causato tanti danni in Sicilia. Visto che succedono cose così gravi, evidentemente c'è il condizionamento degli imprenditori sulla politica».
Sulla stessa falsariga l'intervento di Tuccio Di Stallo, coordinatore provinciale di Alleanza per l'Italia. «A Cammarana si sta perpetrando uno sfregio contro il territorio. In piena campagna, tra muri a secco, balle di fieno e masserie è stata realizzata una struttura estrattiva alta. Una piccola cittadella in cui si lavora con personale munito di megafoni e con fari che illuminano tutta la notte le campagne
circostanti. L'Api non è contraria alle ricerche estrattive, ma non si può ignorare la tutela ambientale, turistica e abitativa di un territorio né sventrarlo. Il rispetto della vocazione territoriale va anteposto a qualunque altro interesse. Agricoltura e turismo sono le colonne portanti di un'economia che rischia di essere compromessa definitivamente se non supportata da strumenti di tutela e rilancio».
Sulla vicenda il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, favorevole alle ricerche di idrocarburi, spiega che «le autorizzazioni sono della Regione e che il Comune ha rilasciato solo la prevista autorizzazione di conformità urbanistica».

Un angolo di paradiso è diventato un girone infernale

Da luogo di meditazione, con carrubi, muri a secco e mare, a sito con attività di perforazione. E' un'estate decisamente diversa per i villeggianti di contrada Cammarana. La trivella sistemata dalla Enimed è stata realizzata in pochi giorni e l'attività di perforazione va avanti notte e giorno. Luci accese anche di sera e altoparlanti in azione per dare le comunicazioni agli operai. Una piccola cittadella operativa proprio in mezzo alla campagna. Una presenza che indispettisce i
villeggianti e i proprietari dei casali attorno. Tra questi anche l'architetto Silvia La Padula, nipote del famoso urbanista italiano, che si divide tra Roma e la Sicilia. «Ho creato un bed and breakfast aderendo ad un bando comunitario. Regione e Comune hanno fatto controlli rigidissimi proprio per tutelare l'area rurale, per mantenerla integra - sbotta La Padula -. Vedere adesso con quanta facilità hanno spianato e messo su una trivella di questo genere è davvero disarmante. I nostri
ospiti vanno via il secondo giorno e abbiamo avuto danni ingenti.
Inoltre ci siamo battuti come leoni chiedendo spiegazioni alla Soprintendenza impegnata in quella zona nella perimetrazione del Parco degli Iblei. La Soprintendenza è intervenuta procedendo alla sospensiva cautelare. Da qualche settimana, però, sono ripresi i lavori e quell'angolo di paradiso si è trasformato in inferno». E sui carrubi estirpati, La Padula dice: «Mi occupo di architettura dei giardini e di botanica e so bene che pochi di quei carrubi ce la faranno. Inoltre, si è in presenza di un terreno carsico e non è da escludere il rischio di inquinamento dei preziossimi serbatoi d'acqua con possibili infiltrazioni nei pozzi artesiani circostanti. Si rischia la devastazione. Crediamo che ci sia molta ignoranza anche da parte di chi amministra e che si professa contrario al Parco degli Iblei che, invece, dovrebbe essere subito operativo».


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